Sogni, talento e mentalità, Vasamì si racconta: "Lavoro per raggiungere i top del mondo"

Che obiettivi ti sei dato a breve scadenza? “Gli obiettivi li ho chiari. A parte continuare a migliorarmi e continuare a fare le cose bene – come sto facendo –, l’obiettivo è scalare la classifica, giocare contro giocatori forti e vincere tornei. In allenamento cerchiamo sempre di andare a trovare qualcosa da migliorare, cerchiamo di lavorare sui miei punti di forza ma anche di migliorare tanto i miei punti deboli. Stiamo lavorando tanto sul servizio, che è un mio punto di forza ma stiamo cercando di rafforzarlo. In campo lavoriamo tanto lavoro sulla parte fisica. A livello tecnico stiamo lavorando tanto sia sul dritto che sul rovescio, ma stiamo svolgendo un grandissimo lavoro sull’aspetto fisico. Quando non sono ai tornei, una mia tipica giornata di lavoro è molto piena. Arrivo al circolo 9-9:30 del mattino e me ne vado alle 19:00, è un mix di tennis e preparazione fisica. Facciamo tutto, le giornate sono molto piene, mi alleno tanto” Ci sono tante persone importanti nella tua vita ma su tutte tua mamma e il tuo coach Fabrizio Zeppieri, ci parli di loro? “Mamma è la persona più importante della mia vita, dentro e fuori dal tennis è il mio idolo e il mio punto di riferimento. Lei c’è per me, che io sia il numero 1 al mondo o che io smetta di giocare. Mi accompagna dappertutto, mi appoggia in qualsiasi cosa e ha fatto tantissimi sacrifici per me e per potermi far realizzare il mio sogno. Non le sarò mai grato abbastanza per quello che fa tuttora per me e per il mio sogno. Poi c’è Fabrizio, che per me è come un secondo padre, come ho sempre detto. Mi ha preso quando avevo 9 anni e sono cresciuto molto con lui. Poter contare su due persone come mia madre e come il mio allenatore è molto importante. Sono due ambiti diversi, nell’ambito familiare sono fortunatissimo ad avere mia madre, e avere Fabrizio nell’ambito sportivo e lavorativo mi fa sentire fortunato e grato” Per qualche anno ti sei allenato anche in Spagna, nell’accademia di Nadal, che esperienza è stata? “L’esperienza in Spagna è stata molto formativa ed è un capitolo molto importante della mia vita. Sono arrivato lì a 12 anni e me ne sono andato a 16. Ho avuto modo di imparare perfettamente l’inglese e lo spagnolo, ho avuto modo di giocare con tantissimi grandi giocatori, a parte Rafa. Poi crescendo ho avuto il piacere e l’onore di allenarmi con Rafa, che è sempre stato il mio idolo. Vedere dall’altra parte della rete Rafa Nadal, abituato a vederlo in tv e sapendo cosa ha vinto, è una sensazione bellissima. Sono cresciuto guardandolo e ammirandolo” Cosa significa per te esserti allenato a Wimbledon con Sinner? Ti ha dato qualche consiglio? “Essermi allenato con lui, in un posto speciale come Wimbledon, è un qualcosa che non scorderò mai. Un’esperienza bellissima che ho potuto vivere. Lui non mi ha fatto sentire tensione, mi ha messo molto a mio agio, è stato molto disponibile nel parlare. Ho avuto modo di imparare molto anche solo guardandolo” Quando vedi giocare Sinner contro Alcaraz cosa pensi? “Li vedo giocare ma rimango senza parole, perché vedi due extraterrestri. Mi danno l’impressione che facciano un altro sport. La cosa per cui lavoro ogni giorno è l’idea di giocare contro di loro tra un paio di anni. Ogni volta che li guardo giocare lo faccio per piacere ma anche cercando di imparare qualcosa” Il tennis italiano oggi è un brand mondiale: ha 11 giocatori nei primi 100 al mondo e 7 nei primi 50, qual è il segreto per avere così tanti giocatori di talento? “Non sono affatto stupito che ci siano così tanti giocatori forti. Per noi giovani è sicuramente una cosa bella. È bello che nei grandi tornei ci siano tanti italiani da seguire e da ognuno di loro si può trarre qualcosa e pensare di giocarci tra un paio di anni. Il sogno è arrivare dove sono Sinner e Musetti, poter competere con loro e poter calcare i palcoscenici più importanti del nostro sport. Questo è quello che penso ogni volta che scendo in campo e mi alleno. Entro in campo volendo arrivare a quei palcoscenici e volendo farne parte”

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Angelo Mangiante