Il portiere azzurro racconta i primi mesi a Parigi: "Da quando sono arrivato mi trovo bene, darò sempre il massimo per questa maglia prestigiosa che merita rispetto. All'interno dello spogliatoio tutti siamo dei leader, cerco di dare una mano ai più giovani"
Dieci presenze, 900 minuti in campo e tre clean sheet. Sono i numeri dei primi mesi di Gigio Donnarumma con la maglia del Paris Saint Germain. Un'esperienza iniziata nel migliore dei modi per il portiere, soddisfatto di quanto fatto finora: "Da quando sono arrivato mi trovo bene - spiega Donnarumma in un'intervista al sito del Psg - L'inizio non è stato facile perché non conoscevo i compagni di reparto, ma adesso ci capiamo bene e siamo un grande gruppo. Mi hanno accolto benissimo. Sto imparando in fretta il francese, mi faccio capire alla grande. Devo ringraziare i preparatori dei portieri, sto benissimo con tutti. Sono molto contento anche dell'accoglienza dei tifosi, darò sempre il massimo per questa maglia perché è prestigiosa e merita tanto rispetto".
"Non sentire la pressione è una mia forza"
Donnarumma si è soffermato sulle sue caratteristiche, parlando dei punti di forza: "Sono un motivatore, cerco di motivare il gruppo. Tutti siamo dei leader. L'importante è essere squadra, aiutarci uno con l'altro. Questa è la cosa più importante. Non sentire la pressione è sempre stata una mia forza sin dall'inizio, quando andavo in campo ero molto avvantaggiato. Giocare a 16 anni a San Siro, con tanta gente, non era facile. Ho gestito tutto bene. Cerco di mantenere la calma anche nei momenti difficili, questo è fondamentale per un portiere per arrivare a livelli altissimi. Rimanere sempre concentrato, attivo sulla palla e pensare a ciò che potrebbe accadere dopo. Essere veloce è una delle mie qualità, nonostante la mia altezza. Lavoro sull'agilità e i movimenti a breve tratto, questo mi facilità e non è un difetto per me".
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"All'inizio ero più spavaldo, adesso ho tanta esperienza"
Dagli inizi fino all'esperienza con il Milan, il portiere di Castellammare di Stabia ha raccontato i suoi primi passi: "Mi è sempre piaciuto fare il portiere, è una passione che ho dentro. Questo ruolo mi emoziona ogni volta che sono in porta. Sono orgoglioso di aver scelto questo lavoro, anche mio fratello è portiere. Da bambino ho iniziato in porta e non avevo paura di niente. Mi dicevano che avevo qualità e che potevo diventare importante, ho coltivato così questo lavoro. Ho esordito a 16 anni con il Milan, ho acquisito esperienza partita dopo partita. All'inizio ero più spavaldo e facevo cose che adesso ci penserei due volte a farle. Dagli errori si impara, adesso ho tanta esperienza e partite alle spalle. Sono pronto e do una mano anche ai compagni più giovani".