Foreman, il boxeur rabbino: "Grazie a Dio per la mia forza"
Altri SportA Las Vegas si è aggiudicato il titolo di campione del mondo nella categoria dei super welter. Originario della Bielorussia, 29 anni, è cresciuto a salmi e pugni: aspira a divenatre rabbino ortodosso. GUARDA IL VIDEO
Dopo essersi aggiudicato il titolo di campione del mondo nella categoria dei super welter wbo (domenica a Las Vegas, contro il portoricano Daniel Santos) il pugile-rabbino israeliano Yuri Foreman conquista - a colpi di patriottismo e di convinte attestazioni di fedeltà alla religione dei padri - le prime pagine dei principali giornali d'Israele.
Il personaggio, del resto, è di quelli singolari: israeliano quasi per caso - è nato in Bielorussia 29 anni fa e da oltre dieci vive negli Stati Uniti -, Foreman non è solo il primo tra i suoi connazionali a mettere le mani su un alloro pugilistico di questo livello: è anche un aspirante rabbino ortodosso, studente in una yeshiva (scuola religiosa) a Brooklyn, che durante tutta la durata dell'incontro ha pregato e recitato i Salmi col cuore, come racconta il giornale Haaretz, di Tel Aviv, citando il suo entourage. Nell'articolo, Foreman viene descritto come una rara combinazione di forza e intelligenza: al mattino studia la Torah e nel pomeriggio si allena intensamente.
Sullo stesso tono il lungo pezzo dedicato al trionfatore di Las Vegas dal Jerusalem Post, dal titolo eloquente: Fare la storia. Prima di Foreman, nota il quotidiano, solo un altro israeliano, Johar Abu-Lashin, aveva vinto un titolo mondiale, ma in un contesto molto meno prestigioso.
Il Post non manca di dare poi risalto ad alcune frasi patriottiche pronunciate a caldo dal neocampione, che in una prima intervista ha dichiarato: "Sono molto fiero di quello che ho fatto, per Israele e per Brooklyn, e di dimostrare che gli ebrei possono combattere".
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Il personaggio, del resto, è di quelli singolari: israeliano quasi per caso - è nato in Bielorussia 29 anni fa e da oltre dieci vive negli Stati Uniti -, Foreman non è solo il primo tra i suoi connazionali a mettere le mani su un alloro pugilistico di questo livello: è anche un aspirante rabbino ortodosso, studente in una yeshiva (scuola religiosa) a Brooklyn, che durante tutta la durata dell'incontro ha pregato e recitato i Salmi col cuore, come racconta il giornale Haaretz, di Tel Aviv, citando il suo entourage. Nell'articolo, Foreman viene descritto come una rara combinazione di forza e intelligenza: al mattino studia la Torah e nel pomeriggio si allena intensamente.
Sullo stesso tono il lungo pezzo dedicato al trionfatore di Las Vegas dal Jerusalem Post, dal titolo eloquente: Fare la storia. Prima di Foreman, nota il quotidiano, solo un altro israeliano, Johar Abu-Lashin, aveva vinto un titolo mondiale, ma in un contesto molto meno prestigioso.
Il Post non manca di dare poi risalto ad alcune frasi patriottiche pronunciate a caldo dal neocampione, che in una prima intervista ha dichiarato: "Sono molto fiero di quello che ho fatto, per Israele e per Brooklyn, e di dimostrare che gli ebrei possono combattere".
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