Doping, Filippo Magnini: confermata squalifica di 4 anni. Lui non ci sta: "Ora parlo io"

Nuoto
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Il Tribunale nazionale d'appello ha confermato la squalifica di 4 anni inflitta in primo grado all'ex campione del mondo di nuoto Filippo Magnini per tentato uso di sostanze dopanti. Assolto il suo compagno di squadra Michele Santucci. In serata la replica su Instagram: "Ora parlerò io, finalmente"

COM'ERA ANDATO IL PRIMO GRADO

Il Tribunale Nazionale Antidoping 2 (di appello), presieduto da Luigi Fumagalli, ha confermato la squalifica di 4 anni comminata in primo grado all'ex campione del mondo di nuoto, Filippo Magnini, per tentato uso di sostanze dopanti. Lo apprende l’Ansa. Assolto invece il suo compagno di squadra Michele Santucci. Passa da 4 a 5 anni lo stop per il fisioterapista Emiliano Farnetani. L'appello sulla vicenda Magnini dà quindi ragione alle tesi della Procura di Nado Italia.

Le motivazioni

In più di cinquanta pagine di motivazioni che sono state inviate alle difese degli imputati, il TNA2 sottolinea che per Magnini il tentato uso è spiegato dal fatto che l'atleta si faceva assistere dal dottor Guido Porcellini (condannato in primo grado dal TNA a 30 anni) oltre che per le normali integrazioni anche da "integrazioni plus" che erano riferibili ad ordinativi fatti all'estero da Antonio Maria De Grandis (condannato in primo grado dal TNA a 25 anni). E con queste "integrazioni plus" venivano richiesti controlli antidoping privati a Perugia sulle urine dell'atleta. Tale condotta - aggiunge l'ANSA - deve essere considerata per il TNA2 come "tentato uso": se Magnini infatti si fosse limitato a far controllare il semplice prodotto acquistato dal De Grandis avrebbe potuto evitare l'accusa di Nado Italia. Invece, chiedendo attraverso Farnetani di far controllare l'urina dopo aver assunto l'integratore "plus" voleva accertarsi che il prodotto non fosse rilevabile e non il suo contenuto. L'assoluzione di Santucci è motivata dal fatto che dagli atti in possesso del TNA2 "è evidente che l'atleta abbia desistito dal tentativo" e quindi non può essere sanzionabile. Per il fisioterapista Farnetani, infine, aver agevolato il tentato uso organizzando o comunque essendo parte attiva nei test di laboratorio a Perugia sia per lui un'aggravante e per questo la sanzione comminata in primo grado di 4 anni viene aumentata a cinque.

 

Magnini non ci sta

In serata Magnini ha voluto commentare su Instagram la sentenza d’appello pubblicata oggi, la conferma della squalifica di 4 anni comminata dal Tribunale Nazionale Antidoping. Un video realizzato il giorno prima, in attesa della sentenza, dall’ex campione di nuoto visibilmente provato ma combattivo a parole. Continuando a professarsi estraneo ai fatti preannuncia di continuare la sua battaglia.

"È finalmente appena uscita (dopo più di un mese) la sentenza sul mio caso. Bene, ora ALLACCIATEVI LE CINTURE. Con questo video che ho realizzato IERI e che posto ora voglio iniziare a farvi capire come è stata gestita la tragedia e l incubo che ho vissuto in questi due anni. Un’attesa infinita in primo e in secondo grado per sapere qualcosa che già era stato deciso. Sono stato al mio posto, in silenzio per tutto il periodo del processo ma ora il tempo è finito, il procedimento è terminato quindi anche io potrò parlare e cercare di dimostrare il torto che ho subito. Dovete sapere tutti tutto. Questo è solo l’inizio. Prestissimo farò una conferenza stampa FINALMENTE".