Sergio Ramos spiega su Instagram la crisi del Real Madrid: dal giallo con l'Ajax alle liti

Liga

Dalla discussione con Florentino Perez alle presunte liti con lo spogliatoio, dal giallo 'forzato' di Amsterdam ai perché di una stagione disastrosa. Il capitano del Real Madrid ha analizzato il momento dei Blancos attraverso domande e risposte scritte

SERGIO RAMOS-MARCELO, LITE IN ALLENAMENTO?

PROVE DI PACE FLORENTINO-RAMOS

Un lungo post. Con domande e risposte. Quasi un'auto intervista per spiegare la crisi del Real Madrid. Il capitano Sergio Ramos non si è mai nascosto, non l’ha fatto neanche stavolta. "Come giocatori, quello che ci piace è far parlare il campo - spiega sul suo account Instagram in inglese e spagnolo -, in questa stagione non è stato così. Gli eventi recenti sono stati disastrosi e io non mi nascondo. Noi non ci nascondiamo. Noi giocatori siamo i primi responsabili e io, da capitano, più di ogni altro. Ecco perché ho pensato che il modo più onesto sia rispondere direttamente alle domande che sono circolate su di noi”.

L’ammonizione forzata di Amsterdam

"Il cartellino giallo di Amsterdam è stato un errore? Assolutamente sì, e per questo sono colpevole al 200%. Perché hai registrato un documentario? Ci sono determinati impegni presi e non mi è mai passato per la testa che la partita potesse andare come poi è andata. La stessa registrazione è stata ridimensionata man mano che il match è andato avanti".

Le discussioni nello spogliatoio

Sui quotidiani spagnoli si è parlato di liti e discussioni, in primis con il presidente Florentino Perez: “Le faccende dello spogliatoio sono discusse e risolte nello spogliatoio stesso. Non c’è alcun problema e tutti hanno lo stesso interesse: il Real Madrid”. Altre domande: "Hai fatto un discorso ai tuoi compagni criticandoli? Noi parliamo sempre e ci motiviamo nello spogliatoio sempre in modo costruttivo.
Hai avuto un confronto con Marcelo? Abbiamo confronti in ogni sessione di allenamento. Fa parte di un lavoro con tanta pressione. Ma questo è solo un aneddoto come tanti altri che accadono giorno dopo giorno. Marcelo è come un fratello per me". E a chi si chiede perché è andato a Valladolid, risponde: "Volevo essere vicino ai miei compagni e supportarli".

E con Solari?

"Cosa sta succedendo con l’allenatore? Non è una decisione nostra, in questo non interferiremo mai. Abbiamo un enorme rispetto per le posizioni e supporteremo sempre l’allenatore del Real Madrid. Queste riflessioni sono, senza dubbio il risultato di una stagione profondamente deludente, ma se come non ci fermiamo per un successo, non ci lasceremo fermare da una sconfitta. Siamo obbligati ad andare avanti, lavorare ed evolvere”. Infine un vero e proprio messaggio d’amore per ricordare che "molti di noi hanno la grande fortuna di giocare per il Real Madrid, molti di noi sono fortunati di far parte di questa storia, ma il Real Madrid è stato, è e sarà sempre il Real Madrid. Nessun altro nome ha fatto la leggenda del Real Madrid, e tutti abbiamo scritto la leggenda insieme. Insieme dobbiamo lavorare per il futuro e ripristinare la nostra speranza. Hala Madrid".
 

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As footballers we like to do our talking on the pitch but this season is not turning out that way. Recent events have been disastrous and I’m not hiding. We are not hiding. We the players are primarily responsible and I, as captain, more than anyone. That's why I thought that the most honest way to answer the questions that are circulating around us would be to tackle them directly. Was the yellow card in Amsterdam an error? Absolutely it was an error and I take the blame 200%. Why did you record the documentary? There are certain commitments made and it never remotely went through my head that the game could have turned out as it did. The recording itself was scaled down as the game went on. Did you argue with the President in the dressing room? Dressing room issues are discussed and resolved in the dressing room. There's no problem whatsoever and everybody has the same interest: Real Madrid. Did you address your teammates and criticize them? We always talk and motivate each other in the dressing room and always in a constructive way. Did you have a confrontation with Marcelo? We have exchanges in every training session. It's part of working with pressure. But it’s just an anecdote like so many others that happen from day to day. @Marcelotwelve is like a brother to me. Why did you travel to Valladolid? Because I wanted to be close and support my teammates. What's happening with the coach? It’s a decision that’s not ours to make and in which we never interfere. We have enormous respect for the position and we always support the Real Madrid coach. These reflections are, without doubt, the result of a deeply disappointing season but if success didn’t stop us, we're not going to let defeat stop us. It's our obligation to carry on, to work and to evolve. And to remember that some of us are lucky enough to play for @realmadrid, some of us are lucky enough to form part of its history, but #RealMadrid was, is and will always be #RealMadrid. No one name makes the legend of Real Madrid, but we have all written that legend together. Together we have to work for the future and restore our hope. Madridista Commitment. #HalaMadrid

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