Fill azzurro d'argento vivo, l'oro è di Didier Cuche
Altri SportMONDIALI SCI. "E adesso pensiamo alla discesa". Nel SuperG maschile in Val d'Isere bronzo allo svedese Svindal, quarto è Innerhofer, delude il campione uscente Staudacher. Pista ghiacciata, Ligety cade e scivola 300 metri prima di fermarsi. VIDEO E FOTO
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Sulla difficilissima pista Face de Bellevarde di Val d'Isere, l'azzurro Peter Fill conquista una splendida e sudatissima medaglia d'argento mondiale nel SuperG maschile. Quarto posto (a 1"07) per Christof Innerhofer, Fiamma Gialla di Brunico, fuori dal podio per un pelo, fino a prima della discesa del connazionale Fill partito con il pettorale numero 26. Lo svizzero Didier Cuche, comunque, vince la medaglia d'oro precedendo di 99 centesimi Peter Fill, mentre il bronzo va allo svedese Aksel Lund Svindal, con un distacco di 1"02 dal vincitore. Delude invece il campione uscente Patrick Staudacher, male anche Didier Defago e Hermann Maier, reduce però da un'influenza che ne aveva messo in dubbio fino all'ultimo la partecipazione.
"Sono molto contento per il secondo posto. E' bello portare la prima medaglia per l'Italia in questo Mondiale, certo l'oro sarebbe stata un'altra cosa...". Sono queste le parole dell'azzurro Peter Fill. "E' stato un ottimo risultato per me e per la squadra, mi dispiace solo per Innerhofer, ma il Mondiale non è finito e siamo molto carichi", ha aggiunto Fill che si prepara ora per la discesa libera. "Adesso pensiamo alla discesa. Mi piace da matti quando vado forte. Oggi ho fatto il meglio che potevo e alla fine, quando sono arrivato al traguardo -aggiunge- ero contentissimo. Per fortuna c'è stato il sole in tutta la gara, con condizioni perfette".
"Fa male, fa davvero male perdere così una medaglia, per pochi centesimi": l'altoatesino Innerhofer, eccellente quarto, oggi sognava realmente di salire sul podio e di conquistare una medaglia iridata. "Ho attaccato, ma non sino in fondo. Il cronometro segna la fine della gara non a tre quarti, ma proprio sotto il traguardo. Io invece - spiega il giovane sciatore della Val Pusteria - sono passato dalla sesta alla quinta marcia sul muro, a otto porte dal traguardo. Per un attimo lì pensavo di finire fuori e così ho rallentato. Eppure all'ultimo intermedio ero lì, subito alle spalle del tempo poi fatto da Cuche, ed ero anche davanti a Peter Fill". Già, perché è proprio Peter Fill con la sua discesa e la medaglia d'argento conquistata a far scendere il compagno dal podio.
Lo statunitense Bode Miller è rimasto fuori dalla top ten piazzandosi 12° a 2"43 dal vincitore, mentre gli azzurri Werner Heel e Stefan Thanei hanno raccolto rispettivamente il 14° e il 15° posto con distacchi di 2"47 e 2"48. Tra gli italiani da segnalare anche il 17° posto di Patrick Staudacher (+2"61).
Le difficoltà della pista sono state evidenziate dalla caduta dell'americano Ted Ligety, scivolato per ben 300 metri prima di riuscire a fermarsi sulle reti. L'incidente, con breve interruzione della gara, è risultato senza danni per l'atleta. Ligety ha perso uno sci subito dopo l'attacco del lunghissimo muro finale. Lì c'è la pendenza massima del tracciato e l'americano non è riuscito a fermarsi se non quando è arrivato contro le reti di protezione, per l'appunto, 300 metri più in basso.
