Federica Pellegrini: "Io sognatrice, mi rivedo in Buffon. Ragazzine, non buttatevi via facendo foto nude"

Nuoto

Lia Capizzi

Federica Pellegrini a cuore aperto, da introversa a leggenda del nuoto: "Ma sono sempre la stessa, una sognatrice. Mi rivedo nella longevità di Buffon. Alle ragazzine voglio dire: non buttatevi via mandando in giro foto nude". Lo speciale in onda su Sky Sport 24

Confidenze con gin. Papà Roberto è il re del bancone del “Tacco 11”, il locale a Spinea (Ve) di proprietà della famiglia Pellegrini. “Questo è IL gin tonic”, sorride fiero da barman professionista servendo il bicchiere con la sua creazione alcoolica. Mamma Cinzia osserva tutto a distanza di qualche metro, riservata come sempre, con lo sguardo dolce si coccola la sua cucciola, la Fede nazionale. Il senso di una famiglia unita dietro la leggenda del nuoto, eletta all’unanimità da tutti gli sportivi italiani “Donna dell’anno 2017”.

Solo un sorso di gin tonic, però. Giusto per entrare nell’atmosfera di una chiacchierata rilassata, dandoci rigorosamente del tu. Per uno Speciale dedicato a Federica Pellegrini ti aspetti di vederla arrivare truccata, vestita in tiro, conoscendo il suo esser perfezionista pure nell’abbigliamento. Lei si presenta invece con solo un filo di trucco, sneakers, jeans, camicia bianca e maglione rosso. La perfezione della semplicità. Bella e solare, in pace con sè stessa.

“Si, sono serena. Questo 2017 mi ha emozionato regalandomi il titolo da Campionessa del Mondo. A distanza di tanti anni dai grandi successi di Roma 2009, Shanghai 2011, l’oro olimpico di Pechino 2008, insomma tante medaglie dopo ho ritrovato l’oro che mi mancava. E sono felice che la gente abbia seguito il mio percorso, dalla delusione e rabbia -per il quarto posto di Rio 2016- non mi ha più mollato fino a un anno dopo. Ho percepito un calore e un coinvolgimento incredibile. Per una volta nella mia vita posso dire che in quella piscina di Budapest è stato capito tutto ciò che c’era dietro, ciò che è stato fatto”.

La gente ha capito perché sei stata tu a farglielo capire. Partendo dalle frasi di grande sofferenza scritte su Instagram a Rio a poche ore dalla finale olimpica. Il primo pensiero di voler chiudere lì la carriera poi, successivamente, la decisione di continuare. Sei stata tu a rendere partecipi tutti.

“Quel post su Instagram l’ho scritto all’alba mentre stavo veramente male, mi sentivo svuotata. Avevo la convinzione di non aver sbagliato niente con il mio team, in primis con il mio allenatore Matteo Giunta. Non potevamo rimproverarci di nulla, c’era stato un impegno totale. Forse l’unica cosa che avremmo potuto fare era quella di programmare un ritiro in altura – in montagna, a oltre 2000 metri - a ridosso dell’Olimpiade. In Italia non lo aveva mai fatto nessuno. E infatti prima dei Mondiali quest’anno l’abbiamo sperimentato, con allenamenti in quota fino alla settimana prima di Budapest”.

Un insegnamento prezioso, quindi. Se non ci fosse stato quel maledetto quarto posto di Rio magari non sarebbe arrivato l’oro mondiale davanti alla Ledecky.

"Si, sicuramente. Però magari avrei una medaglia olimpica in più…"

Ci pensi ancora con rammarico?

"No no, assolutamente. Io sono grata a quello che è stato fatto quest’anno. A Budapest è arrivato il risultato che volevo per chiudere il cerchio dei miei 200 stile libero. Ho ottenuto ciò che desideravo: volevo che fosse proprio così il mio ultimo ricordo nel nuoto, da vincitrice. Certo, avrei voluto farlo a Rio…ma da lì in poi ho capito che avrei dovuto continuare ricercando il mio Santo Graal. Si, sono fortunata perché l’ho trovato presto, a solo un anno di distanza. Per carità, dietro c’è stata tanta sofferenza, un lavoro maniacale, molti sacrifici. La mia famiglia mi prendeva in giro: sembri rinchiusa in un convento, sempre ad allenarti senza staccare”.

Non capita a tutti i campioni di chiudere al top. Prendi Usain Bolt, non è riuscito a chiudere la sua carriera fenomenale con l’oro iridato a Londra lo scorso agosto.

“Sono conscia che non capita a tutti gli atleti questa fortuna. Un esempio più vicino a me, per la nostra storia, per la nostra longevità, al quale ho spesso guardato, sentendolo vicino, è Gigi Buffon. Il suo essere arrivato ad un passo dalla conquista della Champions League e poi il voler continuare proprio per non finire con l’amaro in bocca la carriera. Il mio augurio per lui è che riesca a trovare la sua 'gara perfetta' per essere in pace. Però capisco che è molto difficile”.

Sei già nella leggenda del nuoto, chi te lo fa fare di continuare? Non hai più nulla da dimostrare.

“Ho deciso di continuare fino a Tokyo 2020. Voglio levarmi qualche sfizio, il che non significa vincere medaglie mondiali, olimpiche, o stabilire record del Mondo. E’ un’altra ottica. Vuol dire provare una cosa che non ho mai provato. Per non aver rimpianti, per non chiedermi tra 10 anni: cavoli, e se avessi provato quella strada?”

