Perché Guardiola da avversario al Bernabeu vuol dire 'sorpresa'

Pep Guardiola è un abile comunicatore. A volte spiazza l'interlocutore aggirando un argomento spinoso con un pieno di complimenti al rivale. Ma quando si parla di Real Madrid, la sua diplomazia vacilla. Per lui, campione dell'indipendenza catalana, giocare contro i Blancos è sempre un evento speciale, che si carica di significati. Soprattutto se Guardiola affronta il Real nella maestosità del Bernabeu, il fiero simbolo del potere calcistico della casa blanca ma anche, agli occhi dell'attuale allenatore del Manchester City, uno dei manifesti del potere centrale di Madrid. Guardiola non ha mai nascosto le sue pulsioni indipendentiste. È sempre stato in prima fila a sostegno della causa catalana ma non ha rinunciato a giocare per la nazionale spagnola, collezionando 49 presenze. “Il mio paese è la Catalogna ma è stato un onore giocare per la Spagna”, ha detto. Indipendentista sì, barricadero no, anche se in alcune occasioni fu duro contro il governo di Madrid parlando nel 2019 di “deriva autoritaria” del governo centrale dopo l'arresto di 12 leader indipendentisti. Con il Barça Alla guida del Barcellona, l’allenatore ha quasi sempre preso a schiaffi il Real Madrid al Bernabeu: in sette partite non hai mai perso. Per Pep, in casa del Real con il Barça cinque vittorie e due pareggi. Clamorosa la prima sfida: maggio 2009, alla vigilia della finale di champions di Roma, dominata dal Barcellona che si impose 6-2 con doppiette di Henry e Messi e gol di Piqué e Puyol, che baciò lo stemma sulla fascia di capitano. Nella storia del calcio europeo è entrata la semifinale di andata della Champions League 2011. Era il 27 aprile e dopo un'ora tutto sommato di equilibrio ecco Messi vestire i panni dell'extraterrestre e segnare un gol che appartiene a pochi eletti: partenza dalla trequarti, scartata mezza squadra avversaria, gol e Bernabeu ammutolito. Doppietta della ‘pulce’ e finale ipotecata. Al ritorno, al Camp Nou, finirà 1-1. Con le altre Con il Bayern, al Bernabeu Guardiola ha giocato una sola partita: semifinale di Champions 2014, 1-0 per il Real di Ancelotti. In quella occasione giocarono meglio i tedeschi, ma fu soprattutto possesso palla reso innocuo dalla organizzazione difensiva preparata da Carletto. L'1-0sembrava non bastare al Real: era opinione diffusa che al ritorno all'Allianz Arena la sua squadra avrebbe divorato gli spagnoli. E invece venne fuori una clamorosa impresa della casa blanca che si impose a Monaco 4-0. Una batosta che di fatto procurò delle evidenti crepe nel rapporto tra Pep e la dirigenza bavarese. Con il Manchester City, Guardiola ha giocato cinque volte al Bernabeu. Il bilancio è di una vittoria, due pareggi e due sconfitte. La partita simbolo è quella del 9 aprile 2024, naturalmente in Champions: finì 3-3 e fu uno spettacolo fantastico. Difese un po' allegre ma tanta qualità e qualche colpo geniale in campo. Ci fu il gol lampo di Bernardo Silva dopo 109 secondi, il più veloce subìto dal Real in Champions dopo quello di Mandzukic con la Juve nell'aprile 2018 . Che partita sarà questa volta? Difficile dirlo, perché il Manchester City viaggia tra alti e bassi, mentre il Real Madrid ultimamente ha frenato bruscamente e Xabi Alonso non sembra esattamente in sintonia con il gruppo. Ma a prescindere dal momento che stanno attraversando le due squadre, certamente non sarà una partita bloccata. Con Guardiola al Bernabeu succede sempre qualcosa.

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Maurizio Compagnoni