Liverpool, van Dijk: "Non riescono a dribblarmi perché giocavo in strada, da attaccante"

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Il difensore del Liverpool, che ha chiuso la stagione con l'incredibile recordo di zero dribbling subiti in match ufficiali, ha svelato il suo segreto: "Da giovane giocavo a calcio a cinque in strada e adoravo stare in attacco: così ho capito come pensano gli attaccanti"

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Una stagione formidabile che lo ha consacrato tra i migliori centrali difensivi del mondo, coronata con la conquista della Champions League cn il Liverpool e impreziosita da un record incredibile: nessun dribbling subito. Virgil van Dijk, in attesa di ricominciare, ha svelato in un'intervista a Unisport uno dei motivi principali che hanno contribuito a formarlo calcisticamente e che, secondo lui, è stato determinante per conseguire anche questo speciale primato: il calcio di strada. "Quando ero giovane - ha svelato van Dijk - ho giocato tantissimo a calcio a cinque per strada e amavo anche giocare in attacco in quel periodo. Così ho capito come pensano gli attaccanti in determinate situazioni".

"Per migliorare bisogna continuare a giocare in strada"

"Ovviamente - ha aggiunto - è importante anche l'esperienza accumulata a livello personale". Dalla strada al vincere la sfida con Messi e poter ambire, così, al Pallone d'Oro: "Ritengo che se uno voglia migliorare - ha concluso - sia come difensore che come attaccante, dovrebbe continuare a giocare per strada con i propri amici".