L'ex arbitro ecuadoriano, a distanza di 17 anni, riconosce uno degli errori in Italia-Corea del Sud nel Mondiale 2002: "L'intervento su Zambrotta era da punire con l'espulsione"
Una partita che resterà per sempre impressa nella memoria degli italiani. Non tanto per il risultato finale, quanto per il discusso arbitraggio che rese l'epilogo quasi un'ovvia conseguenza. Italia-Corea del Sud, match degli ottavi di finale del Mondiale 2002, resterà in eterno una sfida legata al nome di Byron Moreno. Il fischietto ecuadoriano ha lasciato un ricordo decisamente negativo nel nostro Paese tra mancate espulsioni, rigori non fischiati e rossi fin troppo generosi nei confronti dei ragazzi di Trapattoni. Eppure, a distanza di 17 anni, l'arbitro classe '69 sta provando a redimersi e tornare sui suoi passi, ammettendo alcuni errori che ai nostri occhi era impossibile non notare. Nel corso dell'anteprima di un'intervista rilasciata al programma tv Futbol Sin Cassette, infatti, Byron Moreno è tornato proprio su quella sfida, riconoscendo di aver preso la decisione sbagliata su alcuni episodi e in particolare su uno: il fallo su Zambrotta. L'ex terzino azzurro, all'epoca alla Juventus, fu travolto in scivolata da un intervento completamente in ritardo e a gamba alta di Hwang Sun-hong. Il direttore di gara sanzionò il colpo con un semplice calcio di punizione, senza estrarre alcun cartellino nei confronti del calciatore sudcoreano. "Quel fallo era da rosso" ha commentato, oggi, l'ex arbitro sudamericano. Una consolazione? Forse, ma probabilmente non sufficiente a diminuire i rimpianti per quel Mondiale abbandonato troppo presto.