Abdulhamid, 'Mille e una notte' così!

Nell’abbraccio tra Pellegrini e Ranieri c’è la storia della Roma. Fatta di legami, passione e appartenenza. Nel sorriso timido di Saud Abdulhamid c’è gioventù, coraggio e innovazione, spensieratezza e… pura felicità. È con questo spirito euforico che a fine partita Saud si sorprende di dover rilasciare persino un’intervista, e quasi imbarazzato, chiede all’ufficio stampa cosa dire e come comportarsi. A turno viene incoraggiato e spinto a lanciarsi, a correre rapido, come di solito fa con il pallone tra i piedi. Stupisce, incanta, la sua genuinità, così come ha stregato Ranieri la sua velocità. “In allenamento corre come un treno, così ho pensato di provarlo”. Il calcio è una cosa semplice, diceva qualcuno. E allora benvenuto Abdulhamid, nuova ‘freccia giallo-rossa’ all’arco dell’allenatore che sente il peso di non poter sbagliare, ma che evidentemente sa anche scegliere. “Dilidin-dilidon, è il tuo momento” - gli avrà detto! E per riconoscenza il ragazzo nato a Gedda non solo ha giocato quella che finora è stata la sua miglior partita, ma ha anche segnato e provocato l’espulsione del portiere del Braga, risultando, alla fine dei conti, decisivo per le sorti della sfida. Pellegrini, Hermoso e Abdulhamid: ultimamente compagni di panchine, ora partner di tabellino. La ruota a volte gira, sembra il messaggio di speranza da recapitare ai tifosi giallorossi, vittime di una stagione a dir poco tribolata, ma appena cominciata. E gira più velocemente, con evidenza, quando in panchina c’è seduto lui. Dal suo arrivo Claudio Ranieri, così come i suoi predecessori, per la fascia ha puntato dritto su Celik, ma complice il Destino, l’infortunio del turco ha regalato la prima vera chance a Saud. Non è un segreto che sia stato Roberto Mancini a sponsorizzare il talento del terzino saudita, bravo soprattutto a saltare l’uomo e con una forza fisica degna di nota: fu lui a consigliarlo a De Rossi, convinto dalle sue doti fin dal primo momento. Abdulhamid nelle ultime gare ha mostrato una crescita esponenziale, mettendo a tacere anche le critiche arrivate impietosamente puntuali dopo qualche errore di troppo agli inizi. Per gennaio la dirigenza stava pensando a un rinforzo in quel ruolo? Per lui c’è ancora un po’ di tempo per convincere tutti che - forse - non sia poi così necessario. Nella storia Il primo giocatore saudita della storia di una squadra italiana che mette a segno la prima rete saudita in una competizione europea. Insomma, Saud resterà nella storia. Nella capitale della storia. Perché a Roma è già una star. E dopo la vittoria contro il Braga, è scoppiata la Saud-Mania. Se la Sud gli ha dedicato cori a non finire, è già arrivata anche la prima ‘hit’: una canzone che lo paragona addirittura al pendolino Cafu , uno dei più forti terzini destri della storia. Sarà pure un po’ prematuro, ma mica male per chi, dal suo arrivo a Roma e prima della sfida col Braga, aveva collezionato solo 4 presenze, prevalentemente in Europa, e per non più di 40 minuti di media a ingresso. Allora se il percorso Europa-Arabia non sembra aver portato fortuna ai più, chissà che la nuova linea diretta inaugurata da Saud non possa allargare le maglie del legame già stretto tra calcio europeo e Arabia Saudita. L’Olimpico lo aveva acclamato nella partita contro il Lecce per l’assist dato a Pisilli. E contro il Braga l’intero stadio ha esultato, gridando a gran forza il suo nome. Se fosse una fiaba l’augurio sarebbe nel titolo: da mille e una notte… così!