Dalla droga agli scacchi: Joshua, il pugile fenomeno che vive con la mamma
Altri SportDalle Olimpiadi del 2012 (e il "furto" a Cammarelle) al tetto del mondo: ritratto in 10 round di Anthony Joshua, il boxeur gentiluomo dal passato burrascoso che nel 2018 vuole riscrivere la Storia del pugilato
Lo dicono i suoi numeri incredibili sul ring e il suo seguito sui social, lo dicono i muscoli da supereroe e il sorriso da bravo ragazzo, lo dicono il suo passato travagliato e il suo futuro ancor più splendente di un presente già da fenomeno: anche se non seguite la boxe, è arrivato il momento di conoscere Anthony Joshua. Perché questo ragazzone inglese, che sabato si è confermato campione mondiale dei pesi massimi Ibf, Wba e Ibo battendo il franco-camerunese Carlos Takam a Cardiff davanti a 78mila persone (e oltre un milione di telespettatori in tutto il mondo), al momento è imbattuto e sembra imbattibile. Nel 2018 lo attendono almeno due sfide fantastiche, di cui si parlerà per mesi. Fino ad ora tutti quelli che hanno provato a detronizzarlo sono finiti ko in meno di 12 riprese. A voi, per scoprirlo meglio, ne concediamo 10.
1. La Nigeria nel cuore e sulla pelle
Anthony Joshua è nato a Watford, 30 chilometri a nord di Londra, nell'ottobre del 1989. Madre nigeriana, padre nigeriano-irlandese. Per qualche mese, quando “Femi” (da Oluwafemi, suo secondo nome) aveva 11 anni, provarono a trasferirsi a Lagos e il ragazzo fu mandato in collegio. L'esperimento durò pochi mesi: “Quando tornammo in Inghilterra – ha raccontato il pugile – mi sembrava un sogno. Ma è stata una grande lezione: ho capito che nella vita bisogna combattere o ci sarà sempre qualcuno, dalla gente comune al governo del tuo Paese, che te le dà”. Sulla sua (enorme) spalla destra, Joshua si è fatto tatuare la sagoma dell'Africa con il profilo della Nigeria.
2. Scusate il ritardo
Per essere oggi il più forte pugile al mondo, Anthony ha cominciato a tirare pugni piuttosto tardi: aveva 18 anni quando suo cugino Ben lleyemi lo convinse a provare la boxe. Fino a quel momento Anthony era una testa calda di talento: aveva lasciato la scuola a 16 anni, faceva il muratore e i suoi weekend seguivano tutti lo stesso schema: “alcol, vestiti, ballare, ragazze”. Però era capace di correre i 100 metri in meno di 11 secondi (nonostante fumasse) e giocava a calcio nelle giovanili del Charlton. Finché non prese a pugni un attaccante avversario (fu messo fuori squadra) e altra gente per strada (finì in carcere a Reading, uscì con una cavigliera elettronica). Poi il cugino Ben lo portò al Finchley Boxing Club. Era il 2008. Quattro anni dopo Anthony vinse la medaglia d'oro alle Olimpiadi di Londra.
3. Lo “scandalo” dei Giochi
Il modo in cui l'Italia scoprì Joshua non fu il migliore possibile. Nella finale dei pesi massimi ai Giochi di Londra 2012 l'inglese, vicecampione del mondo nel 2011, affrontava il nostro Roberto Cammarelle su tre round (erano entrambi dilettanti). L'italiano andò in vantaggio nelle prime due riprese (6-5, 13-10) e si trovò in difficoltà nella terza, ma non tanto da giustificare l'8-5 con cui i giudici portarono il match sul 18-18, consegnando poi la medaglia a Joshua. Quella decisione fu subito considerata “una grande ingiustizia” da Cammarelle e “troppo favorevole all'atleta di casa” dagli esperti di boxe. Lì è iniziata la sua incredibile scalata.
4. Solo knock-out, 20 vittorie
Nel 2013 Joshua è diventato professionista. Da allora ha disputato 20 incontri, tutti vinti per ko. La consacrazione è arrivata nell'aprile scorso a Wembley, davanti a 90mila spettatori: la sofferta vittoria sul 41enne Wladimir Klitschko, ko all'11° round, ha proiettato Anthony nell'Olimpo della boxe mondiale. Si è confermato campione pochi giorni fa, ma l'attesa è tutta per il 2018: “Vorrei combattere con Wilder (il campione della Wbc) e con Parker (numero 1 della Wbo)”, per poi difendere di nuovo il titolo Wba ed essere il primo atleta ad eguagliare Mike Tyson, l'ultimo campione in tutte le federazioni. Il match più atteso? Quello che forse non avverrà mai: contro Tyson Fury, il cui record era di 25-0 prima della squalifica per cocaina da cui non è ancora rientrato.
