Roberto chiude la porta, decide Kasami: Juve ancora ko
Champions LeagueAl Karaiskakis di Atene i bianconeri cedono 1-0 all'Olympiacos nella terza giornata del Gruppo A. L'ex Palermo firma la rete della vittoria per i greci, ma il vero protagonista è il portiere spagnolo
OLYMPIACOS-JUVENTUS 1-0
36' Kasami
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Due sconfitte consecutive in Champions League e in mezzo pure il pareggio contro il Sassuolo. Magari non sarà proprio una crisi quella della Juventus, ma l’1-0 in Grecia contro l’Olympiacos ci si avvicina molto e alimenta qualche dubbio sulla condizione generale della squadra di Allegri. Al Karaiskakis i bianconeri sono stati superati da un avversario accorto, ben messo in campo e spinto dall’entusiasmo dei suoi 33mila tifosi (1.220 quelli arrivati dall’Italia).
I precedenti - Due vittorie e due pareggi nelle precedenti partite in casa dell'Olympiacos: il primo confronto nel settembre del 1967, per i sedicesimi di Coppa dei campioni, si chiuse sullo zero a zero; nel settembre del 2003, per la seconda giornata del girone di Champions, decise la doppietta di Nedved.
Tatticamente – Nel 3-5-2 di Allegri c’è Pirlo e non Marchisio a centrocampo; Morata e non Llorente, invece, per l’attacco (prima da titolare). Tutti a disposizione invece per Míchel, che al tridente ipotizzato alla vigilia finisce col preferire un più prudente 4-4-2 (o 4-4-1-1) con Mitroglou e Dominguez davanti (Afellay in panchina).
45’ da incubo - Risultato deciso già nel primo tempo: 1-0. La Juventus subisce tanto e capitola al 36’ con il piattone un po’ arrotato Kasami, ex Palermo, che chiude un'azione veloce e intelligente dei greci. Ma è Dominguez il vero problema degli ospiti: Buffon al 7’ vola per fermare una sua gran punizione, mentre al 27’ vede passarsi davanti un pallone che l’argentino prima si porta avanti col destro e poi calcia al volo di sinistro. Frastornata e remissiva, la Juve non c’è. La situazione migliora solo a tratti, quando cresce la battaglia a centrocampo e un eccesso di agonismo porta pure a qualche fallo di troppo. Ma la vera notizia è che Pirlo perde almeno tre palloni, e tutti rischiano di trasformarsi in tragedia (greca…). Ma non solo: Vidal, dal quale Allegri si aspettava una gran partita, dimostra di essere ben al di sotto del 90% di condizione fisica del quale proprio il tecnico bianconero aveva parlato alla vigilia. Una certa vivacità risiede nel solo Morata.
Un po' di Juve - Reparti scollegati e tanti errori anche nella ripresa, quando cala sensibilmente il rendimento di Asamoah e Pirlo lascia il posto a Marchisio. Dominguez detto El Chori (indagate voi sul perché) continua invece ad impensierire la difesa ospite. Un tiro sparato da Morata addosso al portiere Roberto (vero protagonista nel finale) e una traversa, sono gli unici lampi di una Juventus, sì un po’ più viva, ma che non sa approfittare di un Olympiacos chiaramente tornato in campo in modalità "gestione partita". E ora la qualificazione diventa un affare molto più complicato (clicca qui per le parole post gara di Allegri).
La maglia – Ultima nota di colore, nel senso stretto del termine. Blu o verde il risultato non cambia: sono le maglie da trasferta della Juventus, che non sembrano portare granché bene. Gli scaramantici si appiglieranno anche a questo, no? Dopo il green fluo sfoggiato contro l’Atletico Madrid, è arrivato il "blu Pireo", novità che era stata accolta con un certo entusiasmo dai tifosi sui social network. Questioni cromatiche a parte, dopo quello della Roma arriva anche il ko della Juve a confermare il divario del calcio italiano da quello europeo. Abbiamo ancora tanta strada da fare.
36' Kasami
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Due sconfitte consecutive in Champions League e in mezzo pure il pareggio contro il Sassuolo. Magari non sarà proprio una crisi quella della Juventus, ma l’1-0 in Grecia contro l’Olympiacos ci si avvicina molto e alimenta qualche dubbio sulla condizione generale della squadra di Allegri. Al Karaiskakis i bianconeri sono stati superati da un avversario accorto, ben messo in campo e spinto dall’entusiasmo dei suoi 33mila tifosi (1.220 quelli arrivati dall’Italia).
I precedenti - Due vittorie e due pareggi nelle precedenti partite in casa dell'Olympiacos: il primo confronto nel settembre del 1967, per i sedicesimi di Coppa dei campioni, si chiuse sullo zero a zero; nel settembre del 2003, per la seconda giornata del girone di Champions, decise la doppietta di Nedved.
Tatticamente – Nel 3-5-2 di Allegri c’è Pirlo e non Marchisio a centrocampo; Morata e non Llorente, invece, per l’attacco (prima da titolare). Tutti a disposizione invece per Míchel, che al tridente ipotizzato alla vigilia finisce col preferire un più prudente 4-4-2 (o 4-4-1-1) con Mitroglou e Dominguez davanti (Afellay in panchina).
45’ da incubo - Risultato deciso già nel primo tempo: 1-0. La Juventus subisce tanto e capitola al 36’ con il piattone un po’ arrotato Kasami, ex Palermo, che chiude un'azione veloce e intelligente dei greci. Ma è Dominguez il vero problema degli ospiti: Buffon al 7’ vola per fermare una sua gran punizione, mentre al 27’ vede passarsi davanti un pallone che l’argentino prima si porta avanti col destro e poi calcia al volo di sinistro. Frastornata e remissiva, la Juve non c’è. La situazione migliora solo a tratti, quando cresce la battaglia a centrocampo e un eccesso di agonismo porta pure a qualche fallo di troppo. Ma la vera notizia è che Pirlo perde almeno tre palloni, e tutti rischiano di trasformarsi in tragedia (greca…). Ma non solo: Vidal, dal quale Allegri si aspettava una gran partita, dimostra di essere ben al di sotto del 90% di condizione fisica del quale proprio il tecnico bianconero aveva parlato alla vigilia. Una certa vivacità risiede nel solo Morata.
Un po' di Juve - Reparti scollegati e tanti errori anche nella ripresa, quando cala sensibilmente il rendimento di Asamoah e Pirlo lascia il posto a Marchisio. Dominguez detto El Chori (indagate voi sul perché) continua invece ad impensierire la difesa ospite. Un tiro sparato da Morata addosso al portiere Roberto (vero protagonista nel finale) e una traversa, sono gli unici lampi di una Juventus, sì un po’ più viva, ma che non sa approfittare di un Olympiacos chiaramente tornato in campo in modalità "gestione partita". E ora la qualificazione diventa un affare molto più complicato (clicca qui per le parole post gara di Allegri).
La maglia – Ultima nota di colore, nel senso stretto del termine. Blu o verde il risultato non cambia: sono le maglie da trasferta della Juventus, che non sembrano portare granché bene. Gli scaramantici si appiglieranno anche a questo, no? Dopo il green fluo sfoggiato contro l’Atletico Madrid, è arrivato il "blu Pireo", novità che era stata accolta con un certo entusiasmo dai tifosi sui social network. Questioni cromatiche a parte, dopo quello della Roma arriva anche il ko della Juve a confermare il divario del calcio italiano da quello europeo. Abbiamo ancora tanta strada da fare.