I primi cinquant'anni del Cobra di Memphis
Altri SportThomas Hearns ha attraversato quattro decenni di boxe, ha combattuto con molti dei migliori pugili degli ultimi trent'anni, ha conquistato titoli mondiali in cinque categorie, ha inflitto alcuni dei ko più spettacolari della storia. GUARDA LA FOTOGALLERY
Ha attraversato quattro decenni di boxe, ha combattuto con molti dei migliori pugili degli ultimi trent'anni, ha conquistato titoli mondiali in cinque categorie, ha inflitto alcuni dei ko più spettacolari della storia. Per il mondo dello sport è arrivato il momento di rendere omaggio a Thomas Hearns, 50 anni sabato, uno dei talenti più cristallini che siano mai saliti sul ring.
Alto 188 centimetri e dotato di braccia lunghissime, il Cobra di Memphis aveva nel jab sinistro e nel gancio destro i colpi prediletti. Passato professionista nel 1977, non ci mette molto ad attirare l'attenzione degli addetti ai lavori. I primi diciassette incontri li vince tutti prima del limite e nell'agosto 1980 arriva la prima chance iridata. A Detroit, nell'arena intitolata a Joe Louis, c'è anche Muhammad Alì ad assistere alla sfida tra Hearns e Pipino Cuevas, alla dodicesima difesa della corona Wba dei pesi welter. Il regno del messicano è arrivato alla fine: al secondo round lo sfidante lo centra con due terribili ganci che lo fanno crollare a terra.
"Quello rimane il più bel momento della mia carriera- ha detto Hearns-. La consegna della prima cintura di campione del mondo è impressa nella mia mente e nel mio cuore". Nel settembre 1981 arriva il match contro Ray Sugar Leonard, iridato Wbc, per l'unificazione dei titoli. Il campione olimpico di Montreal 1976 è in svantaggio ai punti e ha una brutta ferita all'occhio sinistro che gli costerà il distacco della retina, ma al quattordicesimo round capovolge le sorti dell'incontro: dopo avere costretto Hearns all'angolo, Leonard lo investe con una serie di colpi che induce l'arbitro a decretare il ko tecnico.
Per il Cobra è la prima sconfitta della carriera. Nel dicembre 1982, però, è di nuovo campione del mondo: a New Orleans batte il portoricano Wilfredo Benitez ai punti e si impossessa del titolo Wbc dei superwelter. Lo difende con successo per tre volte: il gancio destro con cui manda ko il panamense Roberto Duran nel giugno 1984 è uno dei colpi più terribili che si siano mai visti. Ma Hearns non si accontenta e l'anno successivo sfida Marvin Hagler, indiscusso re dei pesi medi. Quelli che vanno in scena al Caesars Palace di Las Vegas sono tre round indimenticabili che entrano nella leggenda del pugilato.
I due si affrontano senza tatticismi, scambiandosi colpi micidiali dal primo secondo. Vince Hagler, che alla terza ripresa demolisce l'avversario con due destri potentissimi. "E' stato il momento più difficile della mia carriera", le parole di Hearns, che comunque torna tra i superwelter e si riprende il titolo Wbc. Nel 1987 è finalmente iridato tra i medi battendo per ko l'argentino Juan Domingo Roldan e conquistando il titolo vacante Wbc. Ma dietro l'angolo c'è una nuova delusione. Nel giugno 1988, a Las Vegas, subisce un terrificante ko da Iran Barkley: il pugile del Bronx, ferito e in ritardo ai punti, al terzo round raggiunge Hearns con un gancio che spegne la luce al campione.
Ancora una volta, però, il Cobra non si arrende. Passa tra i supermedi e si prende il titolo Wbo. La rivincita contro Leonard finisce in parità e, prima di perdere ancora da Barkley, Hearns firma l'ultimo capolavoro della carriera: il 3 giugno 1991 conquista la corona Wba dei mediomassimi superando ai punti l'imbattuto Virgil Hill. Combatte fino al 2006 e chiude con 61 vittorie, di cui 48 prima del limite, 5 sconfitte e un pari. Ora fa il promoter, come la madre, e cura gli interessi del figlio Ronald, superwelter di buon livello che del padre ha il nome ma non certo la classe. Il Cobra era tutta un'altra cosa.