5. L'arresto per droga
Nel 2011 Anthony Joshua fu fermato dalla polizia per un controllo: in un borsone nella sua auto furono trovatì 200 grammi di cannabis. Il pugile rischiava fino a 14 anni di carcere: fu condannato a frequentare una comunità per 12 mesi e a 100 ore di lavori socialmente utili, che si aggiunsero alla squalifica dal team della Gran Bretagna. “L'arresto – raccontò più avanti – mi ha cambiato, mi ha messo di fronte alle mie responsabilità. Se non fosse stato per la boxe sarei finito in qualche gang”.
6. Gli scacchi e il motocross
Oggi Joshua è amatissimo anche per i suoi modi gentili, il tono pacato, l'aspetto “pulito”, lontanissimo dagli insulti e dal trash-talking a cui spesso i boxeur (da Tyson fino a Mayweather-McGregor) ci hanno abituato. Pur essendo milionario Joshua vive ancora con sua madre Yeta Odusanya in un appartamento pagato 175mila sterline (ovviamente in contanti) a Golders Green, nel nord di Londra. Per migliorare la tattica “gioco a scacchi”, una passione nata quando scoprì che l'ex super campione di boxe Lennox Lewis era un grande amatore, e “leggo molto, soprattutto saggi di economia”. E poi c'è il motocross, per il tempo veramente libero.
7. Dieta e muscoli
Per chi non lo avesse guardato bene, Anthony è semplicemente una bestia: alto 198 centimetri, pesa 115 chili e non ha un filo di grasso. Ingerisce 5mila calorie al giorno e nelle 14 settimane di preparazione per un incontro, che trascorre a Sheffield con l'allenatore Rob McCracken, si allena per 4 ore di cui due in palestra e due sul ring. Posta i suoi allenamenti sui social (il preferito è Instagram, dove è seguito da 4,6 milioni di persone): difficile non invidiare il suo fisico statuario.
8. Soldi a palate
Dall'incontro con Klitschko, Anthony Joshua ha guadagnato 18 milioni di euro. Nella sfida con il francese Takam di sabato scorso ne ha presi altrettanti. Fin qui, nella sua carriera da professionista, dovrebbe essersi messo in tasca una cinquantina di milioni. Secondo Forbes è l'89esimo atleta più ricco al mondo ma i suoi numeri sono destinati a crescere sempre più nei prossimi 10-12 anni di carriera: secondo l'ex pugile Scott Welch, “se Joshua manterrà questo livello, diventerà il primo pugile a superare il miliardo di guadagni”. Senza contare le sponsorizzazioni: l'inglese è il volto – tra gli altri – di Beats Electronics, Jaguar, Audemars Piguet e Under Armour. Una macchina da soldi.
9. Donne, figli (segreti) e tradimenti
Al momento Anthony è single: “Non ho tempo per le ragazze, sono concentrato sulla boxe”. Da qualche mese ha interrotto la storia con Nicole Osbourne, insegnante di pole-dance che conosce sin dall'adolescenza, e che ad ottobre 2015 gli ha dato il suo primo figlio, il piccolo Joseph, rivelato al mondo solo 6 mesi dopo la sua nascita. La scorsa estate si è parlato moltissimo della lite su Twitter con un altro pugile, Amir Khan, che ha pubblicamente accusato Joshua di avere una relazione con sua moglie Faryal Makhdoom. I due hanno seccamente smentito, e Joshua lo ha fatto in un modo molto apprezzato dai suoi follower: in un post ha pubblicato la canzone di Shaggy “Wasn't me”, “non sono stato io”. Meno apprezzata, invece, una foto che pubblicò mentre pregava in una moschea a Dubai, lui che si definisce “di nessuna religione, ma interessato alla religione”.
10. Personaggio mediatico
Invitato spesso in televisione – dove ha distrutto una “boxing machine”, uno di quei giochi da luna park in cui bisogna tirare un pugno ad un bersaglio -, Joshua ha scritto un editoriale sull'Evening Standard, storico giornale gratuito di Londra, per inaugurare la direzione di George Osborne. Amico - tra gli altri - di Dybala e Pjanic, è stato scelto da Rio Ferdinand, ex difensore del Manchester United che sta girando un programma tv in cui diventa un pugile, come coach. Sempre in tv, Joshua ha trascorso due giorni nella foresta inglese con Bear Grylls, che lo ha definito “un privilegio”. E ha ricevuto l'apprezzamento di uno che non parla bene neppure del proprio fratello: “Joshua è un campione incredibile, mi fa letteralmente impazzire”, ha detto di lui il cantante Liam Gallagher.