Genoa e Sampdoria, scontri tra ultras prima e dopo il derby. Le news

Tensione a Genova prima, durante e dopo il derby di Coppa Italia. Scontri intorno allo stadio all’ora di pranzo, con lanci di fumogeni e oggetti, e l’intervento di polizia e carabinieri per disperdere un centinaio di persone. Disordini anche a partita in corso, quando gli ultras della Samp hanno cercato di raggiungere la gradinata del Genoa. Scontri tra ultras e polizia a fine match: 38 i feriti curati e dimessi dagli ospedali: 26 appartengono a Polizia e Carabinieri

COPPA ITALIA, LA SAMP ELIMINA IL GENOA

Se le erano promesse nelle scorse settimane e, come ampiamente annunciato, gli ultras di Genoa e Sampdoria hanno provato ad arrivare allo scontro in più occasioni, prima, durante e dopo il derby di Coppa Italia che sul campo ha visto prevalere ai rigori i blucerchiati, qualificati agli ottavi. Come riferisce la direzione dell’Ospedale San Martino, sono 38 le persone ferite e medicate in ospedale, per i tafferugli scoppiati fuori dallo stadio Ferraris al termine della partita. 15 sono poliziotti, 11 Carabinieri, il resto -12 persone- tifosi, questi ultimi curati e dimessi negli ospedali San Martino e Galliera. "Tutti i pazienti - spiega in una nota la direzione sanitaria dell' ospedale San Martino - sono stati dimessi con prognosi variabili". Durante i disordini due ragazzi sono stati fermati dalla polizia in un vicolo di viale Ansaldo dove un gruppo di ultras incappucciati si erano nascosti dopo aver dato il via agli scontri. Gli agenti, in tenuta antisommossa, li hanno inseguiti per le strade laterali. Trovati e sequestrati alcuni bastoni e una catena usati come armi. Attimi di tensione anche quando il pubblico ha lasciato lo stadio a fine partita. La maggior parte dei tifosi è riuscita a lasciare lo stadio e allontanarsi abbastanza regolarmente, ma nel timore che gli scontri si spostassero in altre zone della città la circolazione è stata bloccata in alcune vie (ad esempio in zona Foce dove c’è una sede storica degli ultrà del Genoa). Gli agenti hanno anche lanciato fumogeni per disperdere un blocco di tifosi del Genoa armati di spranghe. Forze dell'ordine impegnate a evitare contatti tra gruppi rivali anche durante la notte.

Scontri con la polizia fuori dallo stadio

Tutto ha avuto inizio verso l'ora di pranzo, nella zona dello stadio, con scontri tra ultrà con caschi in testa e bastoni in mano. Sono stati accesi fumogeni e sono iniziati lanci di bottiglie e altri oggetti gli uni contro gli altri e anche contro polizia e carabinieri, intervenuti per disperdere le opposte fazioni. Tre agenti sono rimasti feriti. La Questura di Genova ha spiegato che è "intervenuto il dispositivo di ordine pubblico intorno alle 14 per un tentativo di contatto tra le opposte tifoserie, all'altezza di Ponte Serra, a margine del movimento dei tifosi per la predisposizione delle coreografie e degli striscioni all'interno dello stadio. L'intervento immediato dei reparti inquadrati, che si sono frapposti, ha respinto i due gruppi ed evitato il contatto tra tifosi". Secondo le prime informazioni sarebbero stati i tifosi blucerchiati a lanciare oggetti e fumogeni contro la polizia che cercava di evitare i contatti con i genoani, in corso De Stefanis, nei pressi dello stadio. Scene simili si sono ripetute dopo la gara, quando la polizia è stata nuovamente impegnata nel tentativo di tenere separate le tifoserie.

Il tentativo di scontro nello stadio

Le due tifoserie hanno poi cercato lo scontro anche durante la partita, all'interno dello stadio. Tutto sarebbe nato in seguito all'esposizione da parte dei genoani, durante il match, di alcuni striscioni rubati in primavera nella sede dei blucerchiati Tito Cucchiaroni. Gli ultras della Sampdoria hanno allora provato a raggiungere la gradinata che ospita i tifosi del Genoa.