Sinner e Swiatek, differenze e similitudini sui due casi

Tennis

Introduzione

La tennista polacca, numero due al mondo, ha patteggiato con l'ITIA una squalifica di un mese dopo essere risultata positiva alla sostanza proibita 'trimetazidina', tramite la contaminazione di un farmaco da banco che aveva assunto per problemi di jet lag. Ci sono delle differenze (e qualche analogia) col "caso Clostebol" di Sinner. Soprattutto proviamo a rispondere ad alcune domande che vengono fatte in queste ore: se la positività di entrambi è stata accidentale, perché Swiatek è stata sospesa e Sinner no? E invece perché il numero uno al mondo rischia da uno a due anni di squalifica mentre la polacca ha patteggiato per un solo mese di stop?

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Quello che devi sapere

La squalifica di Iga Swiatek

Numero 2 del ranking Wta, è risultata positiva alla sostanza proibita trimetazidina (TMZ) in un campione prelevato lo scorso agosto e ha accettato  - il 27 novembre - un mese di squalifica comminato dall'ITIA. La polacca era già stata sospesa provvisoriamente dal 12 settembre al 4 ottobre e ora dunque le restano 8 giorni da scontare (dal 27 novembre al 4 dicembre). Rimosso anche il premio in denaro del Cincinnati Open, il torneo subito successivo al test.

Com'è risultata positiva Iga Swiatek

Per capire meglio analogie e differenze col "caso Clostebol" di Sinner, è utile leggere la sentenza dell'ITIA (l'International Tennis Integrity Agency) sul caso Swiatek: "L'ITIA ha accettato che il test positivo fosse causato dalla contaminazione di un farmaco da banco regolamentato (melatonina), prodotto e venduto in Polonia, che la giocatrice stava assumendo per problemi di jet lag e sonno, e che la violazione non fosse quindi intenzionale - si legge nel comunicato -. Ciò è stato accertato in seguito a colloqui con la giocatrice e il suo entourage, a indagini e analisi da parte di due laboratori accreditati dalla WADA. Poiché il prodotto contaminato era un farmaco senza prescrizione medica nel Paese di origine e di acquisto della giocatrice e considerando tutte le circostanze del suo utilizzo, il livello di colpa è stato considerato il più basso del range previsto per nessuna colpa o negligenza significativa"

Com'è risultata positiva Iga Swiatek

La prima differenza: "significant"

La prima, sostanziale, differenza tra le due situazioni sta proprio nell'ultima frase del comunicato ITIA sul caso Swiatek, a confronto con la sentenza relativa a Jannik Sinner. Se per la tennista polacca si parla di "nessuna colpa o negligenza significativa", nel caso di Sinner il verdetto era di "nessuna colpa o negligenza". La differenza può sembrare minima, ma quella parola - "significativa" - sposta di molto. In sostanza, Sinner, secondo l'ITIA, non ha avuto colpe o negligenze nella suo caso di contaminazione (il Clostebol assunto involontariamente durante una seduta di massaggi a causa di uno spray usato dall'ex fisioterapista Naldi per curare una ferita sul suo dito). Nel caso di Swiatek invece si parla espressamente di colpe o negligenze (anche se in maniera "non significativa"). Vediamo nel dettaglio il perché...

La seconda differenza: l'assunzione in prima persona

Come ben noto e come già accennato, la contaminazione al Clostebol di Sinner non è avvenuta in prima persona, ma è stato attraverso i trattamenti fatti a Jannik dell'ex massaggiatore Naldi (che stava usando il "Trofodermin", uno spray per curare le ferite alle mani). Sinner era all’oscuro del fatto che fosse stato usato quel farmaco, non poteva essere consapevole del rischio e quindi prevederlo. Diversa è la situazione Swiatek, che ha assunto trimetazidina "tramite farmaco da banco regolamentato (la melatonina) che la giocatrice stava assumendo per problemi di jet lag e sonno". Quindi che ha assunto direttamente l'integratore poi risultato 'contaminato'. Gli integratori sono in cima alla lista dei prodotti su cui la Wada richiede massima attenzione da parte degli atleti visto l'altro rischio di contaminazione (cioè che risultino al loro interno, anche se in quantità infinitesimali, sostanze proibite diverse da quelle ufficialmente dichiarate dal prodotto).

