Corre la pace nelle “palme” dei migliori crosser Csi

Atletica

Le gare individuali sorridono alle regioni del Triveneto, nelle staffette bene anche gli atleti della Lombardia, che al termine del campionato di specialità piazza due società lecchesi sul podio a squadre della classifica generale. Le parole dell’assistente ecclesiastico Albertini nella domenica delle Palme. Oltre 1250 i pettorali assegnati, di cui il 60% ad atleti giovani U14

Concluse a Fano le gare della 23^ edizione del Campionato Nazionale di corsa campestre del Centro Sportivo Italiano, manifestazione realizzata con il patrocinio e della compartecipazione del Consiglio Regionale delle Marche, del patrocinio del Comune di Fano.

 

Nella domenica delle Palme, dopo la Messa in cui don Alessio Albertini (assistente ecclesiastico nazionale della più grande associazione sportiva di ispirazione cristiana) aveva ricordato agli atleti accorsi, pregando per la pace, come il nemico tiri fuori sempre il peggio da sé stessi, mentre l’avversario sempre il meglio.

 

Vento a dieci nodi sul lungomare adriatico della Marina dei Cesari, dove si è disputata la Staffetta delle Regioni. Ben 165 quintetti, cinque frazionisti per società, hanno gareggiato, da sottolineare come 105 (56 femminili e 49 maschili) fossero quelle relative alle categorie giovanili. Dei 1256 atleti finalisti arrivati a Fano, in effetti, oltre 700 sono stati gli under 14, un dato che testimonia la caratteristica propensione all’attività dei più piccoli. 


Cristian Menghi del GS Valgerola,  terzo nell’individuale pur avendo perso una scarpa, e campione della staffetta. In quella femminile vince Belluno, il comitato che concede il bis dopo aver vinto poco prima anche la staffetta giovanile. Tra gli uomini vince invece la prova a squadre giovanile Trento con 5 atleti di 5 società diverse.

 

La classifica generale per società premia al termine della due giorni tricolore marchigiana il Cortenova Lecco, davanti al 5 Stelle Seregnano Trento e al Team Pasturo Lecco. In questa graduatoria aggregata entrano nel conto finale i risultati della prova individuale, andata in scena sul prato verde del Parco urbano “Luciano Polverari”. Nove regioni italiane hanno sfilato davanti al presidente nazionale del Csi, Vittorio Bosio ed a quello regionale del Csi Marche, Giacomo Mattioli, di lì a poco pronto a scattare come atleta finalista, con il suo pettorale n.902. Al traguardo, dei 1255 atleti iscritti, in 26 sono stati quelli capaci di festeggiare la maglia scudettata di campione nazionale Csi.

 

Triveneto protagonista in questa finale di cross: il Veneto ha applaudito infatti ben 8 suoi campioni nazionali, quattro atleti del comitato bellunese, tre del Csi Vicenza ed uno feltrino, il Friuli ne ha piazzati 5 sul gradino più alto del podio, con Pordenone e Udine sugli scudi ed anche Trento conquista ben 5 titoli. Suggestivo quello della veterana A, Cristina Celva, che da campionessa in carica, dopo due lunghi anni tra stop e lockdown, ha saputo riconfermarsi alla prima occasione possibile: la trentina del 5 Stelle Seregnano aveva indossato la maglia tricolore Csi anche a Monza nel 2019. Così come la toscana Stella Pastine, prima allora in Brianza, da giovanissima esordiente come oggi 13enne nelle Marche, neocampionessa tra le Ragazze B, con la maglia carrarese della Officina del Borgo, capace di vincere ancora dopo un serio infortunio, avendo recuperato dalla frattura del malleolo. L’unico oro della Toscana fa il paio con quello della seniores molisana Letizia Di Lisa, una vita di corsa a tenere alto il vessillo della mitica Virtus Campobasso e della piccola regione del Centro Italia. Anche la Lombardia può contare le sue sette medaglie individuali, tra cui i due vincitori nella categoria disabili e quello del veterano Roberto Pedroncelli, campione in carica Fidal e ora anche del Csi, che ha voluto dedicare la vittoria al papà scomparso un anno fa.

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