Alla scoperta di Flamingo: il centrale goleador che ha eliminato la Juve è un ex Sassuolo

Quattordici gol in trentadue presenze nel campionato Primavera sono un buon biglietto da visita per presentarti al calcio dei ‘grandi’. Significa che riesci a segnare più o meno una rete ogni due partite. Non male se di mestiere fai l’attaccante. Ma se il tuo ruolo è il difensore centrale, la prospettiva cambia totalmente. Quella che sembrava una buona media gol, diventa un dato incredibile e che, inevitabilmente, attira l’attenzione. Ed è proprio quello che è successo a Ryan Flamingo nella stagione 2021/22, quando giocava in Italia con il Sassuolo. Oggi il centrale classe 2002 non è più in neroverde, è tornato nella sua Olanda, al Psv, dove si sta affermando come uno dei migliori difensori dell’Eredivisie. Anche in Champions non sta sfigurando e nell’ultimo turno, contro la Juventus, ha segnato il gol che ha regalato agli olandesi la qualificzione agli ottavi. Questa però è solo l’ultima tappa di un viaggio che parte da molto più lontano. È nato il 31 dicembre del 2002 a Blaricum, un piccolo comune con meno di dieci mila abitanti. Ha origini surinamesi e indonesiane, ma è nato e cresciuto in Olanda. Ha iniziato a giocare a 6 anni, al BFC Bussum, un piccolo club giovanile vicino casa. Il calcio è sempre stata la sua passione e anche quando non si allenava andava al centro sportivo per poter giocare. A volte – ha rivelato – lui e i suoi amici trovavano il cancello chiuso ma non si arrendevano, scavalcavano ed entravano in campo. Quando venivano scoperti scappavano via, ma il giorno dopo ritornavano. Quel prato verde era una calamita e nulla poteva separare il piccolo Ryan dalla sua passione. A furia di scavalcare quel cancello e giocare ogni pomeriggio, è diventato sempre più bravo e così i club locali più importanti hanno iniziato a contenderselo. Per qualche anno ha scelto di restare al BFC, per continuare a giocare con i suoi amici, ma a 12 anni ha capito che se davvero fosse voluto diventare un calciatore, avrebbe dovuto fare un passo in avanti. Ha così deciso di accettare la chiamata dell’Almere City . Arrivato in un club più importante, sono aumentati gli allenamenti e le responsabilità. Il tempo per giocare con gli amici ha iniziato a diminuire ma la passione per il calcio no. Ma soprattutto continuava a crescere il suo talento e in poco tempo è diventato uno dei giovani più importanti dell’Almere City. Ogni stagione veniva aggregato sotto età in categorie più grandi e a 15 anni lavorava già con l’Under 21. Nulla sembrava poter ostacolare il suo arrivo in prima squadra, fin quando non è arrivata la pandemia di Covid-19. Per fronteggiare la pandemia il governo olandese ha introdotto restrizioni molto rigide. Tra le varie regole, una vietava ai non professionisti di praticare sport di squadra. Flamingo si ritrova così a dover rinunciare a ciò a che ha sempre amato. Questa volta non sarebbe bastato scavalcare un cancello. È in quel momento che all’Almere City arriva un’offerta per Flamingo. Il Sassuolo vuole portarlo in Italia, dove potrebbe tornare a giocare. Il richiamo di quel prato verde è troppo forte: l’offerta viene accettata e così Flamingo lascia per la prima volta la sua Olanda. A gennaio 2021 arriva in prestito in neroverde, dove l’ambientamento non è però facilissimo. La lingua è un ostacolo importante e anche in campo non riesce da subito a imporsi. Nonostante ciò, il Sassuolo decide di riscattarlo e, dopo i primi sei mesi di ambientamento, nella stagione successiva Flamingo si prende definitivamente la scena. Oltre alle tante reti segnate in ogni modo , si impone come centrale solido e fortissimo in marcatura, tanto che a fine anno riceve il premio di miglior difensore del campionato. Nell’estate del 2022 inizia ad allenarsi con la prima squadra del Sassuolo, ma – come rivelato in alcune interviste successive – percepisce che non ci sarebbe stato molto spazio per lui. Qualche squadra italiana di Serie B prova a prenderlo in prestito, ma lui rifiuta: vuole giocare in un campionato di primo livello. Si muove quindi il Vitesse, club che specializzato nel lanciare i giovani, che lo vuole prendere in prestito e dargli una maglia da titolare in Eredivisie. Flamingo torna così in Olanda, dove ha l’occasione di giocare tra i ‘grandi’. La prima stagione è un successo: 34 presenze, 3 gol e tante buone prestazioni. A causa di alcuni problemi economici il club di Arnhem non può però riscattarlo e così a fine anno Flamingo fa rientro al Sassuolo. Il ritorno in neroverde dura poco. Parte di nuovo in prestito, sempre in Olanda ma questa volta all’Utrecht. È la stagione della conferma e anche l’Olanda inizia ad accorgersi di lui. Il 12 ottobre del 2023 arriva l’esordio con l’Under 21 Oranje, con cui non aveva mai giocato neanche nelle categorie inferiori. Da ragazzino, a livello nazionale, non era considerato tra i più promettenti e così non ha mai fatto parte delle Under olandesi. Oggi, però, è il capitano dell’Under 21 ed è considerato l’erede naturale di Virgil Van Dijk. Flamingo sembra infatti avere tutte le caratteristiche per diventare un grandissimo difensore. Ne è certo Sandro Adamo, scout ed esperto di calcio olandese: “Il suo punto di forza è la marcatura. Mi ha impressionato per come marca e aggredisce il suo avversario. È bravo nell’anticipo ed è un difensore moderno, perché è molto veloce e sa giocare bene anche il pallone. Ha buone qualità tecniche, che gli consentono di poter giocare anche come mediano , ma soprattutto ha un grande strapotere fisico. Suo padre Roberto è un ex campione di MMA e ora è un allenatore, Flamingo si allena spesso con lui. In campo è una ‘bestia’ e sfianca gli attaccanti avversari. Nel match contro l’Ajax ha contenuto benissimo Brobbey, una punta molto fisica, e anche in Champions contro lo Sporting è riuscito a fermare Gyokeres. Quest’anno lo svedese ha realizzato già più di 30 gol ma contro il Psv di Flamingo non è riuscito a segnare”. Il più grande estimatore è però Peter Bosz, suo allenatore al Psv. In estate il club di Eindhoven ha acquistato Flamingo per 9 milioni dall’Utrecht e in poco tempo il classe 2002 è diventato un titolare della sua nuova squadra. Oltre al grande contributo a livello difensivo, si è rivelato fondamentale anche nell’impostazione da dietro della manovra. Flamingo è infatti primo in Eredivisie per numero di passaggi totali e distanza progressiva di trasporto palla . Ancor più positivo il suo percorso in Champions League. Da centrale di difesa ha già segnato tre gol e si sta affermando come uno dei migliori giovani difensori della competizione. Siamo così tornati all’ultima tappa da cui abbiamo iniziato a raccontare. Ora, è tempo di guardare al futuro. È quello che vuole fare anche Flamingo, determinato a scrivere nuove pagine della sua storia.

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Emiliano Tomasini