Goggia: "Dicono che potrei saltare un anno, voglio i Giochi"
L'INTERVISTALa campionessa azzurra si racconta in un'intervista rilasciata a 'Il Corriere della Sera'. Il recupero dall'infortunio è ancora complicato: "Cerco soluzioni per indossare lo scarpone, il problema è la guaina del tendine tibiale anteriore, recisa per mettere la piastra: ha una parte adesa e una libera ed è quest’ultima che mi fa vedere le stelle. Saltare la stagione, levare le placche a novembre e lavorare nell’ottica dei Giochi 2026 è un’ipotesi da considerare"
Non sono stati mesi semplici per Sofia Goggia che sta ancora recuperando dall'infortunio subito lo scorso 5 febbraio, quando a Ponte di Legno si fratturò la tibia e il malleolo tibiale destri. La campionessa, che il 18 giugno ha ripreso a sciare, si è raccontata in un'intervista rilasciata a 'Il Corriere della Sera'. "Vacanze? Zero. Ho fatto 10 giorni a maggio, andrò 3 giorni al mare a fine luglio, dopo che sarò stata in Austria per impegni con la Red Bull. Ricomincerò a inizio agosto, poi fino alla partenza del 19 per l’Argentina con la squadra sarà una partita di ping pong. Devo capire come abbattere il dolore quando metto lo scarpone. Come disse Annibale valicando le Alpi, se non troveremo una strada, la costruiremo. Sperimenterò soluzioni in carbonio, sottili e su misura, da inserire tra calza e scarpone. Sono come parastinchi da calcio e dissipano le pressioni: devo trovare il set up per il training a Ushuaia".
Le sensazioni dopo le prime sciate
Quali sono le sensazioni provate dopo le prime sciate? "È presto per dirlo, le ossa danneggiate per ora sopportano solo sedute blande. Io non mi lamento mai. Con le ginocchia che mi ritrovo sarebbe impossibile sciare ad alto livello, ma ormai sono abituata. Ora è diverso: il dolore c’è. Il problema è la guaina del tendine tibiale anteriore, recisa per mettere la piastra: ha una parte adesa e una libera ed è quest’ultima che mi fa vedere le stelle".
Tra lavoro in palestra, atletica e università
Per i medici Sofia Goggia avrebbe dovuto riprendere lo sci dopo 6 mesi. "Secondo il dottor Panzeri il dolore non passerà e dovrò gestirlo. Lavoro in palestra e faccio atletica, ma non posso ancora correre a causa delle parestesie che danno una percezione alterata della sensibilità. Il ct Gianluca Rulfi mi ha poi palesato lo scenario peggiore". Quale sarebbe? "Saltare la stagione, levare le placche a novembre e lavorare nell’ottica dei Giochi 2026: è un’ipotesi da considerare. Però se troverò la quadra con scarpetta e scarpone tutto andrà in crescendo. Ed è ciò che mi auguro". Intanto, si è rimessa a studiare: "In una sessione ho dato 8 esami di Scienze politiche alla Luiss: la media degli studenti è 6 in un anno… Studiavo dopo pranzo e alla sera, in alternanza con la riabilitazione".