L’avvocato difensore del medico sotto inchiesta ha rilasciato alcune dichiarazioni sull'inchiesa della Procura pesarese, escludendo il coinvolgimento di Filippo Magnini. Il nuotatore avrà al massimo il ruolo di testimone all'interno del processo
L’avvocato difensore del dottor Guido Porcellini e di Antonio De Grandis ha rilasciato delle dichiarazioni per chiarire la posizione di Magnini e degli altri atleti in merito all’inchiesta che riguarda il suo assistito: “Devo ribadire la totale e completa estraneità di Filippo Magnini e di altri atleti dall’inchiesta pesarese. In primo luogo - ha sottolineato il legale Francesco Manetti - devo ribadire la assoluta correttezza professionale dell’operato del dottor Porcellini, il medico sportivo più vincente oggi in Italia nelle varie discipline, tramite i suoi pazienti. Non è mai stata reperita né una prescrizione illecita né una sostanza ricollegabile a una pratica dopante di atleti professionisti, e siamo fiduciosi che il processo che inizierà il prossimo 7 novembre davanti al Tribunale di Pesaro accerterà la realtà dei fatti e restituirà onorabilità ai miei assistiti”.
Solo come testimone nel processo
Il legale ha anche parlato di Antonio De Grandis: “È un amico personale del dottor Porcellini e pur avendo un passato di rugbista non ricopre alcuna carica in nessuna società o associazione sportiva, esercita l’attività di fonico ed è apprezzato a livello nazionale e internazionale, immaginarlo dopatore di atleti è una cosa che non ha attinenza con la realtà”. Infine una battuta sull’eventuale ruolo di Magnini nel processo: “La sua unica funzione processuale sarà, eventualmente, quella di teste a discarico della difesa, vista la sua correttezza e specchiata reputazione. I miei assistiti hanno totale fiducia che l’istruttoria processuale dimostrerà la totale infondatezza di qualunque ipotesi di doping sportivo, locale e nazionale”.