Basso: "Io spacciato? A San Martino inizia il mio Giro"

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Ivan Basso non sembra patire le critiche dei primi giorni e da appuntamento a tutti sulle salite
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PIER AUGUSTO STAGI intervista il campione di Cassano Magnago, grande favorito della vigilia: "Sarà una tappa nervosa ed io dovrò essere bravo a non farmi sorprendere. Per molti sono già in affanno...Spero di ripagarli subito già in Trentino"

di PIER AUGUSTO STAGI
direttore Tuttobici
da Valdobbiadene (TV)

 

Il Giro non è ancora incominciato, ma a leggere certi commenti per Ivan Basso è già finito. Cronosquadre a Lido di Venezia così così; volata verso Trieste con caduta che spezza il gruppo in due tronconi e 13 che restano per strada. Scandalo! Tutti pronti a mettere sotto processo e a rivoltare come un calzino il corridore di Cassano Magnago. Lui, sorride divertito e dispensa autografi al mondo.
«Vedi, per loro sono semplicemente Ivan Basso, uno dei grandi favoriti di questo Giro - dice -. Per certi giornali sono già spacciato, per loro sono semplicemente una speranza: io spero di ripagarli fin da domani».

Domani si sale, leggermente. Da Padova, la città del Santo (dove si festeggerà un altro centenario, quello della vecchia Padovani), a San Martino di Castrozza (1.466).
«Quella di domani sarà una tappa delicata ma non difficilissima. Tappa nervosa, con il passo di Croce d’Aune (1.015) e l’arrivo a San Martino. Tappa che dirà qualcosa, ma non moltissimo. Tappa di nervi, dove sicuramente Di Luca e Cunego, che sono quelli meno portati nelle prove contro il tempo e più scattanti del sottoscritto, cercheranno di mettere altra legna in cascina. Io dovrò essere bravo a non farmi sorprendere, a non farmi prendere dalla smania di strafare. Domani ci guarderemo in faccia per la prima volta, ci misureremo, ognuno di noi trarrà le proprie conclusioni. Per molti io sono già in affanno, a me sta benissimo che la pensino così. Il gioco comunque si farà più duro mercoledì, con l’arrivo all’Alpe di Siusi. Tappa molto più dura, più selettiva, anche se troppo breve (125 km). Io più che a San Martino spero di fare qualcosa all’Alpe di Siusi, lì le pendenze sono pendenze vere. San Martino di Castrozza è una salita pedalabile, da 28/30 all’ora, l’Alpe è da 13/14: tutta un’altra musica».

Musica per le orecchie anche di Roberto Amadio, team manager della Liquigas-Doimo, che si coccola Ivan, come una pepita preziosa.
«In squadra dormiamo tutti sonni tranquilli, non siamo per nulla preoccupati. Sappiamo perfettamente che qui al Giro ci sono corridori che puntano a farmi perdere il Giro piuttosto che pensare a vincerlo loro, ma noi abbiamo anche la carta Franco Pellizotti da giocare. Siamo due punte, tutti inseguiranno me? Che rincorrano anche Franco. State pure sereni, noi lo siamo. Io dormo sonni tranquilli».

Dorme sonni tranquilli grazie anche al cuscino che da sempre si porta dietro, come una sorta di copertina di Linus.
«Me lo porto da casa. Dormire bene è fondamentale. E’ un guanciale in lattice, allevia-pressione TEMPURO, risultato di approfondite ricerche della NASA che hanno studiato questo materiale atto ad alleviare la terribile pressione della forza di gravità, derivante dall’accelerazione del decollo, sopportata dagli astronauti. E’ un guanciale in materiale viscoelastico, sensibile alla temperatura, a cellule aperte, che si adatta perfettamente al profilo del corpo. Insomma, per me in questo Giro è fondamentale dormire bene e recuperare la fatica con un buon sonno».
Che dire? Sogni rosa.