Confessione-choc di Kohl: ''Così ci si dopa per il Tour''
Altri SportIntervista-confessione rilasciata a L'Equipe dall'ex corridore austriaco Bernhard Kohl, risultato positivo all'epo Cera dopo un controllo antidoping al Tour de France 2008 e squalificato per due anni
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L'epo Cera preso prima del Tour 2008 ("Una parte dei ciclisti era convinta che questa Epo non sarebbe stata trovata"), l'autoemostrasfusione iniziata nel 2005 e proseguita durante la Grande Boucle dello scorso anno, la classifica della stessa corsa da annullare del tutto ("Ma non avrebbero mai il coraggio"). Sono alcuni dei passaggi dell'intervista-confessione rilasciata a L'Equipe da Bernhard Kohl dell'ex corridore austriaco, risultato positivo all'epo Cera dopo un controllo antidoping al Tour de France 2008 (due anni di squalifica).
Il 25 maggio il ventisettenne della Gerolsteiner ha per questo deciso il ritiro dall'attività. "Nell'agosto del 2007 ho subito un primo prelievo di sangue destinato ad essere utilizzato per il Tour 2008 -ha detto Kohl- Poi un secondo a novembre. Un litro per volta. Avevo quindi a disposizione due litri per il luglio 2008. Il mio sangue è stato preparato, i globuli separati dal plasma, codificati e congelati". Ma l'autoemostrasfusione è proseguita anche durante il Tour: "Sparivo per venti minuti, non di più. Nessuno notava niente. La prima trasfusione dopo la sesta tappa, la seconda prima dei Pirenei, l'ultima prima delle Alpi". Kohl ricorda quando ha iniziato questa pratica: "Ho cominciato nel 2005, con il laboratorio austriaco Humanplasma -ha detto- Ho fatto il Tour (2007, ndr) senza veramente beneficiare di un protocollo dopante di alto livello. E' per il 2008 che è stato deciso che avrei meritato il top del top. Con una vera pianificazione". Proprio per il Tour di quell'anno Kohl ha avuto a disposizione "4 sacche di sangue da 0,5 litri ognuna. Niente altro. C'erano troppi controlli a sorpresa. Quindi niente testosterone, a parte della caffeina, pseudo-efedrina, analgesici. L'epo, l'insulina, ne prendevo prima, non durante".
Per Kohl tanti altri ciclisti sarebbero potuto risultare positivi e per questo addirittura la classifica del Tour dovrebbe essere annullata. "Quando ho appreso che l'agenzia francese antidoping avrebbe proceduto a nuove analisi dopo il Tour, ho accusato il colpo. Ed ho cercato di rassicurarmi: 'Ok sono morto, ma tutti saremo morti!'. Molti ciclisti sarebbero stati presi. Cosa avrebbero dovuto fare le autorità francesi? Annullare la classifica completa del Tour? Mi sono detto che non avrebbero mai osato. E invece abbiamo pagato soltanto in tre: ho la convinzione che i primi 10 della classifica avrebbero potuto essere positivi". Alla domanda del perchè sia stato trovato positivo nonostante 'un protocollo dopante con una vera e propria pianificazione' ha risposto: "Una gran parte dei ciclisti erano convinti che questa epo non poteva essere trovata: l'ho avuta da un altro ciclista, me la sono iniettata da solo tre giorni prima del Tour. Nella mia testa ero tranquillo".
L'epo Cera preso prima del Tour 2008 ("Una parte dei ciclisti era convinta che questa Epo non sarebbe stata trovata"), l'autoemostrasfusione iniziata nel 2005 e proseguita durante la Grande Boucle dello scorso anno, la classifica della stessa corsa da annullare del tutto ("Ma non avrebbero mai il coraggio"). Sono alcuni dei passaggi dell'intervista-confessione rilasciata a L'Equipe da Bernhard Kohl dell'ex corridore austriaco, risultato positivo all'epo Cera dopo un controllo antidoping al Tour de France 2008 (due anni di squalifica).
Il 25 maggio il ventisettenne della Gerolsteiner ha per questo deciso il ritiro dall'attività. "Nell'agosto del 2007 ho subito un primo prelievo di sangue destinato ad essere utilizzato per il Tour 2008 -ha detto Kohl- Poi un secondo a novembre. Un litro per volta. Avevo quindi a disposizione due litri per il luglio 2008. Il mio sangue è stato preparato, i globuli separati dal plasma, codificati e congelati". Ma l'autoemostrasfusione è proseguita anche durante il Tour: "Sparivo per venti minuti, non di più. Nessuno notava niente. La prima trasfusione dopo la sesta tappa, la seconda prima dei Pirenei, l'ultima prima delle Alpi". Kohl ricorda quando ha iniziato questa pratica: "Ho cominciato nel 2005, con il laboratorio austriaco Humanplasma -ha detto- Ho fatto il Tour (2007, ndr) senza veramente beneficiare di un protocollo dopante di alto livello. E' per il 2008 che è stato deciso che avrei meritato il top del top. Con una vera pianificazione". Proprio per il Tour di quell'anno Kohl ha avuto a disposizione "4 sacche di sangue da 0,5 litri ognuna. Niente altro. C'erano troppi controlli a sorpresa. Quindi niente testosterone, a parte della caffeina, pseudo-efedrina, analgesici. L'epo, l'insulina, ne prendevo prima, non durante".
Per Kohl tanti altri ciclisti sarebbero potuto risultare positivi e per questo addirittura la classifica del Tour dovrebbe essere annullata. "Quando ho appreso che l'agenzia francese antidoping avrebbe proceduto a nuove analisi dopo il Tour, ho accusato il colpo. Ed ho cercato di rassicurarmi: 'Ok sono morto, ma tutti saremo morti!'. Molti ciclisti sarebbero stati presi. Cosa avrebbero dovuto fare le autorità francesi? Annullare la classifica completa del Tour? Mi sono detto che non avrebbero mai osato. E invece abbiamo pagato soltanto in tre: ho la convinzione che i primi 10 della classifica avrebbero potuto essere positivi". Alla domanda del perchè sia stato trovato positivo nonostante 'un protocollo dopante con una vera e propria pianificazione' ha risposto: "Una gran parte dei ciclisti erano convinti che questa epo non poteva essere trovata: l'ho avuta da un altro ciclista, me la sono iniettata da solo tre giorni prima del Tour. Nella mia testa ero tranquillo".