Un esperto della polizia, testimoniando al processo, ha messo in dubbio la versione dell'atleta paralimpico riguardanti la notte in cui uccise la fidanzata Reeva Steenkamp. E ha mostrato alla corte come Pistorius avrebbe utilizzato la mazza da cricket
Un esperto della polizia, testimoniando al processo di Oscar Pistorius, ha messo in dubbio la versione dei fatti dell'atleta paralimpico riguardanti la notte in cui uccise la sua fidanzata Reeva Steenkamp, sparandole da dietro la porta del bagno, il 14 febbraio 2013.
Nel tribunale di Pretoria, Johannes Gerhardus Vermeulen ha detto che è improbabile che il velocista 27enne portasse le protesi quando ruppe la porta del bagno, dalla quale disse di avere sparato alla donna. La testimonianza contraddice quanto affermato in precedenza da Pistorius, ovvero che si era messo le protesi e aveva cercato di aprire la porta prendendola a calci, prima di colpirla con una mazza da cricket.
Vermeulen ha mostrato alla corte come Pistorius avrebbe utilizzato la mazza da cricket per sfondare la porta. I segni sulla porta e nel bagno, ha spiegato l'esperto, sono compatibili con la versione che la porta sia stata colpita con la mazza da cricket, ma l'altezza dei colpi indica che l'atleta non aveva le protesi. L'ex atleta, il cui processo si è aperto il 3 marzo, com'è noto è accusato di omicidio premeditato, ma ha sempre detto di avere sparato attraverso la porta del bagno del suo appartamento perché convinto che dietro si trovasse un intruso e non la sua fidanzata.
Nel tribunale di Pretoria, Johannes Gerhardus Vermeulen ha detto che è improbabile che il velocista 27enne portasse le protesi quando ruppe la porta del bagno, dalla quale disse di avere sparato alla donna. La testimonianza contraddice quanto affermato in precedenza da Pistorius, ovvero che si era messo le protesi e aveva cercato di aprire la porta prendendola a calci, prima di colpirla con una mazza da cricket.
Vermeulen ha mostrato alla corte come Pistorius avrebbe utilizzato la mazza da cricket per sfondare la porta. I segni sulla porta e nel bagno, ha spiegato l'esperto, sono compatibili con la versione che la porta sia stata colpita con la mazza da cricket, ma l'altezza dei colpi indica che l'atleta non aveva le protesi. L'ex atleta, il cui processo si è aperto il 3 marzo, com'è noto è accusato di omicidio premeditato, ma ha sempre detto di avere sparato attraverso la porta del bagno del suo appartamento perché convinto che dietro si trovasse un intruso e non la sua fidanzata.