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Guardiola: "Esonerato se non arriva la Champions? Può darsi, ma non si può sempre vincere"

Champions League

Lunga e interessantissima intervista dei nostri cugini inglesi all'allenatore del City, che spiega, anche attraverso un paradosso, come non vincere la Champions per lui non sarebbe un fallimento: "Se perdo col Real potrebbero anche esonerarmi, perché tutti giudicano solo dai risultati, ma per me non sarebbe un fallimento. Non è che uno può vincere sempre solo perché si chiama Pep o Jürgen. Io il migliore al mondo? Lo ero"

MANCHESTER CITY FUORI DUE ANNI DALLE COPPE EUROPEE

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Pep Guardiola come poche altre volte si era visto. L’allenatore del City è tornato a parlare in esclusiva per Sky Sports rispondendo alle domande di Bianca Westwood per la trasmissione Soccer Saturday, spiegando in maniera molto dettagliata quella che è la sua idea di calcio. A cominciare dal complicato rapporto tra un allenatore e i risultati e dall’ossessione dei tempi moderni per la vittoria, spesso unico parametro per giudicare l’operato di un tecnico. E lo fa arrivando a prefigurare uno scenario forse impensabile, ma che lo spagnolo non scarta a priori: quello di essere esonerato in caso di sconfitta contro il Real Madrid negli ottavi di Champions. 

 

"Ovviamente non mi interessa il giudizio degli altri, penso a me stesso. Certo che voglio vincere la Champions League, tutti lo vogliono, ma so bene che nel mio lavoro vince solo uno. Tutte le altre 19 o 38 squadre che partecipano a una competizione non falliscono se non la vincono. Se un tennista gioca la finale di un Master o dell’Open d’Australia e arriva secondo non è un fallito, semplicemente il suo avversario è stato più bravo. So bene che il Manchester City punta alla Champions, me lo hanno detto e convivo con questo, ma la cosa più importante è essere orgoglioso di come gioca la tua squadra e cercare di fare il meglio possibile. Dicendo che contano solo le vittorie e i trofei mandiamo un pessimo messaggio alla nuova generazione, a tutti i bambini. Lo hai detto anche tu nella tua domanda, che la nostra stagione è un disastro e cambierebbe tutto vincendo la Champions. Perché? Perché?"

 

Forse perché il Manchester City non l’ha mai vinta…

 

Questo fa capire quanto sia difficile vincerla, altrimenti sarebbe già successo. Allora si potrebbe dire che i 100 anni e passa di storia del City sono stati 100 anni di fallimenti?

 

Ovviamente no...

 

Abbiamo giocatori fantastici che rendono felici i nostri tifosi in tanti momenti della stagione.  So che la gente mi giudica in base alle vittorie e lo accetto, io voglio vincere la Champions e non vedo l’ora di mettermi al lavoro per preparare gli ottavi contro il Real Madrid, mi divertirò a cercare soluzioni e quelle due settimane saranno il momento più felice professionalmente, immaginando cosa posso inventarmi per batterli. Se non dovessimo riuscirci ok, andrò a bussare all’ufficio del presidente e del direttore sportivo per chiedere se vado bene o no. Mi vorranno esonerare? Ok, grazie è stato un piacere…

 

Non credo che diranno così...

 

Non lo so, è già successo ad altri, o magari diranno che va bene così e cercheremo di migliorare insieme. Che poi è il discorso che facciamo dal mio primo giorno qui: analizziamo cosa non va e cerchiamo di migliorarlo. Questo è il processo giusto per una squadra. Il Liverpool ha impiegato quattro o cinque anni per vincere, la scorsa stagione, il primo titolo. È stato un processo, con nuovi giocatori e una crescita che li ha portati a essere, al momento, la migliore squadra del mondo. La gente spesso pensa che se sei Pep, Jürgen o qualunque altro grande nome, allora devi vincere tutto ogni stagione, con duemila milioni di punti e gol.  A volte non è possibile, per via degli avversari o anche solo perché non ci riesci, non esiste uno sport in cui una squadra vince tutto, sempre. È impossibile. Quello che conta è come giochi, è questo che mi piace e la mia squadra è straordinaria, amo la mia squadra. Certo che voglio migliorare e ci proveremo, ma non posso assicurare che vinceremo ogni stagione tutti i titoli nazionali o la Champions League ogni anno… Mi piacerebbe ma non sono abbastanza bravo per farlo, mi spiace.

 

Ma sei il miglior allenatore al mondo!

 

Lo ero.

 

Ora non più?

 

Non so cosa significhi esserlo, io non mi sono mai sentito il migliore al mondo.  Mai nella mia vita, nemmeno a Barcellona nell’anno dei sei titoli o con il triplete. Non mi sono mai considerato il più bravo. Ho vinto perché avevo giocatori straordinari e lavoravo in grandi club. Ci sono allenatori incredibili che non hanno giocatori del genere o club così importanti alle spalle. Dite che sono bravo, il migliore? Datemi una squadra diversa dal Manchester City e non vincerei. Non vincerei! Aiuterei i giocatori a migliorare, ma non vincerei. La gente pensa che sei bravo se vinci, ma non è così. Credetemi, ci sono allenatori bravissimi nelle serie minori che potrebbero essere più bravi dei grandi manager che lavorano nei club più importanti. È una c****. Non è giusto.

Pep Guardiola ha vinto due volte la Champions League da allenatore, entrambe col Barcellona nel 2009 e nel 2011. Zero alla guida di Bayern e Manchester City