Atletico, Simeone: "Potevo andarmene, ma resto"

Liga
Diego Simeone, allenatore dell'Atletico Madrid (Getty)
diego_pablo_simeone_atletico_madrid_getty

Presente e futuro, così l'allenatore su AS: "Se avessi pensato di andarmene, avrei avuto 35 milioni di motivi per farlo. Ma non l'ho fatto perchè non lo volevo, ancora mi sento parte integrante di questa società"

Il Cholo, il Cholismo e l'Atletico Madrid. Praticamente una cosa sola, un trittico di calcio e passione, un connubio di nomi che negli ultimi cinque anni ha scritto pagine di storia: prima l'Europa League, poi la Liga del 2014 e il miglior allenatore del campionato per 3 anni: "Sono già 5 anni e mezzo che sono all'Atletico e sono felice. Il lavoro quotidiano dei miei giocatori è la vitamina che mi rivitalizza ogni giorno". Così Simeone in una lunga intervista su AS. 

"Potevo andarmene, ma resto qui" - Attraverso il quotidiano spagnolo, l'ex centrocampista argentino ha parlato così del suo futuro e del proprio rapporto con l'Atletico. Senza dimenticare un commento su quella Champions League soltanto sfiorata, poi vinta dal Real Madrid: "Arrivai in sala stampa dopo aver attraversato la zona dei festeggiamenti dei nostri avversari e avvertii un forte dolore. In quel momento, quello che mi passava per la testa è che sarebbe stato difficile tornare a coinvolgere i giocatori nel mio progetto. Non ho superato questa situazione, dissi quello che pensavo, quello che credevo fosse giusto". E ancora, parentesi sul proprio destino all'Atletico: "Se avessi pensato di andarmene, avrei avuto 35 milioni di motivi per farlo. Ma non me ne sono andato perchè non lo volevo, perchè ancora mi sento parte integrante di questo gruppo e di questa società".

"Riduzione contratto? Soluzione migliore" - Dal 2020 al 2018, Simeone ha ridotto la durata del contratto: "Abbiamo ritenuto che fosse la soluzione per me e per il club. Ho avuto anche un aumento dell'ingaggio e non era un fatto scontato, perchè non è facile sostenere un allenatore per tanti anni, anche perchè lo devi pagare. La riduzione della durata del contratto non impedisce che, all'inizio della prossima stagione, possa tornare a discutere con la dirigenza e che il presidente Cerezo o l'ad Gil mi possano proporre il rinnovo". Infine conclude, una battuta sul proprio futuro: "Se resto l'anno prossimo? L'ho già detto, rimango qui".