Coppa del Mondo di sciabola, Parigi sempre più vicina per le due squadre azzurre

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Sara Cometti

Foto: BIZZI/Federscherma
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Manca ancora la certezza aritmetica, ma si avvicina sempre di più la doppia qualificazione per sciabolatrici e sciabolatori dopo le prove di Coppa del Mondo di Atene e Padova, in una domenica tormentata da un grave fatto di cronaca

Col quarto posto conquistato in Grecia, il quartetto delle sciabolatrici azzurre, composto da Michela Battiston, Martina Criscio, Chiara Mormile e Irene Vecchi ha compiuto un ulteriore passo verso la conquista del pass per Parigi. Le azzurre del CT Nicola Zanotti hanno chiuso ai piedi del podio la prova a squadre della tappa di Coppa del Mondo di Atene, la penultima valida prima della chiusura del ranking olimpico, il 31 marzo 2024. Grazie a questo risultato, a due settimane dall’ultimo decisivo appuntamento di Saint-Niklaas, il 15 marzo, in Belgio, l’Italia risulta infatti qualificata come migliore delle squadre Europee fuori dalla top 4. Resta invariata la posizione degli sciabolatori dopo la prova di Padova. Nel Trofeo “Luxardo”, infatti, il quartetto composto da Luca Curatoli, Michele Gallo, Enrico Berrè (al posto di Pietro Torre, infortunato) e Gigi Samele (indubbiamente provato dalla gara individuale del giorno prima) ha chiuso al quinto posto, davanti alla Germania, diretta concorrente per il primo posto europeo fuori dalla top 4. Sarà decisiva l’ultima tappa valida per il ranking olimpico a Budapest, il 24 marzo.

La denuncia: stupro di gruppo durante un camp estivo in Italia

A turbare gli umori di giornata, non solo in ambiente azzurro, però, è stato il clamore della grave vicenda riportata dal quotidiano “Il Messaggero” e ripresa da altri organi di stampa, relativa alla denuncia di uno stupro di gruppo subito tra il 4 e il 5 agosto scorso da una giovane atleta di nazionalità Uzbeka, durante un camp estivo a Chianciano Terme. Secondo quanto riportato nell’articolo, la ragazza, minorenne all’epoca dei fatti, avrebbe subito violenza da parte di alcuni atleti che partecipavano insieme a lei ad uno dei raduni estivi che ex atleti, maestri e club organizzano privatamente, per fare allenare insieme schermitori di diverse nazionalità. Non risulta che siano coinvolti atleti della Nazionale italiana, ma in attesa del definitivo accertamento dei fatti da parte della magistratura, una nota dell’Avv. Enrico De Martino, legale dei due maggiorenni che risulterebbero implicati nel caso, conferma che le indagini della Procura di Siena, intervenuta sin da subito per ricostruire gli avvenimenti, siano ancora in corso. La vicenda, evidentemente delicata e dolorosa per tutti, fino ad ora era rimasta ignota, ma ha da subito destato sgomento in tutto l’ambiente schermistico. In riferimento a questa notizia, la Federazione Italiana Scherma, ha ritenuto “doveroso e necessario” specificare in una nota prima, e successivamente attraverso alcune dichiarazioni del Presidente Paolo Azzi, di aver “tempestivamente, e in più occasioni, avuto confronti diretti con la Magistratura inquirente, al fine di conoscere la situazione e gli sviluppi dell’attività investigativa, nel rispetto del segreto istruttorio che contraddistingue la fase procedimentale ancora in corso. Sulla base di tali informazioni e rassicurazioni acquisite, la Federazione - differentemente da quanto riportato - ha dettagliatamente risposto all’avvocato della denunciante, depositando anche la nomina della Federazione per una costituzione di parte civile nell’eventuale giudizio, qualora venisse disposto dalla giustizia ordinaria.

La ricostruzione fornita, nelle parti che chiamano in causa l’operato della FIS, non risponde in alcun modo all’attenzione posta sulla vicenda da parte della Federazione, che si è invece immediatamente attivata nei contatti con la Magistratura ordinaria e sportiva, riponendo massima fiducia nell’operato delle autorità.

La Federazione Italiana Scherma, che dei valori sani e autentici dello sport ha fatto la bandiera della propria attività non meno delle medaglie olimpiche e paralimpiche, e che attraverso questo lavoro quotidiano si è affermata come un esempio riconosciuto di impegno sociale, valuterà tutte le azioni necessarie a tutela della propria immagine e a difesa di quel che ogni giorno afferma nelle sale di tutta Italia”.