Il tecnico dell'Hoffenheim ha rivelato di aver rifiutato la proposta di Florentino Perez di prendere la panchina del Real Madrid: "Ci ho pensato, ma sono giovane e non mi sentivo pronto: può darsi che avrò un'altra chance in futuro". Ma dal 2019 allenerà il Red Bull Lipsia
Immaginate di avere appena compiuto 30 anni e che a un certo la più grande azienda del mondo vi contatti per diventarne un membro di assoluto spicco: avreste il coraggio di dire di no? Eppure, è esattamente ciò che ha fatto Julian Nagelsmann quando il Real Madrid lo ha contattato per raccogliere l’eredità di Zinedine Zidane: una tele fonata, un ragionamento e infine un “no, grazie, sarà per un’altra volta. “Ovviamente al momento della chiamata ci ho pensato: nel mondo del calcio non c’è niente di grande come il Real Madrid” ha raccontato il 31enne tecnico dell’Hoffenheim al mensile 11 Freunde. “Ma ho ancora 30 anni: se la mia carriera da allenatore procederà a lungo, può darsi che più avanti avrò un’altra chance per allenare una squadra di questa grandezza. Voglio continuare a restare qui, non mi sentivo pronto per un’esperienza all’estero”. Il suo grande lavoro in patria merita di essere portato fino in fondo: dopo essere stato nominato come miglior allenatore dell’ultima Bundesliga, per il secondo anno consecutivo il giovanissimo tecnico affronterà la prossima Champions League con la squadra che lo ha lanciato (e quindi potrà essere seguito per intero su Sky Sport, visto che sia la Bundes che la Champions sono due esclusive per la prossima stagione). Sarà però anche la sua ultima esperienza in casa: dal 2019, infatti, allenerà il Red Bull Lipsia, con cui ha raggiunto un accordo fino al 2023. Per il Real Madrid c’è tempo, insomma: “Il grande problema della nostra società è il voler puntare sempre al massimo, essere sfacciati, volere sempre la macchina più grande. Io non sono così: voglio proseguire passo dopo passo”.