Nel tennis che conta comandano solo Rafa e Roger
Altri SportIl nostro PAOLO BERTOLUCCI presenta la finale maschile dell'Australian Open tra Nadal e Federer: "Nei Tornei del Grande Slam lo svizzero e lo spagnolo sono quasi imbatibili. Il numero uno del mondo, però, potrebbe risentire della maratona contro Verdasco"
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di PAOLO BERTOLUCCI
E' cominciato il vero tennis, quello che conta e Rafael Nadal e Roger Federer si ritrovano in una finale. e non è un caso: il numero 1 e il numero 2 del mondo si sfideranno domenica per il titolo dell'Australian Open, il primo Slam stagionale. Sul campo della Rod Laver Arena i due pesi massimi della racchetta si incontreranno per la 19esima volta. In questo caso però il sorteggio ha voluto dare un vantaggio non indifferente a Federer: non solo 24 ore di riposo in più, ma anche una semifinale agevole vinta in tre set contro Roddick, rispetto ad una vera e propria maratona che ha visto impegnato Nadal per oltre cinque ore contro il connazionale Verdasco.
In un match sempre equilibrato e giocato ai massimi livelli, questa differenza di recupero tra un match e l'altro potrebbe essere decisiva per l'esito della finale dell'Australian Open 2009. Lo svizzero ha davvero una grande occasione per battere Nadal dopo oltre un anno e quattro ko consecutivi, tra cui quello più pesante di Wimbledon. Lo spagnolo ci ha sempre abituato a recuperi incredibili grazie al suo fantastico fisico, ma Federer difficilmente si farà sfuggire l'occasione per ritornare ad essere, almeno sulla carta, il numero 1 al mondo.
Quella dell'Australian Open sarà sicuramente soltanto la prima puntata di una sfida che, anche per questa stagione, ci accompagnerà per tutto l'anno. Nei Tornei del Grande Slam, che si giocano sui cinque set, lo strapotere di Nadal e Federer non ha ostacoli. Murray, Djokovic (pur vincendo l'Australian Open del 2008) e Verdasco potranno anche sconfiggere i primi due al mondo in tornei che si giocano su tre set, ma sulla lunga distanza devono fare ancora molta strada. La costanza e la continuità dello spagnolo e dello svizzero non hanno eguali, al quinto set sono praticamente imbattibili e questa è la grande differenza tra chi è già fuoriclasse e chi deve ancora diventarlo.
di PAOLO BERTOLUCCI
E' cominciato il vero tennis, quello che conta e Rafael Nadal e Roger Federer si ritrovano in una finale. e non è un caso: il numero 1 e il numero 2 del mondo si sfideranno domenica per il titolo dell'Australian Open, il primo Slam stagionale. Sul campo della Rod Laver Arena i due pesi massimi della racchetta si incontreranno per la 19esima volta. In questo caso però il sorteggio ha voluto dare un vantaggio non indifferente a Federer: non solo 24 ore di riposo in più, ma anche una semifinale agevole vinta in tre set contro Roddick, rispetto ad una vera e propria maratona che ha visto impegnato Nadal per oltre cinque ore contro il connazionale Verdasco.
In un match sempre equilibrato e giocato ai massimi livelli, questa differenza di recupero tra un match e l'altro potrebbe essere decisiva per l'esito della finale dell'Australian Open 2009. Lo svizzero ha davvero una grande occasione per battere Nadal dopo oltre un anno e quattro ko consecutivi, tra cui quello più pesante di Wimbledon. Lo spagnolo ci ha sempre abituato a recuperi incredibili grazie al suo fantastico fisico, ma Federer difficilmente si farà sfuggire l'occasione per ritornare ad essere, almeno sulla carta, il numero 1 al mondo.
Quella dell'Australian Open sarà sicuramente soltanto la prima puntata di una sfida che, anche per questa stagione, ci accompagnerà per tutto l'anno. Nei Tornei del Grande Slam, che si giocano sui cinque set, lo strapotere di Nadal e Federer non ha ostacoli. Murray, Djokovic (pur vincendo l'Australian Open del 2008) e Verdasco potranno anche sconfiggere i primi due al mondo in tornei che si giocano su tre set, ma sulla lunga distanza devono fare ancora molta strada. La costanza e la continuità dello spagnolo e dello svizzero non hanno eguali, al quinto set sono praticamente imbattibili e questa è la grande differenza tra chi è già fuoriclasse e chi deve ancora diventarlo.