
Tyson, in vendita caramelle alla cannabis a forma di orecchio di Holyfield. FOTO
L'ultima 'trovata' di Mike Tyson: il lancio negli Stati Uniti delle caramelle alla cannabis a forma di 'orecchio' di Holyfield, lo stesso che l'ex campione dei pesi massimi morse a più riprese nel drammatico incontro del 1997, perdonato poi dal rivale oltre dieci anni dopo il terribile episodio

I MORSI DI MIKE. Il nome è tutto un programma: "Mike Bites". Sono le nuove caramelle alla cannabis che Tyson ha lanciato in Nebraska, California e Massachusetts, con una 'macabra' particolarità: hanno la forma dell'orecchio di Evander Holyfield...

IL PRECEDENTE. Quel match era la rivincita della sfida disputata a Paradise (Nevada) appena sette mesi prima, il 9 novembre del 1996, quando Tyson aveva ceduto lo scettro dei pesi massimi WBA a Holyfield, vincitore del titolo per ko tecnico all'undicesima ripresa (Iron Mike era già stato mandato al tappeto alla 6^ con un montante destro).

LE PRIME FASI DEL MATCH. Holyfield - allora 34enne - prende subito le redini dell'incontro e si aggiudica il 1° round grazie anche al massiccio gancio destro rifilato a "Kid Dynamite" negli ultimi istanti della ripresa.

IL PRIMO MORSO. Mike morde l'orecchio destro di Holyfield, che salta in aria per il dolore e gira su se stesso in un drammatico "balletto", perdendo vistosamente sangue dalla cartilagine.

LE SANZIONI. Per i morsi a Holyfield, nel luglio 1997 la Nevada Athletic Commission revoca la licenza a Tyson per combattere negli Stati Uniti (decisione annullata poi nell'ottobre del '98), sanzionandolo con una multa di 3 milioni di dollari.

"Lo volevo uccidere, ero fuori di me", si legge in "True. La mia storia", l'autobiografia di Tyson.

DALL'AUTOBIOGRAFIA. "All'inizio del match ero tranquillo e fiducioso - racconta - ma quando ho visto che Evander cominciava a darmi testate ho capito che la sua era una strategia precisa. Nella seconda ripresa mi ha colpito di nuovo ferendomi ad un sopracciglio, ma l'arbitro ha detto che era solo un incidente, mentre dentro di me la rabbia montava...".

"Quando è cominciato il terzo round - prosegue Tyson - ero così fuori di me che lasciai l'angolo senza paradenti... Ho colpito Holyfield due volte, il pubblico si è infiammato e a quel momento Evander mi ha dato un'altra testata. Volevo ucciderlo. Ero come un soldato indisciplinato, ho perso il controllo, così l'ho morso alla testa. Mi sono trovato in bocca un pezzo d'orecchio e l'ho sputato sul tappeto...".

PAURA E DELIRIO A LAS VEGAS. "Quando l'altoparlante ha annunciato la mia squalifica - scrive ancora Tyson nel suo libro - mi sono avvicinato all'angolo di Holyfield per distruggere lui e tutti quelli che aveva intorno. Ho cercato di liberarmi dagli agenti che mi bloccavano, ma avevo addosso 50 persone...".

IL POST. Alla fine sono tornato a casa, con la gente alla porta che urlava. Io ho fumato dell'erba e bevuto del liquore prima di andare a dormire, mentre fuori dal casinò c'era una gigantesca rissa".

LA PACE CON HOLYFIELD. Nel 2009 i due si sono 'riappacificati', partecipando insieme anche a degli eventi benefici. Nel giugno del 2020, Holyfield è tornato su quella notte: "Le persone non capiscono che tipo di relazione abbiamo io e Mike - ha dichiarato in un'intervista al Times - entrambi abbiamo provato a far parte del team olimpico nel 1984 e questo fa capire quanto fosse dura la boxe a quel tempo".

"Ci siamo allenati insieme da giovani - continua Holyfield - lui aveva 17 anni e io 21. E quando è diventato campione dei Massimi, ho capito che avrei potuto farcela anche io".

TRICK OR TREAT? "Mi è costato molto dolore - ha ammesso Holyfield - ma sono contento che sia successo. Mi ha dato l'opportunità di parlare di cosa sia il perdono". Lo perdonerà anche per lo 'scherzetto' delle caramelle?