Gullit compie 60 anni, cosa fanno oggi gli altri giocatori di quel Milan
Dove sono ora i giocatori di quel Milan che aveva tra i suoi simboli il grande Ruud Gullit (che oggi compie 60 anni)? Tanti allenano, uno è quasi diventato sindaco di Firenze, ma ci sono anche leggende rossonere oggi ristoratori o... piloti
- Il numero 1 di quel grande Milan, con cui vinse due Coppe dei Campioni consecutive. Prima, nel 1982, anche il Mondiale con la maglia della Nazionale.
- Infaticabile terzino e leader silenzioso del primo Milan di Berlusconi. Per lui cinque scudetti vinti e tre Coppe dei Campioni. Quella del 1994, già Champions League, alzata al cielo da capitano. Appesi gli scarpini al chiodo ha passato una vita come allenatore in seconda, restando in rossonero fino al 2017, per ben trentasei anni.
- Anche per lui una vita in rossonero, e il (quasi) record di cinque Coppe dei Campioni/Champions League condiviso con Maldini, CR7 e gli altri campioni del Real anni Cinquanta, e alle spalle solo di Gento.
- La sua, con quella di Maldini, sono le uniche due maglie ritirate nella storia del Milan. Col "6" sulle spalle Baresi alzerà al cielo la prima Coppa Campioni rossonera dell'era moderna, al Camp Nou il 24 maggio del 1989.
- Campione d'Europa appena a vent'anni. Di quelle coppe ne vincerà altre quattro, di cui due da capitano. Lascerà il Milan dopo 902 partite stabilendo un record storico per i colori rossoneri.
- È lì sulla destra, sulle spalle di Maldini: l'"Angelo biondo" che correva più di tutti in quel Milan spettacolo di Sacchi. Di mestiere centrocampista "tuttopolmoni", dopo la carriera da calciatore resterà in rossonero come coordinatore del settore giovanile per cinque anni. Oggi coltiva il suo hobby: pilotare aerei ultraleggeri.
- Fu il terzo tulipano olandese, dopo Van Basten e Gullit, arrivato proprio nella stagione della consacrazione europea. Sarà l'uomo decisivo anche nella finale del 1990, vinta 1-0 contro il Benfica grazie a un suo gol.
- Preso dalla Roma: il rinforzo voluto fortemente da Sacchi per il suo centrocampo, nonostante quel 20-30% di inabilità al ginocchio destro e lo scetticismo generale. Sarà il primo ad aprire le danze nel leggendario 5-0 al Real Madrid in semifinale di San Siro che permise l'approdo alla finale del Camp Nou.
- Col Milan, anche lui, vincerà tutto: sei gli scudetti (compreso quello di fine secolo 1999) e tre Coppe dei Campioni/Champions League
- Uno degli eroi della finale di Coppa dei Campioni contro lo Steaua: doppietta per lui e per Van Basten, terza Coppa Campioni in bacheca per il Milan
- Nella sua carriera Gullit diventerà allenatore ancor prima di smettere di giocare, ricoprendo il ruolo player-manager del Chelsea tra 1996 e 1998 e vincendo l'FA Cup del 1997.
- Tra qualche tiro a golf per passione, l'olandese allenerà ancora in Inghilterra, Olanda, America e Russia. L'ultima esperienza da vice dell'Olanda di Dick Advocaat nel 2017. Oggi segue ancora il calcio, ma come opinionista tv e commentatore
- Fu una delle espressioni massime della figura del centravanti. Tre Palloni d'Oro, il ritiro ancora giovane a causa dei noti problemi alla caviglia. Il club rossonero lo ha eletto "attaccante milanista del secolo".
- Da Sassari con furore: in cinque anni di Milan segnerà la bellezza di 76, condividendo il reparto con mostri sacri del calcio. Due gol al Napoli di Maradona il primo maggio '88 regolarono lo scudetto che permise il sogno Coppa Campioni 1989.
- Altro leader silenzioso della difesa, per lui ben 17 titoli col Milan, tra cui cinque scudetti e tre Coppe dei Campioni.
- Italia, Europa, Mondo. Il mantra visionario del Milan di Berlusconi partirà dallo scudetto '88, passerà per la Coppa Campioni dell'89, fino ad arrivare al suo naturale apice nell'Intercontinentale del 17 dicembre 1989. A decidere l'estenuante finale con l'Atlético Nacional de Medellín di Higuita fu proprio Evani, con una punizione a un minuto dai rigori.