Ordine d'arrivo SuperG maschile:
1. Didier Cuche (Svi) 1'19.41
2. Peter Fill (Ita) 1'20.40
3. Aksel Lund Svindal (Nor) 1'20.43
4. Christof Innerhofer (Ita) 1'20.48
5. Benjamin Raich (Aut) 1'20.56
6. John Kucera (Can) 1'21.07
7. Marco Buechel (Lie) 1'21.09
8. Didier Defago (Svi) 1'21.10
9. Carlo Janka (Svi) 1'21.19
10. Klaus Kroell (Aut) 1'21.20
14. Werner Heel (Ita) 1'21.88, 15. Stefan Thanei (Ita) 1'21.89, 17. Patrick Staudacher (Ita) 1'22.02.
Sulla difficilissima pista Face de Bellevarde di Val d'Isere, l'azzurro Peter Fill conquista una splendida e sudatissima medaglia d'argento mondiale nel SuperG maschile. Quarto posto (a 1"07) per Christof Innerhofer, Fiamma Gialla di Brunico, fuori dal podio per un pelo, fino a prima della discesa del connazionale Fill partito con il pettorale numero 26. Lo svizzero Didier Cuche, comunque, vince la medaglia d'oro precedendo di 99 centesimi Peter Fill, mentre il bronzo va allo svedese Aksel Lund Svindal, con un distacco di 1"02 dal vincitore. Delude invece il campione uscente Patrick Staudacher, male anche Didier Defago e Hermann Maier, reduce però da un'influenza che ne aveva messo in dubbio fino all'ultimo la partecipazione.
"Sono molto contento per il secondo posto. E' bello portare la prima medaglia per l'Italia in questo Mondiale, certo l'oro sarebbe stata un'altra cosa...". Sono queste le parole dell'azzurro Peter Fill. "E' stato un ottimo risultato per me e per la squadra, mi dispiace solo per Innerhofer, ma il Mondiale non è finito e siamo molto carichi", ha aggiunto Fill che si prepara ora per la discesa libera. "Adesso pensiamo alla discesa. Mi piace da matti quando vado forte. Oggi ho fatto il meglio che potevo e alla fine, quando sono arrivato al traguardo -aggiunge- ero contentissimo. Per fortuna c'è stato il sole in tutta la gara, con condizioni perfette".
"Fa male, fa davvero male perdere così una medaglia, per pochi centesimi": l'altoatesino Innerhofer, eccellente quarto, oggi sognava realmente di salire sul podio e di conquistare una medaglia iridata. "Ho attaccato, ma non sino in fondo. Il cronometro segna la fine della gara non a tre quarti, ma proprio sotto il traguardo. Io invece - spiega il giovane sciatore della Val Pusteria - sono passato dalla sesta alla quinta marcia sul muro, a otto porte dal traguardo. Per un attimo lì pensavo di finire fuori e così ho rallentato. Eppure all'ultimo intermedio ero lì, subito alle spalle del tempo poi fatto da Cuche, ed ero anche davanti a Peter Fill". Già, perché è proprio Peter Fill con la sua discesa e la medaglia d'argento conquistata a far scendere il compagno dal podio.
Lo statunitense Bode Miller è rimasto fuori dalla top ten piazzandosi 12° a 2"43 dal vincitore, mentre gli azzurri Werner Heel e Stefan Thanei hanno raccolto rispettivamente il 14° e il 15° posto con distacchi di 2"47 e 2"48. Tra gli italiani da segnalare anche il 17° posto di Patrick Staudacher (+2"61).
Le difficoltà della pista sono state evidenziate dalla caduta dell'americano Ted Ligety, scivolato per ben 300 metri prima di riuscire a fermarsi sulle reti. L'incidente, con breve interruzione della gara, è risultato senza danni per l'atleta. Ligety ha perso uno sci subito dopo l'attacco del lunghissimo muro finale. Lì c'è la pendenza massima del tracciato e l'americano non è riuscito a fermarsi se non quando è arrivato contro le reti di protezione, per l'appunto, 300 metri più in basso.
Ordine d'arrivo SuperG maschile:
1. Didier Cuche (Svi) 1'19.41
2. Peter Fill (Ita) 1'20.40
3. Aksel Lund Svindal (Nor) 1'20.43
4. Christof Innerhofer (Ita) 1'20.48
5. Benjamin Raich (Aut) 1'20.56
6. John Kucera (Can) 1'21.07
7. Marco Buechel (Lie) 1'21.09
8. Didier Defago (Svi) 1'21.10
9. Carlo Janka (Svi) 1'21.19
10. Klaus Kroell (Aut) 1'21.20
14. Werner Heel (Ita) 1'21.88, 15. Stefan Thanei (Ita) 1'21.89, 17. Patrick Staudacher (Ita) 1'22.02.