Bielsa 'loco' anche con lo staff, Mendy rivela: "Assistenti sospesi se sbagliavano a posizionare un conetto"

Calcio
Marcelo Bielsa (getty)

Benjamin Mendy, giocatore del City, ha svelato nuovi retroscena sulla gestione di Bielsa ai tempi del Marsiglia: "Non solo i giocatori, a rischiare con lui erano anche i membri dello staff: potevano non essere convocati se sbagliavano a posizionare i conetti sul campo". Loco, ma genio: "Come Guardiola, lui rispetta il calcio ed è un modo di intenderlo davvero unico"

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‘Loco’: un soprannome, ma anche uno stile di vita. Marcelo Bielsa è un allenatore decisamente particolare, come ha lui stesso dimostrato lungo tutta la sua carriera. Il suo Leeds oggi è primo in Championship, ma le curiosità e i retroscena del passato continuano a spuntare numerosi, accompagnando il presente di una figura leggendaria come quella del 63enne argentino. L’ultima delle sue, che riguarda anche lo staff, è stata raccontato da Benjamin Mendy, giocatore del Manchester City che lo ha avuto Bielsa come allenatore ai tempi del Marsiglia. “Ci ha migliorato molto - ha raccontato l’esterno francese - E anche il modo con cui lavora con il suo staff è importante. Se ti dice di posizionare un cono a dieci metri e tu lo metti a undici, c’è il rischio che tu non venga convocato per la partita successiva. E parlo dello staff, anche loro devono lavorare bene durante la settimana per essere ‘convocati’. Proprio come i calciatori”.

"La prima al Marsiglia con un solo dottore"

Regole ferree, in un regime, quello del ‘Loco’, che non ha eguali nel calcio. Mendy ha raccontato anche della prima, disastrosa partita di Bielsa alla guida del Marsiglia: “Il primo match della stagione era un’amichevole - ha proseguito - Ci siamo presentati solo con un dottore. Non c’era vice allenatore, nessun preparatore, niente di niente. E alla fine non c’era nessuno nella nostra panchina che parlasse francese, perchè nessuno aveva lavorato abbastanza bene prima della partita”. Nonostante la sua follia, Mendy adora Bielsa: “Come Guardiola, lui rispetta il calcio ed è un modo di intenderlo davvero geniale. Mi ha aiutato molto e i suoi consigli mi sono utili ancora adesso”.