Mondiali Saalbach, l'Italia torna con una certezza e diverse incognite in vista di Cortina

Con la carta di identità in mano si guarda ai Giochi di Milano-Cortina. E, diciamola tutta, speriamo che reggano: uomini e donne dello sci azzurro di sicuro escono dal mondiale di Saalbach con molti interrogativi ma con una certezza. Le note positive... Partiamo da quest’ultima che si chiama Federica Brignone: due medaglie, una d’oro e una di argento in Gigante e SuperG con anche un piazzamento buono in discesa, interpretazione perfetta di un copione mondiale dettato da classe, sicurezza, forma mentale e fisica. Insomma, il meglio per una tigre regina che dopo i Giochi di Pechino ha realmente macinato gare e vittorie, tanto da essere un vero punto di riferimento nazionale. E se penso alle sue dichiarazioni dopo l’Olimpiade del 2022 il futuro, mondiale e a cinque cerchi, non era così roseo. Oggi esce felice, rilassata e forte di aver ottenuto i valori più alti del suo sci e pronta per una volata finale di Coppa che chissà che cosa potrà portare a noi, a lei e alla storia dello sci. Ebbene, lei è il vero successo. Poi? Resta da evidenziare il primo posto del parallelo a squadra, formula divertente, accattivante, nuova ma che non sarà olimpica e che ha comunque fatto vedere un bello spirito di team da primi e campioni del mondo. Questa novità ha evidenziato un nome in particolare: Giorgia Collomb da la Thuile, diciottenne con ottimo futuro. … E quelle negative I problemi sono stati evidenziati in tutte le discipline e in tutti convocati. Rimanendo in campo femminile, Sofia Goggia non ha trovato la giusta lettura di neve, tracciati e pendii di Saalbach. Non è un buon momento per la bergamasca, rientrata dall’ennesimo grave infortunio, è già tanto quello che è riuscita a fare in Coppa del mondo. Bravissima, ma al mondiale ha denunciato tante piccole imprecisioni sin dalle prove che le hanno tolto quella necessaria sicurezza per poter fare bene. Obiettivo olimpico inalterato: deve ritrovare serenità, forza e convinzione e anche risultati per riprendere il cammino a cinque cerchi, non dimenticando che entrambe le nostre punte a Cortina van forte. Altra considerazione è l’età: Federica ha inanellato tanti record andando a vincere gare di coppa e risultando la più anziana ad aver vinto, ha 34 anni ed è la sua penultima stagione. Stesso discorso per Sofia a 33 che con un bagaglio ospedaliero pesante vuole fare 3 su 3 per i Giochi da podio. Ma chi invece era chiamato a dimostrare nell’immediata generazione successiva, quella Marta Bassino da magistrali prestazioni in gigante SuperG quest’anno sia in coppa e poi al mondiale ha perso la strada o la sciata giusta. Si dovrà necessariamente ritrovare: è un obbligo dettato dalla sua classe e ormai esperienza. Non possiamo vedere la Bassino sciare così, non è stata lei ma una sua controfigura. Desolante. Le altre poco a nulla. Mi aspettavo di più da Laura Pirovano e anche come grande occasione da Della Mea, Peterlini e Rossetti, quest’ultima brava ma non bravissima. Le altre hanno accusato influenza e malanni, così come le prestazioni. È sempre così: appuntamento da non mancare e sale il termometro, che sfiga! E comunque parliamo di posizioni da miracolo nei dieci. Chi ci ha stupito, in tutto, è la già citata Collomb: Giulia ha verve e carattere, potenzialità e appena 18anni. Ecco la differenza con il resto: ha corso e sta correndo in Coppa, sta facendo esperienza. La domanda sorge spontanea: ma perché solo lei? Mannaggia. Anche perché ora arrivano le dolenti note: gli uomini. Quarto posto a 14 centesimi dal podio è il miglior risultato: in Libera, da parte del giovane ma già esperto ragazzo del 1989 Dominik ‘Domme’ Paris. Mattia Casse, classe 90, male sia in discesa che SuperG; Paris male in Superg; discreto, nono, Luca De Aliprandini, 34 anni, in Slalom Gigante. Poi lo zero assoluto, che non cantavano a Sanremo ma a Saalbach... Se dobbiamo essere fieri di un ventesimo posto di Stefano Gross, 38 anni come miglior slalomista, siamo messi male. Molto male, se guardiamo ai Giochi. Proprio in Slalom, si è dimesso, caso unico in Italia , il Ct dei pali stretti. E ora? Già abbiamo portato solo 3 slalomisti al via e il migliore è chi, anche preso ad esempio, dovrebbe essere a riposo. Se poi si è convocato anche l’intramontabile Innerhofer, senza trovare valide alternative, siamo messi molto male: non è che dobbiamo far fare il record di anzianità a un folto gruppo di residenti di ‘anni Azzurri’, ma ci si poteva pensare prima e non avere sempre una spada di Damocle che si chiama ‘scelte obbligate’. E allora proviamo a fare scelte coraggiose oltre a cambiare magari l’impostazione del vivaio, oramai perso per le nuove stagioni. Di sicuro non abbiamo campioni, ma, altra certezza, non abbiamo nessuno che possa lottare per i primi 5? Salvando i soliti, proprio loro, Paris e Casse, che possono sperare nella perfetta conoscenza della pista olimpica dove hanno ottenuto sempre delle prestazioni esaltanti... ma gli altri? Dove sono? Ogni volta dobbiamo trovare delle scusanti o delle ragioni per giustificare le prestazioni. Non stavolta: è stata proprio una desolazione di risultati. In Slalom meglio di noi persino la Gran Bretagna. Certo ha inventato lo sci ma ha piazzato due uomini nei tredici, con Ryding, 38 anni, qualche mese più giovane di Gross, sesto e per un bel po' leader. Una consolazione: i francesi e i tedeschi sono andati peggio di noi, come pure i norvegesi. Francia zero medaglie sia al maschile sia al femminile, Germania salvata da Linus Strasser, bronzo in Slalom. La Norvegia, straordinaria in Coppa, ha ottenuto poco o nulla al mondiale. Ma poco importa, guardiamo a noi oppure invidiamo la Svizzera, che ha vinto tutto: 5 ori, 5 argenti e 3 bronzi, dove il loro SuperTop Odermatt, con un solo oro ha paradossalmente deluso. Ma ci hanno pensato gli altri, soprattutto Meillard. La loro top Girl Lara Gut ha preso una sola medaglia, argento in combinata, ma la giovane Rast ha saputo farsi valere. E chi giocava in casa? Molto bene nonostante una viglia, in Coppa, non esaltante. Ma l’Austria ha saputo contrastare la Svizzera vincendo il gigante maschile con il giovane, che bella parola, Haaser e in campo femminile la ritrovata Venier, oltre ad altri validi piazzamenti. Stai Uniti? Persa la Shiffrin per le sue discipline , hanno trovato la Breezy Johnson, 2 ori. Ecco fatto. Si riprende in Coppa ora, la proiezione mondiale e olimpiade l’accantoniamo, anche perché ora come ora non si può, per noi, inventare una generazione di fenomeni. E dobbiamo pensare a rallentare l’invecchiamento dei soliti noti, confidando nella loro sublime classe al di là del tempo.

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