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ICC, l'Arsenal si gode Smith Rowe: il "nuovo De Bruyne"

International Champions Cup

Ha 17 anni e nell'ultima partita di International Champions Cup ha realizzato uno splendido gol all'Atletico Madrid. Ha già respinto le avances di Barcellona e Tottenham, mettendo in mostra qualità e personalità fuori dal comune, ed è stato subito paragonato per caratteristiche al trequartista del City

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Sinistro e destro stretto in una frazione di secondo, penetrazione con la palla incollata al piede e destro violento per infilare la sfera all'incrocio. Emile Smith Rowe si è fatto conoscere così al mondo intero, quando ha regalato all'Arsenal il pareggio nella sfida di International Champions Cup contro l'Atletico Madrid. Una rete bellissima che non ha fatto altro che confermare le buone impressioni riferite su di lui da più elementi dello staff dei Gunners. Nel club londinese c'è chi lo paragona già a De Bruyne per caratteristiche fisiche e qualità tecniche. Doti che hanno impressionato il suo nuovo allenatore, Unai Emery. Del resto l'Arsenal, nonostante la separazione dopo oltre un ventennio con Arsene Wenger, non ha cambiato la sua filosofia di puntare tanto sul settore giovanile e questo ragazzo di 17 anni ne è la prova. "La società mi ha raccomandato di portarlo con noi in tournée - ha dichiarato il manager spagnolo -. Sono molto felice, sta migliorando tanto e grazie al lavoro con l'Academy è vicino a essere pronto definitivamente per il salto in prima squadra. Questo è il momento buono per i giovani per mostrare il loro valore grazie al lavoro quotidiano. Io voglio costruire una squadra con una mentalità forte, grande personalità per essere protagonisti in ogni partita, e di conseguenza osservo con attenzione ogni giocatore, compresi i più piccoli". Smith Rowe sta attirando in questo momento l'interesse mediatico, ma il suo nome circola nell'ambiente già da un po' di tempo. Ha iniziato la sua esperienza nelle file dei Gunners a 9 anni, dopo aver fatto un provino in precedenza anche col Chelsea. La sua bravura palla al piede ha catturato in questi anni l'occhio di altri grandi club come Barcellona e Tottenham, ma il classe 2000 ha rispedito al mittente le avances, guadagnandosi così la stima e l'affetto dei tifosi biancorossi.

Un biglietto da visita niente male, accompagnato poi dalla personalità con la quale si è affacciato al mondo dei grandi. Ciò che ha colpito di lui è infatti la facilità con cui si è integrato nell'organico di Emery, mettendo in mostra un'età calcistica superiore a quella reale e un carattere che potrebbe rappresentare la spina dorsale nell'Arsenal del futuro e anche della Nazionale inglese, considerando che ha già fatto tutta la trafila dall'Under 15 all'Under 17. Nella stagione appena conclusa con la formazione Youth dell'Arsenal ha messo a segno 13 reti e 4 assist, mettendo in evidenza doti tecniche importanti anche sui calci da fermo. Difficilmente riuscirà già quest'anno a ritagliarsi un ruolo da protagonista in Premier League, ma potrà accumulare esperienza nelle coppe e provare a scalare gradualmente le gerarchie davanti a calciatori affermati a livello mondiale come Özil, Aubameyang e Mkhitaryan. È particolarmente apprezzato inoltre per la sua versatilità sulla trequarti, non avendo problemi sia a giocare da esterno sinistro che in posizione centrale alle spalle della prima punta. Come caratteristiche assomiglia davvero tanto al calciatore belga del Manchester City, perché abbina la velocità alla qualità con una notevole sapienza tattica. La giocata che ha prodotto il gol nel match contro la squadra vincitrice dell'ultima Europa League è la perfetta rappresentazione delle sue caratteristiche. Un altro paragone che lo ha visto coinvolto è invece quello con Jack Wilshere, cresciuto anche lui nel club londinese prima di trasferirsi quest'estate al West Ham. È proprio il neo centrocampista degli Hammers che ha lodato qualche tempo fa le qualità del suo ormai ex compagno di squadra, affermando che, durante gli allenamenti con la prima squadra, non ha mostrato affatto la differenza d'età e la minor esperienza ad alti livelli. "Il talento si riconosce subito" ha affermato Wilshere. E ora in questa International Champions Cup lo stanno notando praticamente tutti.