La seconda differenza: l'assunzione in prima persona

La terza differenza

Anche questo aspetto è certificato da un passaggio del comunicato ufficiale dell'agenzia: "L'ITIA - si legge nella seconda parte della nota - ha offerto una sospensione di un mese a Swiatek e il 27 novembre 2024 la giocatrice ha accettato la sanzione". Quindi Swiatek è stata giudicata 'colpevole' seppure in misura marginale. Sinner invece è stato assolto dall'ITIA che lo scorso agosto aveva stabito che Jannik non avesse avuto né colpa, né negligenza in quanto successo.

L'analogia 'mascherata'

Un'altra domanda frequente in queste ore è questa: perché Iga Swiatek è stata sospesa e Sinner no? Sbagliato. Anche Sinner venne sospeso. Il 4-5 aprile e il 17-20 aprile scorsi arrivarono due sospensioni provvisorie per Sinner, a cui il tennista fece immediato appello d'urgenza (come suo diritto). In entrambi i casi Sinner aveva ottenuto la revoca immediata delle due sospensioni che gli hanno permesso di giocare nei mesi successivi a Miami, MonteCarlo, al Roland Garros, a Wimbledon e infine a Cincinnati. Questo perché in quel brevissimo arco temporale Sinner e il suo staff erano stati in grado di fornire una spiegazione dettagliata della contaminazione, del com'era avvenuta e del perché. Ecco perché la vicenda è stata giudicata molto rapidamente e la sospensione di Sinner è stata rapidissima (senza perdere la possibilità di disputare tornei). Diverso il caso di Iga Swiatek, che ha impiegato almeno dieci giorni (dal 12 al 22 settembre scorso) per fornire una spiegazione sulla positività alla trimetazidina, con i tornei asiatici nel frattempo già in corso e che lei è stata costretta a saltare per via della squalifica provvisoria. Il resto lo ha fatto la recente sentenza del 27 novembre.

Sinner al Tas, cosa sappiamo fin qui

Intanto, per quanto riguarda l'ultimo capitolo della vicenda Clostebol (l'appello al TAS della Wada), non c’è ancora una data dell’udienza ma sarà lo stesso TAS a comunicarla una volta che sarà stabilita. Una pratica non scontata o obbligata, ma motivata dell'attenzione mediatica sulla vicenda. Al momento sul sito del TAS è pubblicata la lista delle udienze fino all'11 febbraio 2025 ma è bene ricordare che ogni procedimento è indipendente. Quindi, una volta istruito, l'udienza può essere fissata in qualsiasi momento e non è detto che vada per forza in coda a quelle già stabilite. Dipenderà più dal caso in sé, dalla sua complessità, dalla necessità di studiare le carte e prepararsi. Diciamo che è comunque molto probabile che non arrivi prima del primo Slam del 2025 (gli Australian Open, in programma il prossimo 12-26 gennaio). Wada ha già scelto il suo arbitro, Sinner probabilmente ha scelto o sceglierà a breve. Manca il presidente del collegio arbitrale che viene nominato dallo stesso Tas. Le parti possono suggerire un nome, il Tas può accettare il suggerimento o fare una sua scelta (la pratica più frequente).

Sinner al Tas, cosa sappiamo fin qui

L’ipotesi del patteggiamento

Swiatek ha patteggiato un mese di squalifica con l’ITIA, in via teorica può farlo anche Sinner davanti al Tas? L'ipotesi di un patteggiamento è possibile ma molto improbabile. Negli ultimi anni vengono accettate mediazioni tra le parti che siano nel range delle pene previste. Anni fa era più frequente farlo per ottenere pene inferiori a quanto stabilito dal regolamento, ma negli ultimi anni, con il nuovo regolamento, non accade più. Quindi se Sinner scegliesse di patteggiare lo farebbe per avere 12 mesi, il minimo della pena. E avrebbe motivo di farlo solo se dovessero cambiare le carte in tavola rispetto ai documenti e alle testimonianze del primo grado. Inoltre la sostanza del caso Swiatek (tmz) è totalmente diversa dallo steroide anabolizzante trovato (in tracce infinitesimali) nel corpo di Sinner. È stata assunta da un integratore contaminato. Da una parte chi assume per via orale qualcosa ha sempre una percentuale di negligenza, perché si assume un rischio. Dall'altra le pene sono molto minori e spesso è prevista anche la sola ammonizione. Dunque, non resta che attendere la nomina del collegio completo e la data dell'udienza. Poi ci vorrà il tempo che è stato ipotizzato fin dall'inizio. Sarà una sentenza di fine inverno