Maran: "Sto bene al Chievo. Futuro? Migliorarsi"

Serie A
Rolando Maran, allenatore del Chievo (Getty)
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A tutto Maran, che si è raccontato così. I gialloblù, le ambizioni, il Catania: "È la società che mi ha permesso di esordire in Serie A, è una piazza che mi porto nel cuore per le gioie che mi ha dato". Futuro: "Ognuno di noi ha l'ambizione di misurarsi in campionati differenti e con obiettivi diversi"

La classifica vittoria che ogni allenatore vorrebbe, quella del Chievo contro la Lazio: all'ultimo minuto, dopo un'intera partita di sofferenza. Tutti dietro, arroccati. Alla fine, però, contano i tre punti. E Rolando Maran può festeggiare: "C'era la volontà, al di là di raggiungere il nostro obiettivo che è la salvezza, di ripetere o almeno avvicinarci al campionato dell'anno scorso. C'è la volontà di superarsi e siamo vicini alla stagione precedente. Alla squadra cerco di dire di fare una gara contro noi stessi, al di là della salvezza. Dobbiamo essere consapevoli che per crescere bisogna migliorare in mentalità - dice Maran ai microfoni di Radio 1 - bisogna andare oltre i propri limiti". La quota salvezza sarà molto bassa, però il campionato sembra molto combattuto. "Beh, ho visto l'anno scorso: eravamo salvi ma abbiamo cercato di migliorarci sempre. Così dobbiamo fare. È bello vedere squadre anche meno blasonate giocare in maniera aggressiva, soprattutto per cercare di essere artefici di buone prestazioni".

"Futuro? Sto bene qui, ma è ovvio volersi migliorare" - Continua Maran: "Noi abbiamo sempre fatto partite diverse da quella di sabato scorso contro la Lazio. Abbiamo fatto una partita di sofferenza, cosa che a me non piace molto. Però capisco i ragazzi che non sono riusciti a essere coraggiosi come dovremmo essere. Con la Lazio abbiamo sofferto un po'. Quando ho visto il gol e ho visto che i nostri due terzini erano in area di rigore della Lazio al 90esimo è stato bello". Sul futuro, altri palcoscenici? "Fermo restando che io vivo bene in provincia, ma ho anche la fortuna di vivere in una grande società: il Chievo è una delle 8-10 società in A da più tempo. È ovvio che poi ognuno di noi ha l'ambizione di misurarsi in campionati diversi e con obiettivi diversi. L'allenatore deve avere il fuoco dentro che fa sì di volersi migliorare: questo non vuol dire non essere felice in provincia". A Catania qualcuno sente la sua mancanza. "È la società che mi ha permesso di esordire in Serie A, è una piazza che mi porto nel cuore per le gioie che mi ha dato". Chievo in Serie A da tanti anni, i motivi? "Io credo che tanto stia nella capacità del presidente di scegliere gli uomini giusti: è molto attento in questo, nel programmare. Al di là dei valori tecnici ci sono valori che vanno oltre. È una piazza particolare, in cui devi avere molta professionalità. Certi valori alla fine portano dei risultati".