Gufare Alcaraz, la grafologia di Orrico e una Fiorentina stracotta

La gufata Dunque Alcaraz si è separato dal suo mentore Ferrero. Quando succedono cose del genere si pensa subito ai soldi. Magari Ferrero ha chiesto di più nel momento del rinnovo del suo contratto, magari è solo una questione di feeling perduto tra i due spagnoli. Non lo sappiamo e forse non lo sapremo mai . Ciò che conta è il futuro di Alcaraz. Migliorerà le sue performance lontano dal coach che lo ha formato e reso campione? Ho sempre sostenuto di credere alla superiorità di Sinner nei confronti del talento di Murcia. Una superiorità non solo mentale ma anche tennistica. Sinner ha un repertorio di colpi meno vasto rispetto a lui, ma le cose che fa sono superiori a quelle di Carlito. Sinner tira più forte, sbaglia meno, passa meglio, ha due colpi ormai quasi identici e risponde come nessuno. Avendo migliorato sensibilmente il servizio, gioca turni di battuta senza troppi patemi e questo lo ha portato ad un maggiore controllo nervoso della partita, aspetto sul quale era già comunque un fenomeno. Mi aspetto, e lo dico sapendo di rischiare la smentita, un 2026 dominato da Jannik su Alcaraz, a cui la separazione con Ferrero, temo, non porterà nulla di buono. Bene, dopo questa bella gufata, mi sento molto meglio. Dice il saggio Sara Cordella, perita giudiziaria grafologica, è stata recentemente intervistata dal Corriere della Sera. Siccome l’argomento mi garba parecchio ho letto l’intervista con interesse. La Cordella, come tutti i grafologi, è in grado di capire chi siamo attraverso una semplice analisi della nostra scrittura. E’ scienza o solo suggestione? Ovviamente mi è subito venuta in mente la signora Ivana, moglie del compianto presidente dell’Inter Ernesto Pellegrini. La ex first lady nerazzurra, esperta pure lei in materia, sottoponeva infatti molti tesserati, soprattutto allenatori, al test della scrittura. Superato il test, si poteva far parte della grande famiglia interista. Come capitò, tra gli altri, a Corrado Orrico, che Pellegrini chiamò all’Inter come risposta al milanista Arrigo Sacchi, in quel momento l’allenatore più importante in Italia e nel mondo. Correva l’anno 1991 e Orrico allenava in serie B una brillante Lucchese. Finita la partita, in gran segreto, partiva per Milano e raggiungeva casa Pellegrini, dove la signora Ivana lo sottoponeva al test grafologico. Orrico firmava e la signora studiava la firma, disegnava sul foglio gli schemi del futuro, e lady Pellegrini prendeva ancora appunti. Nell’ultimo lunedì di quella lunga serie di viaggi tra la Toscana e Milano, chiese all’allenatore di scrivere un saggio. Orrico lo fece, convinse la donna e fu ingaggiato. Che c’era scritto dentro quel saggio? Non si sa. E’ noto invece che la storia tra Orrico e l’Inter non finì bene. Corrado da Volpara si dimise dopo soli 215 giorni. Dunque, se la grafologia è una scienza, lo è col beneficio di un gigantesco dubbio. Breve Rivelato il volto del generale che rifiutò l’assalto agli studenti di Tienanmen. Mai faccia mi fu più dolce. Brevissima Losanna: nessuno ancora corre, la Fiorentina è molto cotta. La volevamo al sangue, con più Fagioli.

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Alessandro Bonan