Arsenal-Liverpool 3-3. Partita spettacolare all'Emirates. GOL E HIGHLIGHTS

Premier League

Marco Salami

Clamoroso 3-3 all'Emirates, per una partita spettacolare che si chiude senza un vincitore finale. Il Liverpool domina il primo tempo e chiude in vantaggio sull'1-0. Nella ripresa Salah raddoppia e la partita sembra finita, ma in sei minuti l'Arsenal fa il miracolo. 3-3 finale di Firmino

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ARSENAL-LIVERPOOL 3-3

26' Coutinho (L), 52' Salah (L), 53' Sanchez (A), 56' Xhaka (A), 58' Ozil (A), 71' Firmino (L)

TABELLINO

Arsenal (4-2-3-1): Cech; Bellerin, Koscielny, Monreal (46' Mustafi), Maitland-Niles; Xhaka, Wilshere; Iwobi (78' Welbeck), Ozil, Sanzhez (89' Walcott); Lacazette

Liverpool (4-2-3-1): Mignolet; Gomez, Klavan, Lovren, Robertson; Henderson (12' Milner), Can; Salah, Coutinho (84' Chamberlain), Mané (80' Wijnaldum); Firmino

Ammoniti: 58' Iwobi (A)

 

L’ultima volta che si erano incrociati era il 27 agosto, nella terza di Premier League. L’Arsenal uscì da Anfield con le ossa rotte: 4-0, con le firme di Salah, Firmino e Mané, più Sturridge nel finale. Fu spettacolo, ma a senso unico. Diverso esito nella notte dell’Emirates, già da consegnarsi alla stagione come una delle più emozionanti. Il Liverpool segna e domina nel primo tempo, e quando a inizio ripresa Salah mette a segno il suo 21° gol stagionale sembra finita. Già, sembra. Perché l’Arsenal mette in fila tre gol nello spazio di sei minuti. Sanchez, Xhaka e Ozil: clamoroso. Da 0-2 a 3-2. Con i Reds che quasi non si rendono nemmeno contro del pungo che li ha stesi. Una rimonta pazzesca che, però, lascia l’amaro in bocca: al 71’ Firmino segna il 3-3, e la partita finisce in parità.
 

Primo tempo

Squadre in campo a specchio, con moduli speculari sullo scacchiere di partenza. 4-2-3-1 per Wenger, 4-2-3-1 per Klopp, diversi interpreti, ovvio. I Gunners lasciano là davanti Lacazette, che però nel primo tempo il pallone lo vede raramente. Iwobi, Ozil e Sanchez giocano alle sue spalle. Il Liverpool, in divisa arancione fluo, risponde con Firmino di punta e il trio delle meraviglie dietro di lui: Salah, Coutinho, Mané: tutta tecnica e tanta, tantissima velocità. Dopo 12’ la prima notizia è l’infortunio muscolare di Henderson, rilevato da Milner a centrocampo. Primo brivido poi qualche minuto dopo, con l’incoronata di Firmino di testa sul secondo palo parata da Cech. Tempo centoventi secondi e altra azione fotocopia, col brasiliano che questa volta si avvicina ancora di più al bersaglio grosso, sfiorando il palo.
 

Passano i minuti e la squadra di Klopp prende in mano la partita. Il ritmo si alza e l’Arsenal sbaglia tanto in mezzo al campo, col dito puntato soprattutto contro Ozil. Al 26’ il match si sblocca. Milner lancia in campo aperto Salah, là dove spesso è imprendibile. Nell’uno contro uno costringe Koscielny fin dentro l’area: il suo assist per Coutinho è deviato dal difensore dei Gunners. La palla si impenna, e proprio Coutinho arriva col tempo giusto, di testa, per battere Cech: 1-0, ma non è finita. Già, perché al 32’ Firmino sfiora ancora una volta il palo, calciando da fuori area col destro a giro. Ma è nei minuti finali che Klopp salta in aria dalla rabbia per i gol sbagliati. Al 44’ un buco nella difesa di Wenger spalanca la porta a Salah: ipnotizzato da Cech in uscita. Dunque sulla respinta, a porta quasi vuota, Mané si coordina per la rovesciata, ma la palla esce di un soffio. Finita? Macché. Altri 60 secondi e, sempre Salah, da ottima posizione all’altezza del dischetto, mastica il pallone sprecando un’altra chance per il raddoppio. Intervallo: un sollievo per l’Arsenal.
 

Ripresa

Già, sollievo per i Gunners quei 15 minuti di break. Ma al ritorno in campo la storia pare essere sempre la stessa. Arsenal che prova a fare gioco, ma senza riuscirci, e Liverpool nella situazione ideale: aspetta ed è pronto a ripartire in contropiede con le sue frecce. Al 49’ Salah si avvicina ancora al gol, trovando però i guantoni di Cech che si distende evitando (di nuovo) il raddoppio. Vero, ma giocando così segnare è solo una questione di tempo, e al 52’ Salah parte ancora in campo aperto lanciato da Firmino. Nuovo uno contro uno con la difesa dell’Arsenal e sinistro piazzato a fil di palo: raddoppio, e per l’egiziano sono 21 in stagione. Sembra fatta, già, ma è dai sessanta secondi successivi in poi che accadde l’impensabile.
 

Minuto 53, minuto 56 e minuto 58. In totale fanno poco più di 360 secondi, sì, ma soprattutto tre gol dell’Arsenal. Rimonta clamorosa. Roba da Premier League insomma, tre schiaffi al limite del ko tecnico che ribaltano completamente la partita. Prima ci pensa Sanchez, che di testa su cross di Ballerin approfitta della dormita di Gomez per l’1-2; ed è passato un solo minuto dal gol di Salah. Dunque segna Xakha, con un bolide da fuori area che beffa Mingolet a centro porta. Il miracolo, poi, lo concretizza Ozil. Già, proprio il tedesco, tra i peggiori in campo fin qui. Scambio con Lacazette al 58’ e tocco sotto per il pazzesco 3-2. Clamoroso all’Emirates. Verrebbe da non crederci, se non si parlasse di Premier League.
 

È una partita bellissima, vero, e la cosa più bella è che il novantesimo è ancora lontano. I Gunners sono ormai delle furie, e viaggiano sulle ali dell’entusiasmo. Il Liverpool è un pugile ferito che ha ancora però le forze di allontanarsi dalle corde. Prima ha una chance Salah, ma Cech dice ancora di no. Poi, in piena inerzia per la squadra di Wenger, arriva il nuovo pari: giustamente a riequilibrare i valori in campo. 3-3, segna Firmino, sull’assist di Can, e la partita è già entrata nella storia. Negli ultimi dieci minuti dentro Welbeck per l’Arsenal e Wijnaldum per il Liverpool. Poi Chamberlain e Walcott. Ormai può succedere di tutto, e le squadre si affrontano a viso aperto, lunghissime sul campo. La gara finisce dopo 4 minuti di recupero, senza né vincitori né vinti, vero, ma con 90’ già da consegnare alla storia di questo meraviglioso gioco. E di questo meraviglioso campionato.