Aouani: "Un bronzo ottenuto con la testa. Medaglia storica"

Raccontaci un po', cosa è successo in questo Mondiale? "Questa è una medaglia pesante, letteralemente e metaforicamente. Un bronzo in una maratona in Italia mancava da 22 anni. Di questi tempi credo valga ancora di più, considerando quanto è diventata ipercompetitiva questa disciplina. Penso sia un traguardo a modo suo storico, una di quelle giornate che rimarranno impresse nella mia memoria. Spero anche in quella di tanta gente". Che tipo di preparazione hai affrontato? "Sono arrivato al Mondiale allenandomi tanto, e bene. Le ambizioni erano alte, anche perché penso di aver fatto una preparazione impeccabile. Ho passato anche due mesi a Saint Moritz, in altura, dove tra alti e bassi, tra infortuni e imprevisti, sono stato in grado di superare ogni tipo di ostacolo. La mattina del 15 settembre ero prontissimo. C'era un po' di tensione, perché erano i miei primi Mondiali e gareggiavo contro diversi atleti più esperti. Il livello era anche molto alto: quando parecchi avversari hanno un tempo simile al tuo è difficile leggere e interpretare le fasi della gara, perché se non sei concentrato e freddo nelle decisioni rischi di giocarti la gare per una scelta sbagliata di strategia. Sono rimasto nel gruppo di testa, un po' nascosto, cercando di conservare le energie per poi dare l'affondo negli ultimi 7/8 chilometri, quando il tracciato in salita rendeva il finale di gara particolarmente insidioso". In una maratona quanto conta la tenuta mentale? So che ci hai lavorato tanto con il tuo allenatore Massimo Magnani. "Questo sport è solo in apparenza fisico, l'80% lo fa la testa. Anche perché l'allenamento mentale spesso viene trascurato, è una forma di 'incoerenza' di noi maratoneti. Mi sono reso che era necessario l'anno scorso, dopo alcune gare non belle. I risultati sono arrivati subito, l'oro agli Europei pochi mesi fa e il bronzo ai Mondiali. Anche a Tokyo ho avuto dei momenti di crisi, non lo nascondo. Ho cercato di mantenere un atteggiamento positivo, mettendo a tacere quelle voci interiori che cercavano di autosabotarmi e concentrandomi solo sulle sensazioni positive della gara. È andata bene". Sui social hai raccontato il tuo percorso. Hai scritto una lettera spiegando che avresti fatto di tutto nelle ultime 16 settimane prima dei Mondiali. Hai anche raccontato in un video di quanto a ogni allenamento arrivi a odiare ogni singolo centimetro, ma di proseguire con la forza della testa e la disciplina. Anche da queste cose si capisce la tua mentalità. "Alla vigilia c'erano delle ambizioni enormi. Abbiamo ritenuto con il mio team di esprimere questi obiettivi in maniera 'solenne', mettendoli per iscritto. È stata una specie di patto tra uomini, un impegno che abbiamo deciso di prenderci tutti insieme e di portare avanti fino ai Mondiali. Per quanto riguarda il video invece aveva lo scopo di dimostrare alle persone che noi atleti non siamo dei fenomeni nati, non siamo invincibili: siamo ragazzi normali, con vulnerabilità e debolezze, e non sempre siamo motivatissimi. Abbiamo anche noi le nostre giornate negative. Molte volte mi alleno per una questione di disciplina, perché ho preso un impegno con me stesso. Questo caratterizza un atleta, la capacità mentale di essere continuo nei suoi sforzi, senza aspettare la motivazione giusta, perché quella va e viene". Le tue lacrime sono state uno dei momenti di questi Mondiali. Le rivedremo ai Giochi di Los Angeles? "Los Angeles è un sogno. Ogni volta che mi presento alla linea di partenza l'obiettivo è sempre lo stesso: tagliare il traguardo per primo. Lavorerò tanto nei prossimi anni per farmi trovare pronto per le Olimpiadi del 2028". Hai già scritto la lettera per Los Angeles? "Ancora no. È una cosa su cui mi impegnerò più avanti. Va ancora stilata, ma la scriverò ".

Cosa vedere:

Come vederlo:

Online con Sky:

Aouani: "Un bronzo ottenuto con la testa. Medaglia storica"

Redazione Sky Sport