Nella testa di Battocletti: "Posso superare Chebet, so come fare"

La regina del mezzofondo, colei che ha riscritto la storia di questa disciplina in Italia. Potrai anche riscriverla a livello mondiale? Partiamo dalle parole di una tua avversaria: Chebet ha mostrato grande ammirazione per te. Cosa ne pensi? “L’ha detta svariate volte, quella frase, e l’ha fatto anche qualche membro dello staff kenyano. Mi ha fatto molto piacere, perché una Nazione così forte nell’endurance ha detto che sarò la prossima, mi ha lusingato. Con Beatrice ho un bellissimo rapporto di rispetto, educazione e tanta ammirazione, sono contenta che abbia speso queste parole nei miei confronti” Parole che non sono a caso. Sei medaglia d’argento olimpica nei 10mila, quarto posto a arigi nei 5mila che ti sei ripresa con la medaglia di bronzo, hai un argento mondiale, i due ori a Roma 2024 nei 5 e 10mila. C’è anche un oro europeo nel cross, nei 10 km su strada. Hai record su tutto, abbiamo pure dovuto selezionare i tuoi successi in una sola grafica. Che effetto ti fa ripensarci? “Sono stati difficili da guadagnare singolarmente. Poi, quando mi fermo e mi guardo indietro dico: cavolo, ma sono davvero io? A me sembra importante anche prendere un singolo titolo o una sola partecipazione alle Olimpiadi. Quando rivedo il palmares resto quasi stupita di me stesso” Voi alzate sempre l’asticella: hai cominciato da giovanissima e stai continuando. La tua stagione non è finita ancora, vero? “Corretto. Ho ripreso ad allenarmi proprio in questi giorni, con l’obiettivo di preparare al meglio gli europei di cross che si terranno a dicembre” Ma come pianifichi con la tua famiglia? Dici sempre che siete una squadra, che la tua famiglia ti ha cresciuta e avvicinata allo sport. Non solo tuo papà Giuliano che ti allena, c’è anche tua mamma molto presente. Come sono queste tue ‘riunioni di famiglia’? “Sono molto importanti! Do molta valenza al ruolo che la mia famiglia ha per me. Sono circondata da sportivi che hanno vissuto in parte quello che ho fatto io. Papà, mia mamma e il mio Gianluca sono sempre vicini a me: mi seguono per tutto il mondo, sono stato felice di averli a Tokyo. Quando finisce una gara, il mio primo pensiero va a loro: se posso, vado ad abbracciarli. È molto importante per me” Parliamo proprio di Tokyo: ci racconti il rapporto con la squadra azzurra, chi sono le persone a cui sei più legata? “C’è un bel feeling con tutti. Passiamo tanti giorni insieme. Durante i campionati il livello di tensione e attenzione è un po’ più alto rispetto ai radui o altri incontri. Ho legato molto con Leo Fabbri e con il team del mezzofondo. E poi ho riscoperto Antonella Palmisano: sono stata molto felice di aver conosciuto bene lei e suo marito Lorenzo. Sotto competizione, io e Antonella non beviamo caffè e così abbiamo fatto anche in Giappone: annusavamo il profumo del caffè italiano dalla tazza di mio papà o Lorenzo” C’è un’immagine molto bella che arriva da Tokyo: il tuo abbraccio con Fabbri. L’ho aspettato: era il suo ultimo lancio in una gara molto aperta. Leo mi ha tenuto molta compagnia nei 10mila, e quando ci siamo incrociati in mixed zone ci siamo abbracciati, felici dei nostri risultati” A proposito di Tokyo, Chebet e le Olimpiadi: quando abbiamo rivisto la gara, abbiamo visto quanto eri vicina a lei. Hai preso un argento che poteva quasi essere oro. Lei ha un ingranaggio in più? “Attualmente sì. Ha una capacità muscolare e organica molto più elevata della mia e si vede dalla quantità di record del mondo che fa. Arriva più fresca di me sul finale. Non penso che sia impossibile arrivare al suo livello: bisogna passare una serie di anni e di allenamenti da approfondire per arrivarci. Comunque, sì: io e Beatrice eravamo molto molto vicine alle Olimpiadi!” Testa rivolta al futuro: cosa pianifichi per il 2026? “L’obiettivo restano i campionati europei su pista. Ma gli occhi sono puntati al Portogallo e i campionati europei di cross” Notiamo una cosa: dalla dolce Nadia, sorge l’aspetto da ingegnere, la pianificatrice che c’è in te. Voi atleti siete dei grandi studiosi: quanto ti manca alla Laurea? “Un esame e lo sto già preparando. Poi ci sarà la tesi, con argomento sull’architettura in legno, che sia sostenibile” Sappiamo che per te il tempo libero è sacro. Come lo impegni? “Mi piace stare tanto con la mia famiglia. Sono molto semplice: quando andiamo anche a fare una camminata in montagna o una passeggiata per il mio paesino vicino a Trento mi basta e avanza. Passo la maggior parte delle mie giornate a studiare o ad allenarmi, e quando sei tanto pieno cerchi la cosa più semplice o che ti tranquillizza. Ed è la cosa più importante” Entriamo nella testa di un’atleta come te: alla partenza cosa pensi? “A quello che ho fatto, le mie capacità e abilità. E questo mi permette di trovarmi sulla linea di partenza tranquilla e sicura di me” E invece, le lacrime che spendi quando hai un successo per chi sono? “Sono tanto per la mia famiglia. Mi ritengo molto sensibile e quando vedo i miei genitori, vedo i loro sacrifici quotidiani. So che non è stato semplice, non lo sarà neanche in futuro, ma è un mare di emozioni anche rendersi conto che dopo tanti sacrifici e tanto impegno sei riuscito a raggiungere quello che fino a 15 minuti prima ti sembrava complesso e difficile”

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Federica Frola