Ciclismo.Tra l’Italia e il poker Mondiale c’è solo la Spagna

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Gruppo forte e unito. L'Italia del ciclismo punta al poker a Mendrisio
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Dopo i trionfi di Bettini (2006 e 2007) e Ballan (2008) gli azzurri sognano il quarto successo consecutivo. Pozzato, Garzelli e Basso: "E' una corsa impegnativa in cui sembra di stare sempre in salita e gli iberici sono uno squadrone". GUARDA IL VIDEO

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"C'è una bella atmosfera, siamo tranquilli. Abbiamo già vinto tre mondiali perciò saranno gli altri a doversi preoccupare, no?". Sorride Bettini nel verde del parco di Villa Cagnola sede del ritiro della nazionale di ciclismo a Gazzada una manciata di chilometri da Varese. Da qui è partita, nel 2006, la spedizione per Salisburgo dove il Grillo conquistò il suo primo mondiale, bissato l'anno successivo a Stoccarda e coronato dal trionfo di Ballan lo scorso anno proprio su queste strade. Sorride Bettini e sorridono tutti gli azzurri, nella speranza che il ciclo non si chiuda, ma che anzi prosegua con uno storico poker a Mendrisio.

Il morale è alto, il gruppo omogeneo: "Pippo" Pozzato scherza a colazione con Scarponi, Bruseghin è come al solito sorridente e disponibile con tutti, Cunego, nonostante le pressioni del favorito designato, si prepara all'uscita mattutina scherzando con Ballan, campione uscente, "emozionato ma non ossessionato dal risultato", a cui spera segretamente di strappare la maglia iridata domenica a Mendrisio.

"Ogni tanto ci scherziamo su". Fa spallucce il Piccolo Principe veronese, "ma domenica deciderà la strada: 262km, con 2 salite da ripetere per 19 volte, fanno selezione da sole". Bettini, che pedala al fianco degli ex compagni di nazionale, gli fa eco: "E' una corsa in cui sembra di stare sempre in salita, con pochissimi momenti di recupero". Di tattica non si è ancora parlato "ma", sottolineano Garzelli, Pozzato e Basso "un percorso così nervoso va aggredito. Se rimani indietro è difficilissimo recuperare, si sprecano tante energie e su un tracciato del genere rischi di pagare a caro prezzo un errore simile". Proprio Ivan Basso ha ricevuto un in bocca al lupo speciale, quello della varesina Noemi Cantele, argento mondiale nella prova a cronometro femminile e attesissima sabato nella prova su strada.

I rivali segnati sul taccuino? A una sola voce: "La Spagna, con Valverde e Sanchez in prima fila, è uno squadrone. E occhio anche a Cancellara, che corre in casa, Gesink, Gilbert... Tra gli outsiders Boasson Hagen, giovane e già così forte". Poi, ovviamente, sarà la strada a dire chi sarà l’erede di Ballan.
M.V.