Scegliendo la strada nuova della velocità, dei 100 stile, sai bene che ci sono atlete molto più forti, difficile anche solo pensare di poter salire su un podio prestigioso.

“Io il pallino della velocità l’ho sempre avuto. La mia prima convocazione in nazionale azzurra nel 2004 l’ho ottenuta proprio dopo aver realizzato il miglior tempo mondiale nei 100 stile. Perché quindi non provare questa nuova strada? Più che altro per me, per una mia soddisfazione personale”

Nel 2018 compirai 30 anni. Da piccola ti sei mai immaginata a quest’età?

“Di sicuro non mi sarei immaginata di essere ancora nuotatrice a 30 anni. Onestamente però non mi sento una trentenne. Cioè…mi fa impressione pure dirlo. E’una cifra tonda che riempie la bocca solo a pronunciarla: t-r-e-n-t-a”.

L’amore finito con Filippo Magnini. Ne hai parlato tu, lo ha fatto lui. Una storia sentimentale che si chiude è comunque un piccolo fallimento. Ci vuole un po’ di tempo per assimilarlo?

“Si, penso ci sia bisogno di un po’ di tempo proprio per il fatto che siamo stati insieme tanti anni. Però devo dire che la fine di questo amore non mi ha indurito caratterialmente. Quello che cerco dalle persone intorno a me, riguardo agli affetti, non è cambiato molto. E’ sempre la stessa cosa”.

Intendi dire che la tua idea dell’amore non è scalfita?

“Rimango una sognatrice. Eh si…”.

Di fondo tu hai una grande timidezza che nascondi dietro il tuo essere molto tosta, aggressiva. A volte negli anni sei stata un po’…

“Un po’ stronza”.

Questo l’hai detto tu. Di certo hai spesso tirato fuori gli artigli. Una forma di difesa, forse.

“Io ero fondamentalmente una bambina molto introversa quindi per me il nuoto era lo sport ideale, da sola in acqua. Quella era la mia vita. Non mi interessava molto tutto il contorno –le interviste, le foto- perché lo vedevo come una distrazione, mi sembrava addirittura mi togliesse un pezzettino nel rapporto intimo con il nuoto. Apparivo come una musona, con le spalle chiuse, ero sempre in protezione di me stessa. Ho dato la prima intervista a 13 anni. E’ logico, il pensiero e il modo di vedere le cose poi cambiano, con gli anni qualche angolino si è smussato, però sono sempre stata me stessa, sempre schietta. Ho un carattere abbastanza forte, è vero, ma sostanzialmente mi reputo una persona molto sensibile”.

La Pellegrini di adesso qualche polemica del passato se la sarebbe risparmiata.

“Alcune volte avrei fatto bene a stare zitta, ma non perché non pensassi ciò che ho detto. Diciamo che ho prestato il fianco alle interpretazioni più cattive. Qualcuno ci ha marciato pure. Poter spiegare le cose a microfono spento è un conto, a microfono acceso è un altro. Però sai che c’è? Con il tempo molti hanno capito. La gente non è stupida, percepisce se una è sincera o meno”.

Buoni propositi per questo 2018?

“Imparare assolutamente l’inglese, me lo impongo. Lo parlo maluccio, in più sapendo di parlucchiarlo male non lo parlo proprio. Non sono una che si butta, devo essere preparata. Da gennaio mi metto d’impegno”.

Il regalo più bello sotto l’albero di Natale?

“Il regalo dei miei genitori, una penna. La mia prima penna seria”.

Ti servirà per scrivere o per firmare qualcosa di importante?

“La userò per scrivere, sono una grafomane. Scrivo sempre e spesso, in qualsiasi occasione, mi appunto tutto, dai miei pensieri alla lista della spesa”

L’anno appena concluso sarà ricordato come l’anno delle molestie in primo piano, complice lo scandalo scoppiato ad Hollywood. Nel mondo dello sport ce ne sono?

“Si, ce ne sono. Purtroppo anche nel nostro mondo del nuoto. Non diventano casi eclatanti perché non riguardano atlete famose o importanti. Capitasse a me la notizia finirebbe su tutti i giornali, questo indendo. Invece i casi di molestie nelle piscine rimangono nell’anonimato perché magari ne sono vittime delle povere ragazzine”.

Per molte di queste ragazzine tu sei un punto di riferimento. Se avessi davanti un'adolescente di 13-14 anni, cosa le diresti?

“Prima cosa bisogna volersi bene, bisogna denunciare subito qualsiasi episodio. Bisogna avere una famiglia presente, una famiglia che capisce, o comunque avere qualcuno vicino di fidato che può capire. Negli ultimi anni sono girate pure tante foto di ragazzine nude, girate nel mondo delle piscine intendo. Un fenomeno che mi preoccupa. Posso dire una cosa?”

Prego.

“Mi voglio rivolgere direttamente alle ragazzine del nostro ambiente, ancora minorenni: non mandate foto in giro perché non serve a niente. Non serve veramente a niente mostrare le tette o il culo. Il vero amore lo troverete tra 20 anni e di sicuro non vi sceglierà perché gli manderete una foto ignuda. Per favore, smettete questo circolo vizioso”.