Borussia Dortmund, Scuderi lascia a 21 anni. Per lui si erano mobilitati Totti e Neymar

Bundesliga

L’esterno siciliano del Borussia, 21 anni, ebbe un brutto infortunio al ginocchio tre anni fa, da cui non si è mai più ripreso. Così la decisione di smettere di giocare, con la possibilità di avere un ruolo nel settore giovanile del club tedesco

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La sua vicenda aveva colpito i grandi campioni del calcio mondiale, che gli avevano fatto arrivare messaggi di solidarietà. Purtroppo, il lieto fine non c’è stato: Dario Scuderi non giocherà più a calcio, dopo aver annunciato il ritiro a soli 21 anni. Il giovane italiano, esterno destro di difesa del Borussia Dortmund, ha subito un terribile infortunio nel 2016, durante una partita di Youth League. La diagnosi è stata delle peggiori: rottura del crociato, del menisco e di altri legamenti, con problemi di circolazione del sangue. Inizialmente c’era il rischio concreto che non avrebbe potuto più giocare a calcio, ma dopo alcune operazioni si era temuta anche l’amputazione. Da Totti a Iniesta passando per Neymar gli erano arrivati messaggi di incoraggiamento. Rimasto fermo per due intere stagioni, nell’ultimo anno aveva ripreso a correre e ad allenarsi, era stato aggregato alla seconda squadra del Borussia Dortmund che lo aveva convocato nelle ultime tre uscire, senza però schierarlo. Troppa, la paura di una ricaduta. "Tre anni fa, Dario Scuderi ha subito un terribile infortunio al ginocchio. Dopo una lotta continua e una terapia intensa, ha deciso di chiudere la sua carriera professionale per paura di una ricaduta. Sarai sempre parte della famiglia Dortmund" si legge nel comunicato dei gialloneri.

Il futuro di Dario Scuderi

Il giocatore ha raccontato così le sue difficoltà. “Non è stata una decisione facile da prendere, giocare a calcio è sempre stato il mio sogno più grande e ho fatto di tutto affinché si avverasse. Ho lottato, ho avuto offerte per continuare a giocare. Ma il Borussia è la mia famiglia e non vedo l’ora di intraprendere una nuova avventura” ha detto in un’intervista a Ruhr Nachrichten. L’ipotesi più consistente, al momento, è che gli sia assegnato un impiego nelle scuole calcio della società, così da aiutare altri giovani a realizzare quel sogno che lui non ha potuto rincorrere.