La settimana perfetta di Assan Ouédraogo

Il pallone gli arriva morbido, quasi timido. Lui non lo è: Assan Ouédraogo controlla e praticamente nello stesso movimento, calcia. Rapido, elegante, al tempo stesso feroce. Pallone all’incrocio e gol sblocca-partita contro il Werder. Non certo una giocata isolata, ma sicuramente la più bella, dopo 63 minuti di dribbling e assist per i compagni. Gol numero 3 in Bundes. Segnali di una stagione che potrebbe, anzi dovrebbe essere quella del suo definitivo volo verso i top. Da settimane, forse mesi, attorno al nome di Ouédraogo si muove un’aria mista di curiosità ed eccitazione. Quella della novità che fa sognare e che fa chiedere a tutti se sia davvero così forte come si dice. La risposta, prima ancora dei numeri, la danno le immagini delle sue giocate: qualità e continuità. A 19 anni la parola promessa gli va già stretta. La stampa tedesca ha celebrato la sua “settimana perfetta”: gol in Bundesliga, dopo quell’indimenticabile debutto con la nazionale tedesca nel suo stadio a Lipsia contro la Slovacchia. Dopo aver segnato con tutte le nazionali giovanili neanche il tempo di guardarsi intorno e rete lampo anche con la “Mannschaft” dopo appena 102 secondi. Il più giovane marcatore debuttante dal 1954. Numeri, certo, ma anche simboli: Assan non sta bussando educatamente alla porta del grande calcio, la sta spalancando con l’irruenza della sua gioventù. E con la forza di chi è cresciuto sotto un maestro molto severo, la sorte. La stagione scorsa per lui non è quasi esistita: infortuni, pause forzate, attese frustranti. Più di 50 partite saltate, un ginocchio che protestava e un problema tibio-peroneale che sembrava voler fermare la sua storia troppo presto. Invece no. “È stato un lungo cammino, ma ora posso far vedere il mio valore”, ha raccontato a Lipsia. Detto, fatto. La cosa più sorprendente non è il talento - quello lo avevano visto tutti già da Schalke 04, dove è cresciuto calcisticamente. Assan è stato uno dei più giovani esordienti nella storia del club, un altro piccolo record che i tedeschi custodiscono come i timbri sul passaporto calcistico. A 17 anni e 80 giorni, ha fatto il suo debutto con i grandi nella sconfitta 5-3 contro l'Amburgo nella giornata di apertura di questa stagione in Zweite Bundesliga, segnando e battendo il record di Julian Draxler come marcatore più giovane di sempre del club nello stesso giorno in cui è diventato il giocatore più giovane della sua storia in prima squadra. Figlio d’arte - suo padre Alassane ha giocato in Bundesliga con il Colonia e nella nazionale del Burkina Faso - è cresciuto con il pallone come amico. Il suo gioco è geometria e fantasia, ordine e imprevedibilità. Un centrocampista moderno, un dieci che non vuole esser chiamato trequartista, uno che vede la porta ma senza farne il suo primo pensiero. "Talento straordinario, e soprattutto umile" è stata la definizione del suo allenatore Werner. Ovviamente le luci del calciomercato si sono già accese su di lui, ma il Lipsia non ha intenzione di mollarlo. Non ha una clausola. Il prezzo lo deciderà il tempo. O più probabilmente, il numero dei suoi gol. Per ora sembra essere nel contesto perfetto per lui: squadra giovane, ambiziosa, costruita per correre e crescere. Ouédraogo non c’è entrato: c’è scivolato dentro come una tessera già predisposta per incastrarsi alla perfezione. Quando Assan segna, non urla. Basta il suo sorriso largo, pulito, come se sapesse che ogni gol non rappresenta un traguardo, ma una tappa del cammino. Nel suo sguardo trovi la scintilla del predestinato: non arroganza, ma consapevolezza. E leggerezza: quella di chi sa che il volo è appena nella fase di decollo.

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La settimana perfetta di Assan Ouédraogo

Alessandro Sugoni