
Mattarella a Bergamo per commemorare vittime coronavirus: "Qui Italia che ha pianto". FOTO
"L'epidemia ha cambiato le nostre vite, lasciando cicatrici indelebili". Lo ha detto Sergio Mattarella, al concerto di commemorazione delle vittime del coronavirus davanti al cimitero monumentale di Bergamo. "La strada della ripartenza è in salita - le parole del Presidente della Repubblica - va percorsa con coraggio e determinazione, le doti di questa terra, che oggi parlano a tutta l'Italia per dire che insieme possiamo guardare con fiducia al nostro futuro"

"Tra l'omaggio reso alla lapide con la preghiera in poesia di Ernesto Olivero e la Messa da Requiem di Donizetti, lo spazio delle parole è doverosamente limitato; e rivolto soltanto a riflessioni essenziali. Qui a Bergamo, questa sera, c'è l'Italia che ha sofferto, che è stata ferita, che ha pianto". Lo ha detto Sergio Mattarella, davanti al cimitero monumentale della città lombarda per il concerto in commemorazione delle vittime bergamasche del Covid-19.

"L'epidemia ha cambiato le nostre vite - le parole di Mattarella - lasciando cicatrici indelebili che hanno cambiato le nostre priorità. Il destino di tante persone e delle loro famiglie è cambiato all'improvviso. Vite e affetti strappati, spesso senza un ultimo abbraccio, senza l'ultimo saluto, senza poter stringere la mano di un familiare".
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"La strada della ripartenza è stretta e in salita - ha sottolineato il Presidente della Repubblica - va percorsa con coraggio e determinazione. Con tenacia, con ostinazione, con spirito di sacrificio. Sono le doti di questa terra, che oggi parlano a tutta l'Italia per dire che insieme possiamo guardare con fiducia al nostro futuro".
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"Fare memoria significa anzitutto ricordare i nostri morti e significa anche assumere piena consapevolezza di quel che è accaduto. Senza cedere alla tentazione illusoria di mettere tra parentesi questi mesi drammatici per riprendere come prima".



"Ricordare significa riflettere, seriamente, con rigorosa precisione, su ciò che non ha funzionato, sulle carenze di sistema, sugli errori da evitare di ripetere".
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"Come ben sanno i sindaci - che, vorrei ricordare anche qui, nei giorni più difficili, hanno operato con la più grande dedizione - si sono formate e messe in opera, in ogni comune, tante reti di solidarietà. Una maggioranza silenziosa ma concreta del nostro popolo che, senza nulla pretendere, si è messa in azione e ha consentito al Paese di affrontare le tante difficoltà e continuare a vivere".

Mattarella tra il governatore della Lombardia Attilio Fontana e il sindaco di Bergamo Giorgio Gori.
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"Senso del dovere e buona volontà di singoli. Queste risorse, accanto allo spirito di sacrificio e al rispetto delle regole, che la stragrande maggioranza dei nostri concittadini ha dimostrato, costituiscono un patrimonio prezioso per il Paese, da non disperdere".
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"Rammentiamoci delle energie morali emerse quando, chiusi nelle nostre case, stretti tra angoscia e speranza, abbiamo cominciato a chiederci come sarebbe stato il nostro futuro. Il futuro della nostra Italia. La memoria ci carica di responsabilità. Senza coltivarla rischieremmo di restare prigionieri di inerzie, di pigrizie, di vecchi vizi da superare".
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