Milan, ora Conceiçao deve fare all-in

Esprimiamo due concetti: all-in e emblema. Parole chiave di questo Milan che contro l’Inter si gioca tutto, ma proprio tutto, e che contro il Napoli ha messo in mostra il quadro perfetto della sua stagione. E partiamo dalla Serie A, in cui è andato tutto come non doveva andare. Una cantilena che stiamo raccontando da diversi mesi a questa parte. Emblema Il 2-1 contro il Napoli è appunto l’emblema della stagione intera. E comincia dalla mattinata, quando al risveglio in diversi stavano male con addirittura Loftus-Cheek operato d’urgenza per appendicite. Poi, le scelte: la ventesima formazione di Conceiçao vede in panchina, inspiegabilmente, Leao. Il portoghese è il giocatore più importante in rosa : quando è entrato, ha cambiato l’inerzia della gara anche se troppo tardi. Quindi, il rigore: è la terza volta in stagione che viene calciato non da chi è designato , con Gimenez che sta diventando sempre più un punto interrogativo. Il messicano sta faticando, non segna dal 18 febbraio e ha realizzato solo 3 reti in 11 partite. È a suo modo emblema pure lui del mercato di gennaio che non ingrana e di un mercato, teniamo conto anche di quello estivo, che non ha portato a nessun tipo di miglioramento. Anzi. All-in E qui viene la Coppa Italia, che ha un valore non doppio, ma triplo. Primo punto. Se per l’Inter il derby è una partita , per il Milan è LA partita. E più ancora che i 180’, contano i primi 90’ di mercoledì, quando i rossoneri giocheranno in casa e davanti ai ‘soliti’ 70mila tifosi che, considerate anche tutte le contestazioni, non hanno mai fatto mancare il loro appoggio. Secondo punto. Vincere il secondo trofeo stagionale spazzerebbe via qualche nube sopra questa annata così complicata e sopra l’allenatore portoghese, che di fatto si gioca il suo futuro. In Coppa Italia, Conceiçao può resettare tutto come se fosse una prova senza ritorno. O senza appello. La vittoria concederebbe morale e un briciolo di serenità che servono come il pane. Terzo punto. La Coppa Italia sembra essere l’unico canale d’accesso per l’Europa. I punti di distanza dalla Champions ora sono 9, mentre quelli dall’Europa League 8. E nel mezzo ci sono 5 squadre che stanno andando benissimo e hanno un livello di carica diametralmente opposto a quello del Milan, in lotta con i suoi stessi fantasmi. Niente alibi La Coppa Italia, quindi, per guardare al futuro e non al passato. Una partita che sfugge a tutte le logiche di crisi dirigenziali. Non ci sono alibi e non ci sono soprattutto in questa partita: la confusione societaria qui non conta; non serve un motivatore per fare bene in un derby e per arrivare in finale. Per questo, Conceiçao tenterà l’all-in: il tutto per tutto. La formazione sarà la migliore possibile, la carica e l’adrenalina saranno al massimo. La squadra al nono posto ma con il secondo monte ingaggi più alto di tutta la Serie A si gioca tutto e sa che non può, ma deve vincere e basta. Non sono consentiti altri risultati.

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