Dal 2009 in poi i Blancos hanno sempre puntato sul francese come centravanti titolare. Negli anni tanti giocatori hanno cercato di mettersi al suo posto, ma Karim ha sempre avuto la meglio. Quest'anno lo spettro ha il nome di Borja Majoral
La numero 9 del Real Madrid da ben 9 anni è proprietà incontrastata di Karim Benzema. L'anno dell'esordio era sulle spalle di Cristiano Ronaldo, ma era lui ad indossarla se col 9 non intendiamo solo un numero di maglia ma un vero e proprio ruolo, quello del centravanti puro stile anni '60, sebbene il francese sia più moderno rispetto alle punte di cinquant'anni fa. Già in quella stagione, quandò il suo acquisto passò quasi in sordina visto i contemporanei arrivi al Bernabeu di due stelle come Ronaldo e Kakà, Benzema si impose al cospetto dei compagni, chiudendo l'anno con 8 gol in 27 presenze di Liga. Da allora nessuno ha mai messo in discussione la sua leadership al centro dell'area di rigore, soprattutto il presidente Florentino Perez che lo ha spesso difeso da critiche piovutegli addosso da tifosi e stampa a causa di uno scarso rendimento sotto porta. In questi 9 anni infatti solo in due occasioni l'ex Lione è riuscito a superare quota 20 nel campionato spagnolo, ma i suoi allenatori non hanno mai rinunciato a lui per la qualità del lavoro a supporto della squadra che ha sempre fornito. Non è un caso del resto se il Real ha vinto 3 Champions negli ultimi quattro anni puntando su di lui come riferimento offensivo. Negli anni in tanti hanno provato a sfilargli quel ruolo da protagonista al centro dell'attacco Blancos, ma tutti hanno fallito. In questo contesto non consideremo giocatori come Raul e van Nistelrooy, partiti nel 2010 (l'anno successivo al suo arrivo) per una questione di età avanzata più che per scelta tecnica. Entrambi decisero di spostarsi in Bundesliga: l'ex capitano si accasò allo Schalke 04, mentre l'olandese firmò per l'Amburgo.
Cinque personaggi in cerca d'autore
Chi ha sofferto maggiormente il dualismo con Benzema è stato Gonzalo Higuain. Il Pipita fu comprato dal Real Madrid nel 2007 e per le prime due stagioni dovette fare la riserva di van Nistelrooy. Con Perez intenzionato a rinnovare la squadra dopo i fallimenti in Champions, l'argentino credette fosse arrivata per lui l'ora giusta, ma nel corso degli anni successivi risultò invece essere solo il sostituto di Benzema. Dopo sei stagioni, condite da 121 gol in 264 partite, l'attuale attaccante della Juventus mise la società davanti a un aut aut: o me o Karim. La dirigenza non ci pensò due volte a scegliere il francese e Higuain fu venduto al Napoli per 37 milioni di euro. Prima di lui il biglietto di andata e ritorno era toccato ad Adebayor, approdato dal Manchester City nel gennaio 2011 in prestito con diritto di riscatto. Gli 8 centri in 17 presenze in maglia Blancos non gli valsero tuttavia la riconferma e fece ritorno a giugno nella città inglese. Nella stagione 2012-13 iniziò invece a farsi strada Morata che collezionò 12 presenze e due gol in Liga. Nell'estate 2014 comprese che togliere il posto a Benzema era impresa ardua, così decise di andare alla Juve per due anni, prima che il Real decidesse di effettuare il diritto di recompra a 30 milioni e riportarlo a Madrid. Concluse la sua seconda avventura con la maglia madridista con 15 reti in 26 presenze (20 in 43 partite considerando tutte le competizioni), lasciando definitivamente la casa madre Blanca, accasandosi al Chelsea per 64 milioni di euro. Lo stesso capitò a Jesé Rodriguez che entrò a pieno regime in prima squadra nella stagione successiva rispetto a Morata, terminando con lo score di 8 centri in 31 turni di campionato. Restò per un altro biennio, collezionando 10 gol in 63 gare, prima di cercare fortuna (e non trovarla) al Psg e in seguito in prestito a Las Palmas e Stoke City. L'ultimo a provarci e non riuscirci è stato infine Javier Hernandez. Nella stagione 2014-15 lasciò il Manchester United in prestito con diritto di riscatto. Con la maglia del Real il Chicarito non sfigurò affatto, mettendo a referto 9 reti in 33 presenze, ma il suo rendimento non convinse a pieno la società che, come successo in precedenza per Adebayor, decise di non riscattare il giocatore.
La speranza di Mayoral
Quest'anno Benzema sta trovando più difficoltà del solito, ma nonostante questo Zidane non ha mai pensato di estrometterlo dalla formazione titolare. I soli 5 gol messi a segno in oltre 1550 minuti giocati non hanno cambiato il pensiero del patron Florentino Perez che nutre ancora grande fiducia nei confronti del francese, la stessa che lo aveva spinto 9 anni fa a recarsi personalmente a Lione per convincere il giocatore ad accettare la destinazione spagnola. Sullo sfondo rimane la figura di Borja Mayoral, rientrato alla base dopo il prestito annuale al Wolfsburg. Il 20enne attaccante della cantera madridista in questa stagione ha collezionato appena 771 minuti, mettendo il suo nome nel tabellino dei marcatori cinque volte, lo stesso numero del compagno francese con la metà del tempo a disposizione. Riuscirà Mayoral a spezzare quest'egemonia?
Il confronto con le big d'Europa
In Europa nessuna delle big ha questo tipo di continuità nel ruolo di centravanti. Rimanendo in Spagna, il Barcellona in quella posizione punta tutto su Luis Saurez, in blaugrana dal 2014, lo stesso anno nel quale l'altra squadra di Madrid, l'Atletico, comprò Antoine Griezmann dalla Real Sociedad. Entrambi difficilmente resteranno altre cinque stagioni nella stessa squadra: il primo per questioni di età, il secondo perché su di lui girano già tanti rumors di mercato. L'attaccante che, dietro Benzema, occupa il ruolo da protagonista nel reparto offensivo di un top club da più tempo è Sergio Aguero. Si unì al Manchester City nell'estate del 2011, ma quest'anno per la prima volta sta avendo a che fare con la concorrenza, rappresentata da Gabriel Jesus. Le altre big inglesi hanno invece da poco rinnovato il loro numero 9. Lo United si è affidato per il primo anno a Lukaku, il Chelsea a Morata, l'Arsenal a Lacazette e Aubameyang. Il centravanti che attualmente primeggia nella classifica cannonieri della Premier, Harry Kane, è invece al quinto campionato con la maglia del Tottenham. In Bundesliga il Bayern Monaco decise di attuare la rivoluzione in avanti nel 2014: cedette Mandzukic all'Atletico Madrid e acquistò Lewandowski dal Borussia Dortmund. Cavani invece è titolare inamovibile al Psg da appena due anni, quando Ibrahimovic passò al Manchester United.
Uguale la situazione in Italia. La Juventus da due stagioni ha in Higuain il suo terminale offensivo. Con la partenza dell'argentino il Napoli ha puntato tutto su Milik, sebbene poi gli infortuni accusati dal polacco abbiano collocato Mertens in quella posizione. La Roma ha scelto quest'anno di puntare per la terza stagione di fila su Edin Dzeko, mentre Icardi infine terminerà a giugno il suo quinto campionato con l'Inter.