Andrew Howe saluta i mondiali: si opererà, stagione finita
Altri SportLa decisione è stata presa dallo staff della nazionale, in accordo con l'atleta, dopo il test agonistico di Grosseto. Howe continua a soffrire per una infiammazione al tendine. Si sottoporrà a un intervento tra fine agosto e i primi di settembre
COMMENTA NEI NOSTRI FORUM
L'ultimo salto è quello decisivo. Nella carriera di Andrew Howe spesso è stato così. Almeno ai mondiali. Fu un ultimo salto a portarlo in alto a Osaka, è stato l'ultimo salto, a Grosseto, a convincerlo di rinunciare a Berlino. Howe ha detto addio ai prossimi mondiali. Troppo forte il dolore al tendine che ne ha impedito il "salto" di qualità. Quel balzo da promessa a certezza, da scommessa a campione che sembrava a un passo, quando nel 2007 fu argento ai mondiali giapponesi. Howe si inchinò solo alla classe di Irving Saladino, che proprio a quell'ultimo salto strozzò l'urlo di mamma Renèe. Quel 8.47, record italiano, allora non bastò, oggi basterebbe ancora meno.
Gli altri sono andati sempre più avanti, lui è rimasto fermo, a quell'argento mondiale e all'oro europeo di Goteborg del 2006. Sospeso tra la voglia di correre ancora i 200 e quella di planare più in là nella sabbia. Frenato da quel dolore al tendine e forse dalla paura di affrontarlo. Ora il momento è arrivato: Howe ha deciso di operarsi. L'ultimo salto. Il più importante della sua carriera. (SKY Sport24)
L'ultimo salto è quello decisivo. Nella carriera di Andrew Howe spesso è stato così. Almeno ai mondiali. Fu un ultimo salto a portarlo in alto a Osaka, è stato l'ultimo salto, a Grosseto, a convincerlo di rinunciare a Berlino. Howe ha detto addio ai prossimi mondiali. Troppo forte il dolore al tendine che ne ha impedito il "salto" di qualità. Quel balzo da promessa a certezza, da scommessa a campione che sembrava a un passo, quando nel 2007 fu argento ai mondiali giapponesi. Howe si inchinò solo alla classe di Irving Saladino, che proprio a quell'ultimo salto strozzò l'urlo di mamma Renèe. Quel 8.47, record italiano, allora non bastò, oggi basterebbe ancora meno.
Gli altri sono andati sempre più avanti, lui è rimasto fermo, a quell'argento mondiale e all'oro europeo di Goteborg del 2006. Sospeso tra la voglia di correre ancora i 200 e quella di planare più in là nella sabbia. Frenato da quel dolore al tendine e forse dalla paura di affrontarlo. Ora il momento è arrivato: Howe ha deciso di operarsi. L'ultimo salto. Il più importante della sua carriera. (SKY Sport24)