Inter-City, Zhang: "Finale Champions? Lukaku lo aveva detto a settembre"

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Vigilia di attesa ed emozione per Steven Zhang che domani vivrà da presidente dell'Inter la finale di Champions League a Istanbul contro il Man City. In un'intervista  esclusiva alla Gazzetta dello Sport ha confessato: "Ho pensato tantissime volte nella mia testa come sarebbe stato vincere una Champions, ora che ci siamo proviamoci". E poi ha rivelato un aneddoto legato a Lukaku

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E' una vigilia particolare per Steven Zhang. Il presidente dell'Inter vive il momento più significativo del suo essere numero uno del club nerazzurro e attende la sfida con il Manchester City con l'animo di chi si sente vicino alla realizzazione di un sogno. Lo racconta al vice direttore della Gazzetta dello Sport, Andrea Di Caro: "Rispetto profondamente il City, una squadra magnifica. Ma noi abbiamo la qualità per affrontarli. In questi anni, più è stata alta l’asticella del nostro avversario e meglio ci siamo comportati. L’Inter rende con le squadre forti, è contro quelle meno competitive che ogni tanto abbiamo perso punti. Ho pensato tantissime volte nella mia testa come sarebbe stato vincere una Champions. Ma anche solo sognare di vincerla sembrava impossibile... Ora che siamo in finale però tutti noi nel club abbiamo una incredibile voglia di provarci. Come ha detto Inzaghi: non abbiamo paura, c’è solo grande volgia di giocare questa partita. Noi ci crediamo".

"Inzaghi è stato un dono per me"

 

Fondamentale nella crescita dell'Inter anche la scelta degli allenatori. Nell'era Zhang Inzaghi è il quarto dopo Pioli, Spalletti e Conte: "Se Conte è stato il più 'difficile', Simone è il più semplice. Lui ha grandissime capacità di gestione e infonde una incredibile tranquillità. Quando lo vedo prima delle gare, sono più teso io di lui. Inzaghi è stato un dono per me. Ed è l’uomo della finale di Champions. Spesso si chiede chi sia l’allenatore migliore o il più geniale. Io credo siano domande sbagliate. Ogni club ha una storia differente, il lavoro di un tecnico dipende dalla fase che la società sta vivendo, dai giocatori a disposizione, da molte cose. Il calcio non è una scienza esatta". Per un presidente l'idea di ingaggiare un top come Guardiola non è affascinante? "É un allenatore bravissimo capace di vincere ovunque sia stato, certamente sarebbe un piacere lavorare con lui, ma preferisco scegliere tecnici con esperienza della Serie A".

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"Priorità nuovo stadio, con o senza il Milan"

 

Non vuole parlare dei singoli giocatori Zhang né di Skriniar, che ha ormai chiuso la sua avventura in nerazzurro, né del futuro di Lukaku di cui racconta però un anneddoto che risale a settembre scorso: "Mi disse 'Presidente, mai dire mai, arriveremo in finale di Champions League'. Io ho sorriso pensando 'è pazzo'. E invece aveva ragione lui...". Poi il capitolo stadio. "C’è difficoltà ad accettare cose nuove e a cambiare passo. Inter e Milan sono due club in competizione ma con il medesimo obiettivo di crescita. Uno stadio in comune lo garantirebbe più di due impianti. L’idea dell’Inter è sempre stata questa. Il Milan invece ha cambiato 4 proprietà e altrettante idee. La nostra priorità è un nuovo stadio, con o senza il Milan"

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