Sakho passa dal West Ham al Rennes e lascia la sua Lamborghini davanti al campo di allenamento

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Fonte foto Getty/Twitter @AC13Premier
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Curioso particolare rivelato dal Daily Mail: il senegalese, lo scorso gennaio, si è trasferito al Rennes ma ha deciso di lasciare a Londra, davanti al campo d'allenamento, la sua Lamborghini appena acquistata

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Il West Ham vive un momento di profonda crisi. Quattro sconfitte nelle prime quattro giornate, una partenza durissima in continuità con i pessimi risultati maturati già nella passata stagione, chiusa al 13° posto e con la peggior difesa di tutto il campionato (68 reti al passivo). Eppure in estate la società ha investito pesantemente per rinforzare la squadra, oltre 100 milioni di sterline. Denaro - almeno per adesso - investito male, in linea con quanto fatto da uno dei giocatori protagonisti della negativa annata degli Hammers nella Premier 2017-18: Diafra Sakho. Protagonista a metà perché il calciatore a gennaio ha lasciato Londra per trasferirsi al Rennes, lasciando nella capitale londinese qualcosa di molto prezioso, la sua Lamborghini. Il senegalese infatti è volato in Francia e non si è preoccupato di portare con sé l'auto appena acquistata per circa 200 mila sterline. Il veicolo, come riporta il Daily Mail, è rimasto incustodito per mesi a due passi da Rush Green, il centro di allenamento del club, destando la curiosità dei numerosi passanti e anche la rabbia di alcuni di loro per lo spreco compiuto dal 28enne attaccante, in campo per 4 minuti con la sua Nazionale durante l'ultimo Mondiale. L'esperienza in Ligue 1 non è andata secondo le aspettative e in estate ha di nuovo cambiato squadra, accasandosi in prestito al Bursaspor dove ha bagnato il suo debutto con la rete del pareggio contro il Besiktas.

Auto di Sakho a parte, il centro sportivo degli Hammers continua a ricevere dei giudizi molto negativi. Anche il nuovo allenatore, Manuel Pellegrini, sta incontrando infatti le stesse criticità denunciate dal suo predecessore, Moyes. I campi non riscaldati a dovere durante il freddo inverno hanno costretto più volte l'ex manager a far allenare la squadra in palestra, anche questa però giudicata troppo piccola per i giocatori, e ha dovuto inoltre condividere lo spogliatoio con altre 14 persone non previste inizialmente. Una carenza di strutture quasi paradossale per un club, tra i più ambiziosi e facoltosi della Premier League, e forse uno dei motivi alla base dell'insuccesso intercorso negli ultimi campionati.