Sinner: "Il no alla Davis scelta difficile ma ragionata"

Jannik, cominciamo dall’attualità e dalla scelta di non far parte della lista dei convocati per la Coppa Davis. È una decisione che non cambierai? Come mai è stata presa? “Quest’anno abbiamo deciso così, insieme con il mio team. Non è stata una scelta semplice, ma non la cambierò: l’obiettivo dopo Torino è già partire bene per il 2026, con il piede giusto. Testa all’Australia. Sembra una banalità non allenarsi ma giocare per una settimana. Non lo è: ti alleni in maniera diversa, ti prepari in maniera diversa. Ripercorrendo la Davis: nel 2023 e 2024 abbiamo vinto. È un fattore da tenere in considerazione: era importante vincere, quest’anno abbiamo deciso così” Torniamo al Six Kings Slam. Alcaraz e Djokovic hanno detto che a volte sei ingiocabile. Alcaraz addirittura non è divertente stare dall’altra parte della rete, che sembra di giocare a ping pong contro di te. Sei davvero ingiocabile? Su cosa hai lavorato? Ingiocabile? Forse no, ma imprevedibile. Ci stiamo lavorando tanto, è un processo continuo: ho il miglior team possibile che mi sta aiutando in questo senso. E poi è chiaro: per battere i migliori, devi giocare in modo quasi perfetto. Lì ci sono riuscito, ora vediamo cosa succederà. Ci sono tornei molto importanti ancora davanti a me: Vienna, Parigi, poi Torino… Sono molto importanti anche per l’anno prossimo. Cerchiamo di fare il nostro meglio” A Vienna stiamo anche assistendo al ricongiungimento con Cahill. Dove senti che la sua presenza sia fondamentale? “Nei momenti cruciali. Mentalmente è una persona, un allenatore, con tantissima esperienza. Conosce benissimo qualsiasi scenario in campo ma anche fuori, praticamente è come un secondo papà per me. Sto tanto in contatto con lui, gli parlo tanto di come mi sento, di cosa è importante per me. Lui è sicuramente una persona chiave per tutto il team: siamo tutti uniti, lui e Simone sono diversi ma la combinazione è incredibile e sono molto contento di avere loro con me” C’è un immagine che arriva da questi allenamenti viennesi: tu che devi rispondere e centrare dei bidoni della spazzature: per provare le smorzate, ma non solo. È anche questo essere imprevedibili? No . Era solo un punto di riferimento in relazione a dove tirare. Consideriamola quasi come una decorazione al campo. E poi, diciamocelo: non ne ho centrati tanti! In tutti i casi, è importante pensare anche a questo: dobbiamo fare le cose divertenti in allenamento. Ci alleniamo tutti i giorni: è importante ridere, avere sintonia tutti insieme” Chiudiamo con una domanda calcistica: il Milan è primo in classifica, e Modric si sta rilevando davvero fondamentale. Se fosse un tennista, chi sarebbe? “ Che domanda! È veramente uno imprevedibile, Modric: vede giocate che altri giocatori non vedono. È un po’ come… non saprei proprio! Riesce a fare cose pazzesche. Forse potrebbe essere come Alcaraz: ha una bellissima mentalità, lavora sempre tanto. Sì, forse è come Carlos. Ma so che in tanti non saranno d’accordo…”

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Sinner: "Il no alla Davis scelta difficile ma ragionata"

Giorgia Mecca