Il giro immenso di Juri Cisotti: chi è l'italiano di Romania che sogna con lo Steaua

Ci sono carriere che fanno giri larghi. Immensi. Inattesi. E poi ti mettono di colpo al centro del villaggio. Quella di Juri Cisotti è una di quelle. E quel villaggio oggi è Bucarest, capitale della Romania. Una rincorsa partita da lontano, da Tolmezzo, dove è nato, e da Trieste, dove è cresciuto calcisticamente fino all’esordio in Serie B a 18 anni, contro l’Ascoli. Poco dopo il trasloco a Verona, nella Primavera del Chievo. E una strada tracciata, che sembra essere quella giusta per un’ottima carriera. Nella stagione 2013-2014 va in prestito al Latina, sorpresa di quel campionato di B. Il giovane Cisotti non gioca tantissimo, ma segna comunque un gol nella stagione regolare e uno nei playoff. Centrocampista che sa ricoprire tutti i ruoli, con un mancino molto educato: la chiamata dell’ambizioso Spezia dovrebbe rappresentare un ulteriore salto. Invece il salto avviene all’indietro. Colpa anche di 6 mesi passati in Croazia, al Rijeka con un allenatore che lo relega nella squadra B e soprattutto di un brutto infortunio che praticamente nemmeno gli fa indossare la maglia del Vicenza, a cui lo Spezia lo aveva ceduto in prestito. La somma di tutto, un anno e mezzo dopo, lo porta a scendere in C, per cercare un rilancio a Caserta. Il recupero dopo l’infortunio però si rivela molto complicato, più del previsto. La prima sliding door gliela mette davanti il mercato internazionale. Così, dopo tutte le valutazioni del caso, nel 2018 Juri decide di provare a cambiare tutto. Si rimette totalmente in discussione e accetta di cominciare una vita da emigrante del pallone. Il campionato non è certo dei più prestigiosi, ma per clima e adattamento Malta ha pochi rivali. Nemmeno la squadra è una delle più prestigiose, ma al Mosta si rivela un ottimo uomo assist e si merita le attenzioni dello Sliema Wanderers, una delle società più vincenti del Paese. In due stragioni Cisotti torna il promettente e talentuoso centrocampista di inizio carriera: segna 10 gol, a cui aggiunge 10 assist. Eppure rimane svincolato. In quel limbo arriva la seconda grande sliding door. Dietro la porta trova un contratto con una squadra rumena decaduta: l’Otelul Galati, che alla fine degli anni Ottanta aveva incontrato addirittura la Juve in coppa Uefa e che solo una decina di anni prima aveva raggiunto la fase a gironi di Champions League. Nel momento in cui Cisotti entra in squadra l’Otelul è in terza serie, ovvero la nostra serie C. In due anni, due vittorie ai playoff diventano un rapido ascensore per tornare in SuperLiga. Cisotti, ormai alle soglie dei trent’anni, è un elemento fondamentale e trascinatore della squadra. Nella prima stagione in Superliga segna 9 gol in campionato e 'rischia' di alzare da capitano la coppa di Romania, con l’Otelul che dopo aver eliminato Fcsb, Dinamo Bucarest, Craiova e Cluj, cede solo al Corvinul ai rigori in finale. Le grandi cominciano a tenerlo d’occhio, la stagione in corso è quella che lo porta veramente in alto. I primi 6 mesi all’Otelul li chiude con 17 presenze e tre gol. Ma nella sosta invernale, l’Fcsb ha bisogno di sostituire il suo capitano e la sua guida, Darius Olaru, infortunato. E sceglie proprio Juri, pagandolo appena 200 mila euro. L’impatto dell’ 'italiano', come viene chiamato dai giornali, non è subito eccezionale. “Mi sembrava lento in campo”, racconta oggi Gigi Becali, patron storico dell’Fcsb. Ma l’impressione dura poco. A Salonicco il suo debutto in Europa vale una vittoria e al ritorno Cisotti, ancora titolare, trova il suo primo gol in una coppa europea. A quasi 32 anni. Una gioia immensa. A cui si aggiunge un assist decisivo nel derby vinto contro la Dinamo Bucarest . Così, tutti si accorgono di lui. I titoli sui giornali cambiano e diventano celebrazioni. Un dirigente importante del calcio rumeno come Mihai Stoica lo ha definito una “Sorpresa che lo ha impressionato”. Mentre, dopo i dubbi iniziali, oggi Becali già lo blinda: “La mia prima impressione era sbagliata. E’ fortissimo. Gli ho fatto firmare un contratto fino al 2026 con opzione di rinnovo a nostro favore. Lo faremo scattare presto”. E lui? Si gode il momento e i commenti dei tifosi: qualcuno, sotto la foto postata dal sito ufficiale Uefa dopo il suo gol al Paok, lo ha definito il miglior italiano al mondo. Per lui di sicuro quella è stata una delle serate migliori. “Probabilmente la più bella della mia vita”, l’ha definita. Ora tocca al Lione, contro cui proverà ad imitare il suo idolo, Francesco Totti: “È stato il migliore, per noi italiani una leggenda. Per me è da sempre un punto di riferimento”. Totti al Lione ha segnato, Cisotti vuole regalarsi altre due serate magiche e magari un viaggio a Old Trafford al turno successivo. Perché quel giro lungo, immenso, inatteso, non è ancora concluso.

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