ATP Finals: cosa resterà di questi anni Ottanta?

Dopo una stagione in cui a livello major i campioni arrivano tutti direttamente dal terzo millennio, Jannik Sinner e Carlos Alcaraz, anche le Nitto Atp Finals seguono il medesimo trend. Con il ritiro di Novak Djokovic, per la prima volta dopo 23 anni non ci sarà nemmeno una gigantografia della ‘Fab Generation’ per le strade di Torino. Era il 2001, in Australia si giocò quella che allora si chiamava Tennis Masters Cup. Tra i giocatori qualificati c’era Juan Carlos Ferrero, oggi sotto la Mole in veste di coach di Alcaraz. Quell’anno vinse Lleyton Hewitt, che si riconfermò anche l’anno seguente, quando fece il suo esordio tra i migliori anche Roger Federer, cambiando la storia del tennis. Più di un ventennio dopo, la storia cambia di nuovo. La malinconia nello sport è un sentimento effimero, deve arrendersi di fronte alla cronaca. È vero che il nomignolo Nole continua a riecheggiare nelle risposte corrette e affettuose dei giocatori a domande amarcord ma è altrettanto vero che se realmente è finita un’era, ne è cominciata una nuova senza soluzione di continuità. I Big 3 stanno lasciando il posto ai Magnifici 2, e chissà se un Alexander Zverev ritrovato e sempre più vicino alla vetta riuscirà a inserirsi in questa rivalità per cui è stato coniato un neologismo, privilegio riservato alle leggende, Sincaraz. I due protagonisti più attesi a Torino e nel circuito nel 2024 hanno vinto rispettivamente 65 e 52 partite. In totale 7 e 4 titoli in tutta la stagione , la prima dopo 18 anni senza trofei Atp per il serbo. Non esistono seggi vacanti nello sport. La nostalgia lascia spazio alla cronaca, a otto giocatori in carne ed ossa che si stanno emancipando dalla Golden Age senza farsene travolgere e soprattutto senza farla rimpiangere. Gli otto maestri hanno un’età compresa tra i 22 anni di Carlos Alcaraz e i 28 di Daniil Medvedev. Giovani e perfetti nei loro outfit alla moda, si sono presentati al Museo del Risorgimento perfettamente a proprio agio in una location ottocentesca, il primo Parlamento Italiano per i tennisti più forti della nuova generazione. Sorridenti, ironici, instagrammabili, contemporanei, il presente è tutto loro e se lo meritano. Jannik Sinner è numero uno e padrone di casa di questo dream team, è lui il personaggio più cercato e più richiesto in città, il motivo di giornate passate davanti all’hotel dei tennisti, la ragione dei sold out agli allenamenti e dell’entusiasmo diffuso ovunque. Tra gli esperti e gli affezionati dell’ultimissima ora, tra i bambini e le loro mamme, tra chi conosce il tennis a memoria e chi lo ha scoperto grazie a un ragazzo con i capelli rossi e i modi gentili. The nicest guy. Il ragazzo più gentile del circuito è anche il grande favorito per la vittoria di questa edizione. Gli altri inseguono, lo studiano, provano a imitarlo, a volte sono costretti ad ammettere, come ha fatto Taylor Fritz che “nessuno nel circuito al momento colpisce la pallina meglio di lui”. Fuori dal campo e dietro le quinte, l’uomo che da molti è considerato l’anti Sinner ovvero Sasha Zverev che avrebbe dovuto fare uno scherzo all’azzurro e farlo arrabbiare, dopo qualche tentativo ha gettato la spugna: “Non ci riesco, è troppo carino”. Benvenuti nella nuova era del tennis.

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